Il presidente Usa, in un discorso energico, ha annunciato che cinque paesi dell’Alleanza forniranno sistemi Patriot e Samp-T, a medio raggio. Tra questi anche l’Italia. Il testo finale del vertice dovrebbe definire il percorso dell’Ucraina verso l’adesione alla Nato «irreversibile», ma non si tratta di un cambiamento significativo. Tajani propone di candidare un italiano per ricoprire il ruolo di inviato Nato al Sud
È iniziato il summit a Washington, che celebra i 75 anni della Nato, e nel suo discorso il presidente Usa Joe Biden ha annunciato che i paesi dell’Alleanza doneranno all’Ucraina cinque nuovi sistemi di difesa aerea. Tra questi c’è anche l’Italia, con il sistema Samp-T sviluppato insieme alla Francia: «Usa, Germania, Paesi Bassi, Romania e Italia consegneranno all’Ucraina cinque sistemi strategici aggiuntivi per la difesa aerea nei prossimi mesi», ha detto Biden, ribadendo che con il sostegno della Nato «l’Ucraina può fermare Putin e lo fermerà».
Il presidente statunitense ha poi avvertito che se l’Ucraina dovesse cadere il Cremlino non si fermerà al paese limitrofo. «Questi cinque sistemi di difesa aerea strategici contribuiranno a proteggere le città, i civili e i soldati ucraini e ci stiamo coordinando strettamente con il governo ucraino in modo che questi sistemi possano essere utilizzati rapidamente», si legge nel comunicato congiunto firmato da Biden, dal cancelliere tedesco Olaf Scholz, dalla premier Giorgia Meloni, dal primo ministro olandese Dick Schoof e dal presidente rumeno Klaus Iohannis, nonché dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che è arrivato ieri a Washington per partecipare ai lavori del summit.
La promessa di nuove batterie è arrivata dopo uno degli attacchi russi più pesanti sulle città ucraine in pieno giorno, che lunedì ha ucciso almeno 38 persone. A Kiev, i missili russi hanno colpito un ospedale pediatrico oncologico, definito dall’Alto commissario Onu per i diritti umani in Ucraina, Danielle Bell, «un crimine di guerra» e da Biden «un terribile promemoria della brutalità della Russia».
Gli aiuti
Oltre ai sistemi strategici di difesa aerea a medio raggio, Patriot e Samp-T, i paesi della Nato forniranno a Kiev decine di sistemi a corto raggio, come i NASAMS statunitensi e norvegesi, gli Hawks, di fabbricazione Usa, gli Iris, prodotti da un consorzio europeo e i missili tedeschi Gepard. Il Segretario di stato americano, Antony Blinken, ha detto che alcuni paesi come Danimarca e Paesi Bassi hanno iniziato a trasferire i loro F-16 a Kiev.
Secondo quanto riportato dai diplomatici a Politico, il testo finale del vertice dovrebbe riportare che il cammino dell’Ucraina verso l’Alleanza atlantica è «irreversibile» e – scrive il Guardian – trasferirebbe il controllo del principale canale per la fornitura di aiuti militari e addestramento ucraino, Ukraine Defence Contact Group, sotto il controllo della Nato.
Ma non si tratta di un cambiamento significativo verso l’adesione del paese invaso alla Nato. Includere l’Ucraina nell’Alleanza con un conflitto in corso sarebbe un’escalation che porterebbe la Nato in uno scontro diretto con Mosca. «L’adesione dell'Ucraina alla Nato non è fattibile a causa del rischio di un conflitto diretto con la Russia», ha detto il ministro degli Esteri ungherese, Peter Sjizzarto.
Il discorso di Biden
Il discorso atteso al summit Nato era un test e un momento fondamentale per il presidente Usa, da settimane sotto pressione dopo la performance durante il duello con l’avversario Donald Trump, per dimostrare ai leader stranieri che è all’altezza del compito di guidare l’Alleanza.
Ha usato toni energici, non ha mai perso il filo del discorso, e ricordato che il presidente russo Vladimir Putin, prima di invadere l’Ucraina, «pensava che la Nato si sarebbe sgretolata. Oggi la Nato è più forte che mai nella sua storia», ha dichiarato Biden e tra gli applausi ha assicurato che «la Russia non prevarrà», ma sarà l’Ucraina a prevalere.
Trump, che ha seguito da lontano il vertice, ha scritto sul suo social Truth: «Gli Stati Uniti sono quelli che stanno pagando di più per aiutare l’Ucraina», spetta all’Europa mandare a Kiev 100 miliardi di dollari per «pareggiare» con gli Usa.
Il ruolo dell’Italia
Tema all’ordine del giorno è lo stanziamento del 2 per cento del Pil di ogni paese per le spese militari, su cui l’Italia è indietro. La premier Giorgia Meloni è intervenuta sulla questione parlando con alcuni giornalisti presenti a Waashington e ha detto che l’Italia ha sempre rispettato i suoi impegni e continuerà a farlo, con i tempi e con le possibilità che abbiamo. Concetto sottolineato anche dal ministro degli Esteri Antonio Tajani. Il ministro ha proposto anche la designazione di un inviato speciale della Nato per il Sud, proponendo un nome italiano. Stando a quanto riporta Reuters nella bozza del testo che sarà adottato dai membri dell’Alleanza la figura è prevista, ma non si sa ancora chi ricoprirà l’incarico.
Nella bozza si legge anche un messaggio esplicito nei confronti di Pechino: «La Cina, in quanto membro del Consiglio di sicurezza dell'Onu, interrompa ogni sostegno materiale e politico alla Russia» nella guerra contro l'Ucraina. «La Cina continua a costituire una minaccia per l’Europa e la sicurezza».
Il discorso di Stoltenberg
«Questo sarà un vertice storico», ha detto il segretario generale della Nato uscente Jens Stoltenberg aggiungendo che l'alleanza non si limiterà a celebrare il suo 75esimo anniversario, ma prenderà decisioni importanti» per il futuro e «sull'Ucraina, mi aspetto che gli alleati concordino un pacchetto sostanziale». Stoltenberg è intervenuto anche sulle prossime elezioni americane: «Mi aspetto che, indipendentemente dall'esito delle elezioni americane, gli Stati Uniti rimarranno un alleato forte e fedele della Nato. È nell'interesse della sicurezza degli Stati Uniti avere una Nato forte».
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