Per le Nazioni Unite i caschi blu nel sud sono «sempre più a rischio». L’esercito israeliano ha effettuato nuovi attacchi. Due soldati dell’Unifil cingalesi sono rimasti feriti, uno in modo grave. In una base italiana sono invece stati abbattuti due muri. In una nota l’Idf ha detto che le basi erano a 50 metri da una minaccia a cui stava rispondendo. Il ministro della Difesa italiano ha confermato la permanenza dei soldati italiani
Attacchi israeliani sul centro della capitale libanese Beirut hanno colpito un quartiere residenziale densamente popolato e ucciso almeno 22 persone. Si contano 117 feriti. Si tratta di un’area lontana dal sud della città, colpito nelle ultime settimane per la presenza del quartier generale di Hezbollah.
Mentre le Nazioni Uniti hanno avvertito che i caschi blu nel sud del paese sono «sempre più a rischio». Giovedì infatti Tel Aviv ha preso di mira e colpito tre basi della missione, due delle quali sono italiane, schierata nel sud del Libano, con il pretesto di aver disposto l’evacuazione nei giorni scorsi. Nell’attacco, due caschi blu indonesiani sono rimasti feriti e sono stati danneggiati i sistemi di comunicazione tra la base e il comando Unifil a Naqura e le telecamere delle postazioni italiane. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha convocato con urgenza l’ambasciatore israeliano in Italia da cui aspetta risposta formale per gli eventi occorsi. «Gli atti ostili compiuti e reiterati dalle forze israeliane potrebbero costituire crimini di guerra, si tratta di gravissime violazioni alle norme del diritto internazionali, non giustificate da alcuna ragione militare», ha affermato il ministro. Questa mattina sono stati registrati nuovi attacchi a una torretta della base di Naqura, in cui sono rimasti feriti due soldati dello Sri Lanka. Il ministro degli esteri Antonio Tajani ha dichiarato che i soldati italiani stanno bene ma ha condannato gli attacchi di Israele. Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha detto che chiederà alla comunità internazionale di interrompere l’export di armi verso Israele.
Lunedì i ministri degli Esteri dei 27 paesi Ue discuteranno di una eventuale dichiarazione unanime di condanna.
PUNTI CHIAVE
19:28
Meloni definisce inaccettabili gli attacchi all'Unifil
19:15
Il segretario della Difesa statunitense ha detto a Gallant che va garantita la sicurezza delle forze Unifil
18:58
L'Idf dice che le basi Unifil sono state colpite rispondendo a una minaccia a 50 metri da esse
14:28
Crosetto dice che la prossima settimana l'Onu potrebbe parlare del ritiro dell'Unifil
13:21
Attaccata ancora una base italiana, abbattuti i muri
12:50
Più di 100 tra medici e personale sanitario sono morti in Libano nell'ultimo anno
12:06
Sánchez chiederà ai leader internazionali di interrompere l'export di armi verso Israele
12:02
Tajani: "I soldati italiani non si toccano"
11:41
Guterres attacca Israele per gli attacchi alle basi Unifil, una "violazione del diritto internazionale umanitario"
10:48
I due soldati Unifil feriti stamattina sono dello Sri Lanka, uno è grave
10:45
Delegazione militare italiana in Cisgiordania
10:16
Fonte Onu: altri due attacchi a Unifil questa mattina
08:05
Libano, due attacchi israeliani su Beirut hanno ucciso 22 persone
07:49
Tenenti (Unifil): «Chi pensa a una soluzione militare sbaglia»
07:39
Israele colpisce le basi Unifil in Libano. L'ira di Crosetto
Meloni definisce inaccettabili gli attacchi all'Unifil
Al termine del vertice dei paesi Med9 a Pafo (Cipro) la presidente del Consiglio ha parlato della decisione di stilare una dichiarazione comune con Macron e Sanchez: "Torno a condannare quanto accaduto contro il contingente Unifil da parte dell'esercito israeliano, non è accettabile, viola la risoluzione 1701 dell'Onu. Il governo ha protestato con decisione". Macron ha detto che bisogna "fermare la cessione di armi a Israele".
Il segretario della Difesa statunitense ha detto a Gallant che va garantita la sicurezza delle forze Unifil
In un post su X, il segretario della Difesa Usa Lloyd Austin, ha detto di aver parlato con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant e di aver raccomandato di "garantire la sicurezza delle forze dell'Unifil e coordinare gli sforzi per virare dalle operazioni militari a una strada diplomatica" il prima possibile. Austin ha anche confermato, ancora una volta, l'appoggio a Israele per la sua difesa.
L'Idf dice che le basi Unifil sono state colpite rispondendo a una minaccia a 50 metri da esse
L'esercito israeliano ha diffuso una nota riguardo agli attacchi alle basi dell'Unifil di questa mattina: "In mattinata, i soldati dell'Idf che operavano nel Libano meridionale hanno identificato una minaccia immediata contro di loro. I soldati hanno risposto con il fuoco verso la sua direzione". Dalle verifiche dell'Idf una postazione di Unifil si trovava "a circa 50 metri dall'origine della minaccia" e quindi è stata "colpita durante l'incidente". L'Idf riferisce anche di aver avvertito in anticipo i militari delle Nazioni Unite di rifugiarsi in spazi protetti.
Due soldati libanesi sono stati uccisi dall'esercito israeliano
L'esercito libanese ha detto che due suoi militari sono stati uccisi da colpi dell'esercito israeliano contro una sua postazione. Le operazioni dell'Idf in Libano sono teoricamente rivolte a colpire i miliziani di Hezbollah.
Gli attacchi all'Unifil saranno discussi dai ministri degli Esteri Ue
Lunedì si riunirà in Consiglio degli Esteri dell'Unione europea che raccoglie i ministri degli Esteri dei 27 stati membri. Secondo fonti europee si discuterà degli attacchi all'Unifil per decidere se fare una dichiarazione unanime di condanna. Dichiarazione auspicata dall'Alto rappresentante per gli Affari esteri uscente Josep Borrell, che ha già definito inaccettabili gli attacchi.
Decine di feriti in una scuola a Jabalia
Secondo il gruppo di difesa civile palestinese, citato da Reuters, l'Idf avrebbe nuovamente attaccato una scuola in cui erano presenti molti sfollati a Jabalia. Decine di persone sono rimaste ferite negli attacchi.
Onu preoccupata per gli effetti delle operazioni nel nord di Gaza sulla campagna vaccinale
Fonti ufficiali dell'Onu hanno fatto sapere di essere preoccupate che le operazioni dell'Idf nel nord di Gaza e gli ordini di evacuazione possano influenzare la campagna vaccinale anti-polio che dovrebbe iniziare la prossima settimana
Crosetto dice che la prossima settimana l'Onu potrebbe parlare del ritiro dell'Unifil
Il ministro della Difesa Guido Crosetto, in visita in Kosovo, ha detto che "Non si parla di ritiro delle truppe italiane, parliamo sempre di missione Unifil - e ha aggiunto -. Qualunque decisione viene presa dalle Nazioni Unite e penso che la prossima settimana si troveranno per parlare di questa cosa".
Attaccata ancora una base italiana, abbattuti i muri
La base italiana 1-31 dell'Unifil è stata nuovamente attaccata dall'Idf. In particolare sono stati abbattuti due muri di demarcazione della base. Lo hanno riferito fonti di sicurezza qualificate.
Più di 100 tra medici e personale sanitario sono morti in Libano nell'ultimo anno
Reuters riporta che, secondo l'ufficio per i Diritti umani dell'Onu, nell'ultimo anno sono stati registrati oltre 100 morti tra medici e personale sanitario in Libano.
L'Idf ha detto che farà un'indagine sugli attacchi all'Unifil
L'Idf ha detto di aver ricevuto rapporti su attacchi contro le basi Unifil: "L'incidente è sotto investigazione e si stanno analizzando i dettagli".
Sánchez chiederà ai leader internazionali di interrompere l'export di armi verso Israele
Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha detto che chiederà alla comunità internazionale di interrompere le esportazioni di armi verso Israele per la violazione del diritto internazionale operata con l'invasione del Libano.
Tajani: "I soldati italiani non si toccano"
A Torino per un incontro con il presidente di regione Alberto Cirio, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha anche dichiarato che "I soldati italiani sono in sicurezza, ma non vogliamo che la situazione peggiori" e ha poi aggiunto "Noi continuiamo a dire che le basi dell'Onu devono essere tenute al di fuori, perché servono a garantire la pace nella martoriata terra del Medioriente".
Guterres attacca Israele per gli attacchi alle basi Unifil, una "violazione del diritto internazionale umanitario"
Il segretario generale dell'Onu ha definito così gli attacchi contro i peacekeeper della missione libanese. Più volte nel corso di questi mesi Guterres ha denunciato il comportamento di Israele, da cui è stato spesso criticato
I due soldati Unifil feriti stamattina sono dello Sri Lanka, uno è grave
Da fonti di intelligence libanese si apprende che i due soldati feriti negli attacchi di questa mattina alle basi Unifil sono di nazionalità cingalese. Secondo media libanesi, uno dei due sarebbe in gravi condizioni.
Delegazione militare italiana in Cisgiordania
Una delegazione interforze della Difesa italiana è stata inviata a Gerico, in Cisgiordania. L'obiettivo sarebbe stabilire se ci sono le condizioni logistiche per far ripartire la missione Miadit, interrotta un anno fa. Se le valutazioni avessero un esito positivo, la missione potrebbe successivamente estendersi anche a Gaza.
Human rights watch chiede un'inchiesta dell'Onu sugli attacchi alle basi Unifil
Secondo Human rights watch, l'attacco di Israele alle basi potrebbe essere una violazione della legge di guerra dato che i peacekeeper sono civili, anche quelli armati. Per questo si chiede urgentemente un'inchiesta delle Nazioni unite.
Fonte Onu: altri due attacchi a Unifil questa mattina
Una fonte delle Nazioni Unite afferma che questa mattina le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro un posto di osservazione della forza di mantenimento della pace UNIFIL nella sua base principale a Naqoura, nel Libano meridionale, ferendo due persone.
Il governo israeliano non riesce a trovare l'accordo sulla risposta all'Iran
La riunione del gabinetto del governo israeliano che si è tenuta dalla tarda serata di ieri, durata quattro ore, si è conclusa senza arrivare alla votazione sul piano di risposta all'attacco missilistico dell'Iran del primo ottobre. Il ministro della Difesa Yoav Gallant non potrà quindi partire per Washington, dove avrebbe dovuto incontrare l'omologo Lloyd Austin poiché il premier Benjamin Netanyahu ha posto il veto finché il governo non voterà il piano di ritorsione.
Hrw: «Necessaria un'inchiesta Onu sugli attacchi a Unifil»
Gli attacchi dell'esercito israeliano contro le unità di peacekeeping delle Nazioni Unite nel Libano sudoccidentale sono "in violazione delle leggi di guerra", e l'Onu "dovrebbe stabilire urgentemente, e i Paesi membri dell'Onu dovrebbero sostenere, un'indagine internazionale sulle ostilità in Libano e Israele con il mandato di denunciare pubblicamente le violazioni". È quanto afferma Human Rights Watch (Hrw) in un rapporto.
"In una dichiarazione pubblica", scrive Hrw, "la Forza interinale delle Nazioni Unite in Libano (Unifil) ha affermato che il 10 ottobre 2024 un carro armato israeliano ha sparato e colpito una torre di osservazione presso il quartier generale dell'Unifil, ferendo due forze di peacekeeping. L'Unifil ha inoltre affermato che il 9 ottobre le forze israeliane hanno deliberatamente sparato e disattivato le telecamere di monitoraggio del quartier generale. Secondo le leggi di guerra, il personale Onu coinvolto nelle operazioni di peacekeeping, compresi i membri armati, è costituito da civili e gli attacchi deliberati contro di loro e le strutture di peacekeeping sono illegali e costituiscono crimini di guerra".
In questo contesto, aggiunge Hrw, "le forze israeliane dovrebbero cessare gli attacchi illegali e consentire alla missione Onu di adempiere ai propri doveri di protezione civile e umanitari come previsto dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite".
Michel: «Irresponsabile e inaccettabile un attacco contro una missione di pace»
Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel - a margine del vertice dell'Associazione delle nazioni del Sudest asiatico (Asean) in Laos - ha condannato gli attacchi alle operazioni di pace delle Nazioni Unite: "Un attacco contro una missione di pace delle Nazioni Unite è irresponsabile e non è accettabile, ed è per questo che invitiamo Israele e tutte le parti a rispettare pienamente il diritto umanitario internazionale", ha affermato.
Libano, due attacchi israeliani su Beirut hanno ucciso 22 persone
Due attacchi aerei israeliani hanno colpito il centro della capitale libanese Beirut, uccidendo 22 persone e ferendone almeno 117. Lo ha fatto sapere il Ministero della Salute Pubblica libanese. I video pubblicati dalla stampa locale e verificati dall'agenzia di fact-checking di Al Jazeera mostrano scene caotiche dopo gli attacchi aerei di giovedì sui quartieri di Ras el-Nabaa e al-Nuweiri.
Gli attacchi hanno colpito zone residenziali densamente popolate, con fiamme e fumo che si sono sollevati da due isolati residenziali. Molti residenti hanno abbandonato i loro appartamenti nei grattacieli della zona e si sono radunati nei cortili mentre i servizi di emergenza si precipitavano sul posto.
Tenenti (Unifil): «Chi pensa a una soluzione militare sbaglia»
Il portavoce della missione delle Nazioni Unite Unifil, intervistato da Repubblica, ha fatto sapere che "i bombardamenti intorno alla base sono quotidiani" e "chi c'era all'interno non è stato colto di sorpresa". "I livelli di allerta per la sicurezza erano già al massimo. Avevamo avuto già avvisaglie di pericolo reale, con colpi vicinissimi", ha detto Tenenti.
Tenenti racconta che "non è stato subito chiaro che la torretta era stata colpita, perché si trova all'estremità della base. Alcuni colpi arrivati nei giorni scorsi sembravano più vicini: ma poi i colleghi che erano a Naqura hanno capito che c'erano dei feriti, e tutto è cambiato". Nella missione ci sono 10.400 caschi blu provenienti da 50 Paesi e la decisione finale su un eventuale ritiro "spetta al Consiglio di sicurezza", precisa, "ma io posso dirle che nessuno dei Paesi in questi giorni ha mai pensato ad andare via. Non è una nazione che può dirci cosa fare".
Tenenti ha difeso il ruolo della missione: "Per 18 anni, da quando è passata la risoluzione 1701, Unifil ha mantenuto la tranquillità nel sud del Libano, nonostante non siano mancati i momenti di tensione. Le critiche sono legittime, ma non spetta a Unifil implementare la risoluzione: spetta alle parti in causa. Noi abbiamo organizzato decine di trilaterali in questi anni per far parlare le due parti. Chi pensa che una soluzione radicale di tipo militare sia la risposta a mio parere sbaglia".
Tajani: «Attacco alle basi Unifil è inaccettabile»
"È inaccettabile ciò che è successo a danno di alcune postazioni di Unifil nel Sud del Libano, è inaccettabile che per errore o ancora peggio intenzionalmente vengano colpite basi di Unifil. Da un paio di settimane il governo italiano avvertiva quello israeliano di questo pericolo", ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in una intervista al Corriere della Sera.
"Israele può difendersi militarmente, ha tutto il diritto di rispondere al barbarico assalto del 7 ottobre. Ma le sue operazioni devono rispettare in ogni momento il diritto internazionale, i civili e in questo caso i contingenti delle Nazioni Unite", ha proseguito, aggiungendo che gli "hanno sempre risposto che comprendevano pienamente i nostri messaggi, che avrebbero garantito le nostre indicazioni a chi opera sul campo" ma "purtroppo vedo che i risultati sono diversi da quanto ci è stato garantito".
Tajani si augura "che adesso da Israele arrivino le scuse e la condanna per quanto è accaduto. Bene che l’ambasciata di Israele abbia annunciato l’apertura di una inchiesta". Quanto al futuro della missione Unifil, il titolare della Farnesina assicura che "noi facciamo tutto quello che è in nostro possesso per garantire l’integrità di questi ragazzi ma la missione deve andare avanti per garantire la pace e impedire che la situazione degeneri".
Msf chiede protezione per i civili e il personale in Libano
Con l'intensificarsi degli attacchi israeliani in Libano, le strutture sanitarie nelle aree più colpite dai bombardamenti sono state costrette a chiudere, con conseguenze devastanti per i civili e la loro possibilità di accedere all'assistenza sanitaria. È la denuncia di Medici Senza Frontiere (Msf), in una nota, in cui sottolinea che nelle ultime due settimane, gli attacchi israeliani hanno causato la morte di almeno cinquanta operatori sanitari, mentre secondo l'Ocha sei ospedali e 40 centri di salute hanno chiuso perché l'intensità dei combattimenti ha reso impossibile lavorare senza garanzie di sicurezza.
Msf, che nonostante sia in azione per rispondere ai nuovi bisogni della popolazione e garantire continuità di cure in diverse aree del paese ha dovuto sospendere alcune attività nelle aree più colpite dagli intensi attacchi aerei israeliani, esorta tutte le parti in conflitto a risparmiare i civili, le strutture mediche e il personale medico in Libano, per garantire che i servizi sanitari salvavita possano rispondere adeguatamente ai bisogni medici urgenti della popolazione.
"A causa dell'intensità della violenza, dei danni alle strade e della mancanza di garanzie di sicurezza, al momento non siamo in grado di raggiungere tutte le aree colpite" nel paese, "nonostante i crescenti bisogni medici e umanitari", afferma Francois Zamparini, coordinatore delle emergenze di Msf in Libano.
Libano all'Onu: «Israele vuole invadere un paese sovrano»
"Israele sta cercando di invadere il Libano", in diretta violazione dello statuto delle Nazioni Unite e delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza. Lo ha detto il rappresentante libanese all'Onu, Hadi Hachem, intervenendo al Consiglio di Sicurezza, sottolineando come sia in corso un'invasione di un Paese sovrano. Il rappresentante libanese ha anche condannato gli attacchi contro l'Unifil e chiesto un cessate il fuoco immediato.
Israele colpisce le basi Unifil in Libano. L'ira di Crosetto
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha convocato con urgenza l’ambasciatore israeliano in Italia da cui aspetta risposta formale per gli eventi occorsi alle basi Unifil e ha protestato con il ministro della Difesa israeliana Gallant. «Non si è trattato di un errore, non si è trattato di un incidente», ha detto Crosetto, spiegando che «Italia e Nazioni Unite non possono prendere ordini da Israele» e l’Unifil «resta a difesa del diritto internazionale». Per Crosetto «non esistono linee rosse nazionali, ma stiamo parlando di una missione internazionale» e l’Onu va aiutata a diventare più forte, non più debole.
Su un eventuale ritiro di Unifil dal sud del Libano «la decisione spetterebbe alla comunità internazionale, ma non siamo ancora a quel punto», ha affermato il ministro, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. Inoltre Crosetto ha alzato il tiro affermando che «gli atti ostili compiuti e reiterati dalle forze israeliane (contro l’Unifil, ndr) potrebbero costituire crimini di guerra, si tratta di gravissime violazioni alle norme del diritto internazionali, non giustificate da alcuna ragione militare». Un affondo inusuale tra paesi alleati. (Vittorio Da Rold)
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