Il tribunale russo di Kursk ha emesso un mandato di arresto nei confronti della giornalista italiana del Tg1 Stefania Battistini e del video operatore Simone Traini che lo scorso agosto erano entrati nella regione russa del Kursk con le truppe ucraine per girare un servizio giornalistico andato in onda sulla Rai. Il tribunale distrettuale, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Interfax, «ha accolto la mozione dell’ufficio regionale del servizio di frontiera russo» che accusa Battistini e Traini di essere «entrati illegalmente in Russia dall’Ucraina per girare un servizio televisivo». 

I due, scrive il servizio stampa della magistratura, ripreso da Interfax, «insieme ad alcune persone non identificate, sono entrati nella Federazione Russa dal territorio ucraino con l’intento di filmare un servizio televisivo sull'invasione del distretto di Sudzha, nella regione di Kursk, da parte di unità armate ucraine con l’ausilio di carri armati, artiglieria e mezzi leggeri, veicoli blindati il 6 agosto 2024».

Sono stati inseriti «nelle liste dei ricercati» da parte di Mosca e il giudice ha ordinato, nei loro confronti, «la custodia cautelare» che verrà applicata se arrestati in territorio russo o estradati in Russia, prima di un eventuale processo. «La decisione del tribunale non è ancora entrata in vigore e può essere impugnata», conclude la nota.

Lo scorso 27 settembre anche un giornalista di Domani, Davide Maria De Luca, è finito nella lista nera di Mosca per aver realizzato un servizio nei territori russi occupati dagli ucraini.

Usigrai: «La richiesta russa di arresto è inaccettabile»

L’Unione sindacale giornalisti Rai ha definito la richiesta di estradizione e l’ordine di arresto «una provocazione inaccettabile» da parte della Federazione russa e ha chiesto una presa di posizione unanime da parte del governo contro l’ennesima intimidazione nei confronti dei giornalisti italiani. 

«Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per i contorni che sta assumendo questa vicenda, rinnoviamo piena solidarietà ai colleghi del Tg1 e ci auguriamo che l’ambasciatore della Federazione Russa in Italia venga convocato con urgenza per chiarire la posizione del nostro Paese a tutela del lavoro giornalistico e della libertà di informazione».

Poco dopo è intervenuto il ministro degli Esteri Antonio Tajani considerandola «un’ulteriore forma di persecuzione nei confronti della libertà di stampa». Tajani, in un tweet su X, ha poi assicurato che «il Governo italiano sarà sempre schierato a difesa del diritto a una informazione indipendente».

A esprimere solidarietà alla troupe del Tg1 Sandro Ruotolo, europarlamentare del Partito democratico e responsabile informazione Pd e Nicola Zingaretti, capodelegazione eurodeputati Pd in una nota: «Già a settembre avevamo scritto una lettera alla presidente Von der Leyen chiedendo un suo intervento. Oggi invieremo un’interrogazione urgente all’Alto Rappresentante Borrell. Le autorità europee e italiane devono intervenire prontamente per difendere i cittadini e giornalisti europei Simone Traini e Stefania Battistini».

© Riproduzione riservata