- A qualche centinaio di chilometri dal luogo in cui le famiglie di Uvalde seppelliranno i corpi dei loro bambini, si terrà il meeting annuale della lobby delle armi.
- Presenti il governatore dello stato del Texas e l’ex presidente Donald Trump. La tre giorni con armi da tutto al mondo è una occsione per una raccolta fondi per finanziare il blocco della regolamentazione.
- Intanto solo nel 2022 sono stati 129 i minori dagli zero agli undici anni uccisi da armi da fuoco.
A due giorni dalla carneficina di 19 bambini di seconda, terza e quarta elementare nella scuola di Uvalde, proprio in Texas si terrà il meeting annuale della National riffle association, la principale lobby statunitense delle armi: «un fine settimana pieno di libertà per l'intera famiglia mentre celebriamo la Libertà, le armi da fuoco e il Secondo Emendamento!», si legge sul sito dell’associazione. A poche centinaia di chilometri dalla scuola marchiata a lutto, una sala espositiva di oltre 14 acri (5,6 ettari, ndr) presenterà le «armi e l’equipaggiamento più recenti delle aziende più famose del settore».
Il 27 maggio è atteso l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, con il governatore del Texas Greg Abbott che in questi giorni si è occupato di fare le condoglianze ai suoi concittadini che hanno avuto i figli ammazzati dopo aver messo la firma sulla liberalizzazione delle armi più estrema di tutti e 50 gli Stati americani e pure il senatore Ted Cruz: ha definito la strage di Uvalde «il giorno più buio», ma sorrideva accanto a un fucile nella campagna elettorale, supportando un diritto costituzionale alle armi inventato negli anni Settanta.
L’evento con gli eminenti rappresentanti politici del partito repubblicano è sponsorizzato dal marchio Kimber, noto soprattutto per le sue efficienti pistole automatiche, ma sul sito si avvertono i partecipanti che i servizi segreti hanno imposto il divieto di portare le armi nella sala, i partecipanti saranno più protetti dei bambini della Robb elementary school.
I dati
Nel 2022 negli Stati Uniti sono morti più studenti ammazzati da armi da fuoco che poliziotti sul lavoro. Secondo l’organizzazione non profit Gun Violence archive, considerando solo il periodo dall’inizio dell’anno fino alla metà di maggio, sono stati uccisi 139 bambini dagli zero agli undici anni con armi da fuoco e 286 sono stati feriti. Centinaia di genitori hanno provato la stessa disperazione delle famiglie di Uvalde. Già nel 2020 si era toccato il picco di quasi mille bambini dagli zero agli undici uccisi o feriti. È cresciuto anche il numero delle sparatorie di massa: sempre secondo l’organizzazione non profit è la 215esima sparatoria di massa dall'inizio dell'anno negli Stati Uniti. Proprio alla vigilia della strage di Uvalde, l’Fbi ha pubblicato un rapporto in cui spiega che il numero di episodi in cui le armi da fuoco sono utilizzate con l’intento di uccidere è aumentato del 50 per cento nell’ultimo anno. Calcoli e fogli excel ormai accompagnano la commozione, la disperazione, fino al lutto successivo.
«Chi diavolo siamo noi se non riusciamo a tenere al sicuro i nostri figli», si è chiesto il governatore democratico della California, Gavin Newsom. E se lo chiedono in molti. Già nel 2019, la via di una regolamentazione politica delle armi era data per persa: dopo un altro massacro avvenuto sempre in Texas, a El Paso, in un centro commerciale della Walmart, Andrew Ross Sorkin, giornalista economico e columnist del New York Times aveva scritto una lettera aperta all’amministratore delegato Doug McMillon per chiedere che la società prendesse l’iniziativa che la politica non voleva prendere. Dopo un mese, e una modifica delle regole sulla vendita di armamenti da parte di Walmart, era stato a sua volta l’amministratore delegato della società a scrivere una lettera aperta «implorando» il Congresso di agire. Un surreale vicolo cieco.
Il presidente Joe Biden che meno di dieci giorni fa si era recato a Buffalo per un’altra sparatoria, in un discorso ,commovente ma che è suonato anche come una dichiarazione di imposta si è posto un’altra domanda senza risposta; «Come nazione, dobbiamo chiederci: quando nel nome di Dio affronteremo la lobby delle armi?».
Non è questo il giorno, gli rispondono dal Texas. La tre giorni della Nra ospiterà anche quest’anno il seminario nazionale sulla legge sulle armi da fuoco, «una giornata di istruzione su importanti argomenti di legge» che serve per sostenere gli sforzi legislativi e politici della lobby delle armi e raccogliere fondi.
«Questo attesissimo evento attira celebrità, dirigenti del settore e una miriade di sostenitori del Secondo Emendamento da tutto il paese», si legge nella pagina di registrazione dell’incontro. «L'evento di quest'anno presenterà impressionanti oggetti unici realizzati e donati al 100 per cento solo per l'asta, tra cui armi da fuoco incise, coltelli e armi da tutto il mondo». I biglietti costano 500 dollari per i singoli posti a sedere e 5 mila dollari per un tavolo riservato di 10 persone, fondi che serviranno a finanziare gli sforzi per allontanare ancora quel giorno in cui gli Stati Uniti affronteranno la lobby delle armi.
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