Il presidente russo ha chiesto alla guida suprema iraniana, Ali Khamenei, di non colpire i civili. Nasrallah: «Il nemico attende, osserva e valuta ogni reazione. L’attesa fa parte della punizione»
Le due superpotenze della Guerra fredda rientrano in partita in Medio Oriente sostenendo i rispettivi partner locali, gli Usa al fianco di Israele e la Russia con l’Iran.
Il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto alla Guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, di dare una risposta moderata all'uccisione del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, avvenuta a Teheran per mano di Israele. E l’ha sconsigliato di attaccare i civili. Esattamente il contrario di quanto il Cremlino fa ogni giorno in Ucraina.
A riportare la notizia è stata l’agenzia Reuters che ha citato due fonti iraniane. L’invito alla prudenza è stato consegnato da Sergei Shoigu, importante consigliere di Putin, che lunedì si è recato in Iran.
La Repubblica islamica, nello stesso incontro, stando a ciò che scrive il New York Times, ha chiesto sistemi avanzati di difesa aerea in cambio della fornitura di droni a Mosca. Il tutto mentre si prepara alla rappresaglia contro Israele. Secondo il quotidiano americano, due funzionari iraniani, tra cui un membro delle Guardie rivoluzionarie, hanno confermato la notizia aggiungendo che la Russia ha già iniziato a trasferirli. Tra questi sistemi figurerebbero anche radar e altre capacità di difesa aerea. La Russia «è pronta a una cooperazione globale con l'Iran sulle questioni regionali» aveva detto Shoigu.
Ieri jet israeliani hanno sorvolato Beirut a bassa quota. Una “provocazione” che il leader di Hezbollah, Nasrallah, ha inserito nella «battaglia psicologica» tra Tel Aviv e il Libano. «Hezbollah risponderà, l’Iran risponderà, lo Yemen risponderà e il nemico attende, osserva e valuta ogni reazione – ha detto – La cosa principale è che ci siano determinazione, decisione e capacità. L'attesa fa parte della punizione, della risposta e della battaglia che è anche psicologica».
Il successore di Haniyeh
In un comunicato rilanciarto dai media israeliani, Hamas ha annunciato che Yahya Sinwar sarà il nuovo capo dell’ufficio politico al posto di Haniyeh. La scorsa settimana la Turchia aveva indicato come successore Khaled Meshal, ma proprio Sinwar, capo di Hamas a Gaza e considerato da Israele come la mente del pogrom del 7 ottobre, lo aveva bocciato per i suoi pessimi rapporti con Iran e Libano.
I razzi e la reazione
Almeno sette persone sono rimaste ferite, una delle quali in modo grave, in seguito a un attacco di droni di Hezbollah nella Galilea occidentale. L'esercito israeliano ha poi ammesso che almeno uno dei feriti è stato colpito da un missile intercettore che ha avuto un malfunzionamento. Il servizio ambulanza Magen David Adom (Mda) ha affermato di aver curato le vittime in tre località nell'area di Nahariya.
Secondo quanto riportato da fonti Mda, l'uomo gravemente ferito, sulla quarantina, è stato colpito mentre era alla guida della sua auto e si è schiantato sul ciglio della strada. A centinaia di metri di distanza, in un parcheggio, una donna di 30 anni è stata ferita dalle schegge. Gli altri cinque sono rimasti feriti da un'esplosione avvenuta vicino a loro.
Base Usa attaccata in Iraq
Sempre nel quadro delle manovre di avvertimento alcuni americani sono rimasti feriti in un attacco missilistico contro la base militare Al Assad in Iraq, lo ha dichiarato un portavoce della difesa statunitense: «C'è stato un sospetto attacco missilistico contro le forze statunitensi e della coalizione presso la base aerea di Al Assad in Iraq. Secondo le prime indicazioni, diversi membri del personale statunitense sono rimasti feriti».
Non è la prima volta che la base Al Assad viene attaccata. Non si conosce ancora l'entità del danno, almeno cinque militari statunitensi sono rimasti feriti da due razzi katyusha. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e la vicepresidente Kamala Harris hanno discusso la questione con il loro team di sicurezza nazionale durante un briefing sulle tensioni in corso in Medio Oriente. Dalla Casa Bianca fanno sapere che ci sarà una risposta «nel modo e nel luogo che preferiremo».
Ultra-ortodossi contro la leva
Come se non bastassero i fronti esterni in Israele si è aperto uno nuovo scontro sociale. Decine di manifestanti ultra-ortodossi hanno fatto irruzione in una base dell'esercito israeliano vicino a Tel Aviv. Per cercare di impedire l'arruolamento degli studenti della yeshiva nell'esercito. Fino a poco tempo fa, infatti, erano esentati dal servizio di leva.
Le manifestazioni mostrano quanto profonde siano le spaccature all’interno della società israeliana a dieci mesi dall’inizio della guerra a Gaza. Secondo il ministero della Salute palestinese, controllato da Hamas, un raid israeliano, effettuato nel villaggio di Aqaaba nella Cisgiordania settentrionale, ha ucciso quattro persone, tra cui due diciannovenni e un quattordicenne. Separatamente, il gruppo militante della Jihad islamica ha segnalato pesanti combattimenti con l'esercito nel campo profughi di Jenin.
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