Nelle ultime settimane, gli Stati Uniti sono stati colpiti dalla più grave epidemia di morbillo degli ultimi trent’anni. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) fino al 15 marzo sono stati segnalati 301 casi della malattia (259 in Texas e 35 in New Mexico, gli stati con i focolai maggiori), ma secondo gli esperti i sono probabilmente molti di più. La malattia ha fatto due vittime. Il 26 febbraio, è morto per morbillo un bambino di sei anni non vaccinato che era stato ricoverato in un ospedale di Lubbock, in Texas: la prima vittima del virus negli Usa in più di 10 anni. Il 6 marzo è morto un adulto, anche lui non vaccinato, che risiedeva nella contea di Lea, in New Mexico.

Eppure, nell’anno 2000 l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva dichiarato che il morbillo era stato ufficialmente eliminato dagli Stati Uniti grazie alle campagne vaccinali. Perché il morbillo è tornato? Perché ora la gente anche negli Usa si vaccina di meno, così il virus trova più persone da infettare, e eventualmente da uccidere.

La malattia 

Il morbillo è una malattia esantematica provocata dal virus del morbillo. Colpisce soprattutto i bambini: dopo un periodo di incubazione di una decina di giorni, compaiono i primi sintomi, che sono una febbre che può anche superare i 40 °C, tosse, naso che cola e occhi rossi. Pochi giorni dopo i primi sintomi, compare un rash cutaneo che di solito inizia sul viso e poi diffonde sul resto del corpo.

Il morbillo può dare complicanze – più frequenti nei bimbi, fino al 30 per cento dei casi – che dipendono dagli organi colpiti dal virus, e che vanno dalla diarrea, all’otite, alla polmonite, all’encefalite. Spesso, queste complicanze possono dare lesioni permanenti come sordità, cecità, e danni cerebrali con deficit intellettivi. Ed è altamente letale: uccide da 30 a 100 individui ogni 100mila infetti.

Il virus del morbillo è molto contagioso: ogni individuo portatore è in grado di infettare altre 18 persone. E come si può contrastare questo virus altamente contagioso? Lo dice chiaramente il comunicato di allerta diramato dai Cdc il 7 marzo: «La vaccinazione contro il morbillo-parotite-rosolia rimane il mezzo più importante per prevenire il morbillo».

Difatti, più individui si vaccinano in una determinata popolazione, diventando immuni al virus, e meno quel virus troverà individui disponibili da infettare: questa cosiddetta immunità di gregge rallenta o blocca la circolazione del virus.

Quanti individui dovrebbero essere vaccinati per impedire la circolazione del virus del morbillo? Visto ogni persona infettata dal virus del morbillo ne può contagiare altri 18, in maniera intuitiva si può comprendere che bisogna vaccinare almeno 18 persone su 19 – perché così un portatore può trovare solo un’altra persona da infettare: ma 18/19= 0,94, il che significa che bisogna vaccinare il 94 per cento della popolazione per raggiungere l’immunità di gregge contro la malattia. Più la percentuale dei vaccinati scende sotto il 94 per cento e più aumenta il rischio che il virus torni a circolare.

Il contesto 

Dei 301 casi segnalati dall’inizio dell’anno negli Usa, il 79 per cento sono bambini e ragazzi di meno di 19 anni; il 94 per cento di loro era non vaccinato. Per 38 di questi casi è stato necessario il ricovero in ospedale. Il focolaio maggiore di morbillo è scoppiato in due contee della zona ovest del Texas, la contea di Lubbock e quella di Gaines, dove la stragrande maggioranza della popolazione non è vaccinata e ha votato in massa per Donald Trump: nella contea di Lubbock è vaccinato il 92 per cento dei bambini, in quella di Gaines solo l’82 per cento.

Quasi tutti i malati fanno parte della comunità mennonita, un gruppo cristiano anabattista i cui membri rifiutano il battesimo dei neonati, predicano un ritorno alle origini della chiesa, vivono in campagna, e conducono una vita frugale come quella di Cristo. I mennoniti rifiutano le normali pratiche mediche e, specie negli ultimi decenni, hanno sviluppato un certo scetticismo per i vaccini. Molti di loro non mandano neanche figli a scuola, e si teme che nelle loro comunità i tassi di vaccinazione siano bassissimi, vicini al 20-30 per cento. 

Insomma, i mennoniti e la gente del West Texas non vogliono un governo che ficchi il naso nelle loro faccende private e non si fidano della scienza. E gran parte della loro diffidenza verso la scienza ed i vaccini è colpa di Donald Trump e ancor più del neo-nominato ministro della salute Robert Kennedy jr. Come mai?

Le bugie di Wakefield 

La storia inizia nel 1998. In quell’anno, un oscuro medico inglese di nome Andrew Wakefield pubblica sulla prestigiosa rivista scientifica Lancet un articolo dal titolo: Iperplasia linfoide nodulare dell’ileo, colite aspecifica, e pervasivi disturbi dello sviluppo nei bambini.

Sostiene che nella sua attività di gastroenterologo ha notato che 12 bambini giunti casualmente alla sua osservazione, dopo aver ricevuto il vaccino morbillo-parotite-rosolia, si sono ammalati di una strana gastroenterite, hanno subito gravi disturbi dello sviluppo nervoso, e diversi di loro hanno sviluppato l’autismo.

Scatta una fobia planetaria: se il vaccino contro il morbillo provoca l’autismo allora è vero che i vaccini possono fare danni, i movimenti anti-vaccinisti prendono vigore, e sempre meno genitori decidono di vaccinare i loro bambini.

Intanto, altri scienziati cercano di replicare lo studio di Wakefield, ma non ci riescono; invece, decine di studi condotti sulle popolazioni – come quello condotto su tutti i nati in Danimarca tra il 1999 e il 2011, quasi 700mila bambini – trovano che non c’è nessun nesso fra il vaccino contro il morbillo e l’autismo.

Infine, si scopre che Wakefield ha manipolato e falsificato i dati e le cartelle cliniche, che quei 12 bambini non sono giunti casualmente alla sua osservazione ma gli sono stati forniti da un avvocato specializzato nell’intentare cause legali per ottenere risarcimenti contro i danni da vaccino, che alcuni dei bambini avevano sviluppato l’autismo prima di essere vaccinati: Wakefield viene radiato dall’Ordine dei Medici inglese, e il suo articolo viene ritirato con ignominia. Ma la fobia contro i vaccini continua a propagarsi.

Il ruolo di Kennedy 

Negli Usa, uno dei più accaniti sostenitori del dottor Wakefield è Robert Kennedy jr, neo-ministro della Salute. Da almeno vent’anni continua imperterrito a propagandare la tesi che i vaccini non sono sicuri e fanno male, ignorando ogni prova scientifica contraria. Dal 2015 al 2023 è stato presidente della Children Health Defense, una organizzazione non profit anti-vaccinista che sostiene che tutti i vaccini- da quello contro il morbillo a quello contro il Covid, provocano più danni che benefici.

È apparso in molti convegni e manifestazioni al fianco dello screditato dottor Wakefield, appoggiando le sue tesi. Nel giugno 2013 Kennedy ha affermato: «Non esiste vaccino che sia sicuro ed efficace». Nello stesso anno, in un’intervista a Fox News ha dichiarato: «Io credo che l’autismo venga dai vaccini». E Donald Trump appoggia da sempre il rampollo Kennedy e le sue idee, tanto da averlo nominato suo ministro della Salute.

Perciò, non ci deve sorprendere che quando l’epidemia di morbillo è scoppiata nel Usa, il ministro Kennedy all’inizio non gli abbia dato peso. Il 28 febbraio ha dichiarato che «abbiamo focolai di morbillo ogni anno, la situazione non è insolita» anche se non era vero.

Poi, però, il primo marzo si è corretto dicendo che «fermare l’epidemia di morbillo è una priorità top per me e il mio team». Mentre l’epidemia si espandeva, ha affermato che «è difficile che il morbillo uccida una persona sana», anche se è vero il contrario, e ha aggiunto che una cura a base di cortisone, antibiotici, e di olio di fegato di merluzzo «può portare a una guarigione miracolosa e istantanea», una pericolosa menzogna. Infine, ha riconosciuto che «i vaccini proteggono i singoli bambini dal morbillo», poi però ha ambiguamente aggiunto che «la decisione se vaccinare o no un figlio è una scelta personale».

Insomma, vi ho detto che i vaccini non sono sicuri e non curano, se poi volete vaccinare i vostri figli, fate voi, ma io vi avevo avvertito.

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