Nelle elezioni suppletive nei collegi di Wakefield e Tiverton e Honiton i Tories perdono due seggi. Il presidente del partito Dowden si dimette: «Qualcuno deve assumersi la responsabilità»
Nel Regno Unito il partito conservatore ha perso i due seggi in palio nelle suppletive, perdendo contro il partito laburista e quello liberal democratico. I Tories hanno subìto le sconfitte nel collegio elettorale di Wakefield e in quello di Tiverton e Honiton.
I seggi
Entrambi i seggi erano stati liberati per via di due parlamentari, entrambi conservatori, che avevano rassegnato le proprie dimissioni dopo essere stati travolti da scandali a sfondo sessuale.
Il seggio della Camera di Wakefield, nel nord dell’Inghilterra, è stato conquistato dal laburista Simon Lightwood, con una netta maggioranza di voti. Un segnale per il partito di Keir Starmer che vuole provare a riconquistare il famoso “Red wall”, le storiche roccaforti laburiste che alle ultime elezioni erano però state prese dai conservatori, tanto da essere risultate fondamentali per la vittoria di Boris Johnson.
Invece nel collegio di Tiverton e Honiton, nel sud ovest del paese, a tronfare è stato il candidato libdem Richard Foord, con 22.357 voti, superando il concorrente Tory e strappando il seggio ai conservatori che lo detenevano dalla sua creazione, 25 anni fa.
Le dimissioni
La sconfitta era nell’aria, ma ha avuto e avrà conseguenze nel partito di Johnson. Dopo poche ore dall’annuncio del risultato, il presidente del partito, Oliver Dowden, ha rassegnato le proprie dimissioni con una lettera spedita al premier. «Qualcuno deve assumersi la responsabilità e ho concluso che, in queste circostanze, non sarebbe giusto per me rimanere in carica», ha scritto Dowden.
La reazione di Johnson
Un altro colpo subito dal partito guidato da Boris Johnson, che negli ultimi mesi sta affrontando i malumori interni dei conservatori che vorrebbero un cambio di leadership, soprattutto dopo gli scandali del Partygate. Nonostante questo il premier ha superato un voto di sfiducia interno e quindi per almeno un anno è al riparo dai possibili tentativi di spodestarlo. Deve però fare i conti con le sorti del partito, in vista delle prossime elezioni che però ha già promesso di vincere.
Dal Ruanda, dove è in viaggio per l’incontro dei paesi del Commonwealth, Johnson ha commentato l’esito delle suppletive: «Devo ascoltare quello che dicono le persone e dobbiamo riconoscere che dobbiamo fare di più, e lo faremo. Continueremo ad affrontare le preoccupazioni della gente».
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