Tre persone vicine ai vertici del Cremlino hanno parlato a Reuters di un accordo di pace tra Russia e Ucraina presentato a Vladimir Putin a fine febbraio. Il negoziato, condotto dal fidato consigliere Dmitry Kozak, prevedeva l’impegno di Kiev a non entrare nella Nato.
Nei primi giorni di guerra la proposta di un accordo provvisorio con il governo ucraino fu depositata sulla scrivania del presidente russo Vladimir Putin, che la esaminò e la respinse. Un accordo con cui il governo di Kiev si impegnava a rimanere fuori dalla Nato, eliminando quindi una delle motivazioni dell’aggressione russa. Lo notizia è stata pubblicata da Reuters sulla base di informazioni fornite da tre fonti anonime definite «vicine alla leadership russa».
Il cambio di piano
A presentare la proposta di negoziato immediatamente dopo la notte dell’invasione, il 24 febbraio, è Dmitry Kozak, da cinque anni capo dell’operazione speciale in Ucraina. Il consigliere di origini ucraine, dal 2020 incaricato di condurre colloqui con la controparte nel Donbass, avrebbe avuto “carta bianca” da Putin per ottenere un accordo con il governo di Kiev.
Ma tornato a Mosca con in mano i termini del negoziato, avrebbe riscontrato che la strategia era cambiata.«Tutto è stato cancellato», riporta una delle persone sentite da Reuters, «Putin ha semplicemente cambiato il piano in corsa». Secondo un’altra fonte, invece, l’accordo sarebbe stato presentato al leader russo già prima del 24 febbraio.
In ogni caso Putin avrebbe declinato la proposta, abbandonando l’ipotesi di percorrere la via diplomatica, perchè le concessioni negoziate dal suo luogotenente non erano soddisfacenti, anche a fronte dell’obiettivo, maturato nel frattempo, di annettere a Mosca i territori russofoni aldilà del confine ucraino.
Le reazioni
Mancano informazioni per poter affermare un coinvolgimento del presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy nell’accordo. Anche il suo consigliere, Mykhailo Podolyak, non ha risposto alle domande sulla sostanza dei colloqui tra le parti né ha confermato il raggiungimento di un accordo. Ha però accusato la Russia di aver approfittato della cortina fumogena dei negoziati per preparare l’invasione e ha aggiunto: «Oggi capiamo chiaramente che la parte russa non è mai stata interessata a un accordo pacifico».
Il Cremlino smentisce la notizia attraverso le parole del portavoce Dmitry Peskov: «Non ha assolutamente alcuna relazione con la realtà. Non è mai successo niente del genere. Si tratta di informazioni assolutamente errate».
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