- Per indicare tutto quello che si riferisce al periodo sovietico viene oggi usata in Russia una parola con un significato ironico, al limite del dispregiativo: savok. Tutto ciò che è savok viene considerato vecchio, inefficiente, non moderno, arretrato, ridicolo, fuori luogo. Ma in realtà il problema è misurare quanto di savok è rimasto nella Federazione russa.
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Si può classificare l’eredità sovietica in differenti categorie: l’eredità fisica che consiste nell’apparato di produzione e nelle infrastrutture, strade ferrovie ecc., l’eredità istituzionale e infine il capitale umano formatosi in tempi sovietici.
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A trent’anni dal crollo dell’Unione sovietica, perché la popolazione russa dovrebbe rimpiangere un regime totalitario tra i più repressivi mai esistiti?
Per indicare tutto quello che si riferisce al periodo sovietico viene oggi usata in Russia una parola con un significato ironico, al limite del dispregiativo: savok. Tutto ciò che è savok viene considerato vecchio, inefficiente, non moderno, arretrato, ridicolo, fuori luogo. Ma in realtà il problema è misurare quanto di savok è rimasto nella Federazione russa.
Una testimonianza del peso della eredità sovietica è data dalla toponomastica che è rimasta sostanzialmente quella sovietica, le statue nelle piazze sono quelle di Lenin, Gagarin, Zhukov etc. L’esercito russo non si chiama più armata rossa ma armata russa, ma la stella rossa è sulle ali degli aerei, sulle navi, sui mezzi militari, e la falce e martello è ancora sulle divise del personale di volo dell’Aeroflot. L’Unione sovietica è ancora molto presente nella Federazione russa e Stalin sta acquistando sempre più popolarità fra cittadini russi.
Eredità scomode
Si può classificare l’eredità sovietica in differenti categorie: l’eredità fisica che consiste nell’apparato di produzione e nelle infrastrutture, strade ferrovie ecc., l’eredità istituzionale e infine il capitale umano formatosi in tempi sovietici. È evidente che dopo trent’anni alcune caratteristiche ereditate dal sistema precedente siano ancora un freno allo sviluppo del nuovo sistema economico.
La produttività di diversi settori è ancora molto bassa e uno dei motivi deriva dall’eredità dei beni capitali sovietici che per il lunghissimo uso e il basso tasso di sostituzione erano obsoleti. Per poter produrre efficientemente nel nuovo contesto mondiale l’economia russa avrebbe dovuto sostituire tutto il parco di beni capitali ereditati con altissimi tassi di investimento che nella economia postsovietica non si sono mai verificati.
Popolazione in eccesso
Diversi economisti hanno sottolineato i problemi legati alla industrializzazione in epoca sovietica di zone molto fredde per scelte dettate da parametri geopolitici o militari. Per queste scelte la struttura economica ereditata dalla Federazione russa è distorta, con intere città costruite in zone inospitali che hanno perso, e continuano a perdere, popolazione.
Secondo un modello sugli insediamenti della produzione e sull’occupazione manifatturiera basato su dati relativi al Canada, paese simile alla Russia per clima e latitudine, è possibile valutare l’ordine di grandezza delle distorsioni occupazionali causate dalle decisioni prese in epoca sovietica.
Secondo questo modello il lontano oriente russo e la Siberia avrebbero una popolazione in eccesso di 14,5 milioni di persone, circa il 42 per cento dell’area, mentre l’occupazione manifatturiera dovrebbe essere un terzo di quella esistente nel 1990. Nella realtà, dopo l’implosione sovietica è iniziato un massiccio flusso migratorio da est verso ovest e dall’oblast di Magadan e dalla repubblica di Chutoka è emigrato il 50per cento della popolazione.
Strade dissestate
Come già affermava Gogol, il problema della Russia sono, oltre ai pazzi, le strade e il problema della scarsità di infrastrutture stradali esistente nell’Unione sovietica non è stata certamente sanata. Il sistema stradale è ancora sostanzialmente quello sovietico.
Il ministro dello sviluppo economico Maxim Oreskhin ha recentemente dichiarato al World economic forum che la Russia ha investito troppo poco nel settore infrastrutturale di strade, ponti, ferrovie. La qualità delle infrastrutture è carente e questo stato di fatto è un serio ostacolo per la crescita dell’economia. La qualità delle strade russe è al 114esimo posto nel mondo e in una scala da uno (pessimo) a sette (ottimo) il punteggio della Russia è 2,7.
Giustizia telefonica
L’eredità sovietica si manifesta non solo in termini fisici, ma anche istituzionali. L’implosione ha fatto sparire l’Unione sovietica come soggetto sovrano di diritto internazionale, ma non la sua struttura giuridica e istituzionale. Il sistema giuridico sovietico aveva una caratteristica fondamentale che consisteva nella supremazia degli interessi dello stato così come venivano interpretati dal partito, dando vita a un sistema legale altamente politicizzato.
La consapevolezza di tale stato di fatto da parte dei cittadini sovietici poi divenuti russi li rendeva e li rende sospettosi nei confronti del sistema legale e giudiziario. Questa diffidenza è in parte rimasta anche dopo l’introduzione di nuovi codici e la riforma del sistema giudiziario.
A tale proposito basta ricordare due dei tanti proverbi russi su tribunali e giudici: «Là dove esiste un tribunale, là non c’è la verità»; «non abbiamo paura del processo, abbiamo paura del giudice». Le indagini svolte sulla rule of law in Russia mostrano che molti passi avanti sono stati compiuti, ma è necessario che finisca ogni sospetto di interferenza politica e di quella che viene chiamata giustizia telefonica.
Tracce che rimangono
Nell’ultimo decennio, la popolazione russa è diventata sempre più nostalgica nei confronti dell’Unione sovietica. L’immaginario sovietico è ritornato in auge nella cultura popolare, ma ha anche contagiato l’opinione politica dei cittadini.
Sondaggi condotti fra il 2017 e il 2019 hanno mostrato che più del 60 per cento dei russi oltre i 35 anni di età rimpiange l’Urss. Solo una minoranza, non più del 20 per cento della popolazione, ritiene che Stalin abbia avuto un ruolo negativo per la Russia, mentre oltre il 50 percento pensa che sia stata una figura “principalmente positiva” per il paese.
A trent’anni dal crollo dell’Unione sovietica, perché la popolazione russa dovrebbe rimpiangere un regime totalitario tra i più repressivi mai esistiti? Certamente questa nostalgia esprime il malcontento per la situazione economica e anche politica presente più che un reale rimpianto dell’epoca sovietica. Ma si può certamente affermare che settanta anni di un esperimento radicale come quello sovietico hanno lasciato tracce che probabilmente solo il passare delle generazioni farà svanire.
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