L’esercito israeliano ha annunciato di aver terminato l’operazione a Khan Younis e che gli abitanti possono rientrare in alcuni quartieri. Ma nel frattempo fonti di Hamas hanno definito «al collasso» le vie del colloqui, «a causa del rifiuto di Israele di rispondere alle proposte dei mediatori di occuparsi delle questioni attuali».

Oms e l'Unicef, nel frattempo, continuano a chiedere a tutte le parti in conflitto di rispettare le pause umanitarie nella Striscia di Gaza per consentire lo svolgimento di due cicli di vaccinazioni. I bambini da vaccinare sono 640mila.

Operazione Khan Younis

Le truppe della 98esima Divisione dell'esercito israeliano hanno completato «le attività in superficie e sotterranee» nelle zone di Khan Yunis e di Deir al Balah. Come parte dell'operazione, in un mese di attività sono stati eliminati oltre 250 terroristi e distrutte decine di infrastrutture terroristiche. Inoltre, sono stati distrutti sei chilometri si tunnel e sono stati recuperati i corpi di sei ostaggi, ha fatto sapere l’Idf. Circa 150mila palestinesi sono fuggiti dalle loro case prima dell'operazione. Dopo i primi rientri in città, gli abitanti hanno detto di aver visto solo devastazione e di non riuscire più a distinguere un quartiere da un altro. Ci sono «case distrutte e i corpi in decomposizione all'aperto» ha detto un cittadino al Guardian. Khan Younis è la seconda città più grande della Striscia dopo Gaza.

Cisgiordania

Proseguono anche le operazioni militari dell’esercito israeliano in Cisgiordania, dove nella notte di giovedì sono state condotte operazioni antiterrorismo. Inoltre, è stato ucciso Wassem Hazem, uno dei membri più importanti di Hamas, il capo nella città di Jenin. L’uomo è stato colpito dalla polizia di frontiera israeliana all’interno di in un’auto, insieme a lui sono morte altre due persone. Secondo Tel Aviv, Hazem era coinvolto nell'esecuzione e nell’organizzazione di attentati e monitorava le attività terroristiche nell'area della Giudea e della Samaria. Almeno venti palestinesi sono stati uccisi dall'inizio dell'operazione. E in merito ai raid in Cisgiordania, il Regno Unito si è detto «profondamente preoccupato», soprattutto per le vittime civili e per la distruzione di infrastrutture civili.

La campagna vaccinale

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha detto di aver consegnato 1,2 milioni di dosi di vaccino antipoliomielite a Gaza, a cui se ne aggiungeranno 400mila. La consegna fa parte di una campagna di emergenza avviata in seguito al ritrovamento di campioni del virus nelle fognature della Striscia e della registrazione, lo scorso 23 agosto, del primo caso di un bambino che ha contratto il virus ed è rimasto parzialmente paralizzato.

La campagna vaccinale comincerà domani nella parte centrale di Gaza, dove saranno effettuate pause umanitarie di otto ore al giorno per tre giorni consecutivi. Proseguirà nel sud, poi a nord. Sono previsti due cicli di vaccinazioni: tra quattro settimane si dovrà ripetere la stessa operazione. L’Oms ha l’obiettivo di raggiungere una copertura vaccinale del 90 per cento in tutta la Striscia per fermare la trasmissione del virus. La direttrice esecutiva dell’Unicef, Catherine Russell, ha chiesto che le pause umanitarie vengano rispettate perché non farlo sarebbe «fallimento imperdonabile» per i bambini che vivono lì. Sono 640mila i bambini che devono essere vaccinati.

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