Nel suo discorso dal Forum economico di San Pietroburgo il presidente russo attacca gli Stati Uniti e l’Unione europea, prospettando cambiamenti radicali che porteranno a una nuova élite politica
Dal Forum economico internazionale di San Pietroburgo il presidente Vladimir Putin è intervenuto con un discorso definito dal Cremlino «di straordinaria importanza». Tanti i temi toccati dal leader russo: dalla guerra in Ucraina al ruolo degli Stati Uniti nella politica internazionale. E ovviamente non mancano le sanzioni imposte dall’occidente contro la Russia.
Putin ha tenuto il suo discorso in presenza e senza mezzi termini ha accusato gli Stati Uniti di essere il «poliziotto del mondo». Secondo il presidente, «l’era del mondo unipolare è finita» e si tratta di un cambiamento che «non è riversibile» ma è «parte della storia». La Russia «sta entrando in una nuova era come paese potente e sovrano, e diventerà ancora più forte».
Sulle sanzioni
La grande attesa per il suo intervento è stata prolungata di oltre un’ora. Secondo quanto riportato dal portavoce del Cremlino Dimitry Peskov i sistemi informatici del Forum economico sono stati presi di mira da alcuni attacchi hacker. Dopo i rallentamenti iniziali il presidente russo ha definito le sanzioni imposte dall’occidente come «folli e sconsiderate» e il cui «scopo è schiacciare l’economia della Federazione russa». Tuttavia, secondo lui, «non hanno funzionato». Per Putin «i politici europei hanno già causato con le loro stesse mani seri danni alla propria economia». L’aumento dell’inflazione e la crisi energetica sono i due risultati più eloquenti.
Il leader del Cremlino stima che i costi delle sanzioni sull’Ue si aggirano intorno ai 400 miliardi di euro l’anno. E avverte che la politica sanzionatoria «potrebbe colpire in futuro qualunque altro paese». Con l’appoggio militare e il sostegno economico all’Ucraina «l’Unione europea ha perso irreversibilmente la sovranità» e «le sue élite ballano con un’altra musica», ha detto Putin, prevedendo che la situazione attuale «porterà un’ondata di radicalismo e in prospettiva a un cambiamento di élite».
La crisi alimentare
Per sbloccare le 20 milioni di tonnellate di grano che sono ferme nei porti ucraini, Putin ha detto che «accoglie con favore l’invito dell’Onu per il dialogo sulla sicurezza alimentare» e al momento non sta ostacolando «la fornitura di grano ucraino al mercato mondiale». Ha respinto anche le accuse contro le sue truppe che avrebbero minato i porti affacciati sul mar Nero per impedire il trasporto delle merci.
Sull’andamento della guerra in corso non si è sbilanciato. Il presidente russo ha detto che «tutti gli obiettivi dell’operazione speciale in ucraina saranno realizzati». Inoltre, ha precisato che «l’operazione speciale della Russia in Ucraina è la decisione di uno stato sovrano basata sul diritto di garantire la sua sicurezza».
Il Forum
Il presidente russo ha tenuto il suo discorso al noto Forum economico di San Pietroburgo, la kermesse economica, conosciuta anche come la Davos russa, che si tiene ogni anno a giugno e dove sono invitati personalità di spessore del mondo economico, politico e della comunicazione. Quest’anno sono diversi gli eventi che affrontano le relazioni bilaterali tra la Russia e altri stati, con interventi di ministri e personaggi politici, ma anche questioni relative al futuro economico e digitale della Russia. Quest’anno, però, per via della guerra diversi personaggi politici non hanno partecipato. In passato si ricorda la presenza dell’ex cancelliera tedesca Angela Merkel e del presidente francese Emmanuel Macron.
Tuttavia, nel programma compaiono anche i nomi di alcuni italiani: tra tutti spiccano Alfredo Gozzi (direttore generale di Confindustria Russia) e Vincenzo Trani (presidente della Camera di commercio italiana in Russia). Sono presenti anche ministri e alti rappresentanti di paesi come Egitto, India, Cina, Indonesia, Filippine, Venezuela, Bielorussia e Iran. Alcuni di questi stati come la Cina, l’Egitto e l’India hanno mantenuto una posizione ambigua nei confronti di Mosca da quando è iniziata l’invasione mentre altri come la Bielorussia hanno espresso il loro totale sostegno alla guerra in Ucraina voluta da Vladimir Putin.
La Cina
Non è mancato l’intervento video del presidente cinese Xi Jinping, dato che una nutrita delegazione di suoi ministri e rappresentati sono stati inseriti nel programma di vari eventi. «I crescenti rapporti commerciali tra Cina e Russia dimostrano che la cooperazione tra i due paesi è resistente alle fasi di tensione e ha potenziale», ha detto Xi riceveno il plauso di Putin.
Il presidente cinese è «un amico in tutti i sensi», ha detto il leader del Cremlino dopo aver specificato che gli scambi commerciali tra Russia e Cina toccheranno quest’anno livelli record.
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