Il neo premier laburista Keir Starmer ha detto nella sua prima conferenza stampa che il piano Ruanda, il controverso progetto contro l’immigrazione illegale del suo predecessore Rishi Sunak, «è morto e sepolto».

La possibile deportazione dei migranti in Ruanda «non è mai stato un deterrente e non sono disposto a continuare con espedienti che non servono a scoraggiare nessuno», ha detto Starmer. «Qualcuno dia un'occhiata al numero di migranti che abbiamo ricevuto dall'inizio dell'anno. Un record nei primi sei mesi», ha aggiunto. Secondo le statistiche ufficiali aggiornate allo scorso 25 maggio in meno di cinque mesi sono entrati nel paese oltre 10.700 migranti.

La politica estera

Starmer ha sottolineato di aver avviato fin da ieri contatti con vari leader internazionali, tra cui il presidente americano Joe Biden e quello ucraino Volodymyr Zelensky, insistendo sul suo approccio moderato e di sostanziale continuità sui principali dossier internazionali. Il sostegno economico e militare verso Kiev rimarrà immutato ha garantito Starmer. La prossima settimana il premier sarà a Washington per il vertice Nato e ha indicato «la sicurezza e la difesa» come il «primo dovere» del governo a livello di relazioni internazionali.

© Riproduzione riservata