È partita questa mattina e arriverà domani a Istanbul dove sarà ispezionata, per poi dirigersi in Libano. Ieri era stato ucciso in un bombardamento russo uno dei più importanti magnati del grano in Ucraina. Si trovava nella sua casa di Mykolaiv, nell’attacco morta anche la moglie: secondo gli ucraini è stato un attacco deliberato
La prima nave carica di mais ucraino ha lasciato il porto di Odessa in conformità con i termini dell'accordo internazionale con la Russia firmato a Istanbul lo scorso 22 luglio. Lo ha annunciato il ministero della Difesa turco. Il ministero ha detto in una nota che la nave mercantile Razoni, battente bandiera della Sierra Leone, è partita questa mattina.
La prima tappa sarà Istanbul e a bordo ha un carico di 26mila tonnellate di mais. L’arrivo del mercantile in acque turche è previsto per domani. Dopo l'ispezione a Istanbul, la nave proseguirà per il porto di Tripoli in Libano, spiega il Centro di coordinamento congiunto (Jcc).
La partenza della nave è stata confermata anche dal ministro ucraino delle Infrastrutture, Oleksandr Kubrakov, tra i firmatari dell'accordo di Istanbul. Kubrakov ha condiviso su Twitter un video della Razoni.
Intanto uno degli uomini più ricchi dell’Ucraina, proprietario di una delle principali società che si occupano di esportazione del grano, è stato ucciso ieri nel corso di un intenso bombardamento russo contro la città di Mykolaiv, nel sud del paese. Oleksiy Vadatursky aveva 74 anni e si trovava nella sua abitazione con la moglie, anche lei uccisa nell’attacco.
Attacco mirato?
Vadatursky era proprietario della società Nibulon, responsabile della costruzione e della gestione di numerose infrastrutture utilizzate nell’esportazione di grano: dai silos depositi ai moli specializzati per il carico di cereali. Il presidente ucraino Zelensky ha definito la sua morte «una grave perdita per il paese».
Le autorità locali di Mykolaiv hanno detto che il bombardamento in cui è morto Vadatursky è stato un dei più intensi dall’inizio della guerra. Numerose altre strutture sono stati colpite in città.
Secondo alcuni consiglieri del presidente Zelensky, l’attacco contro la casa del magnate del grano sarebbe stato intenzionale. Un missile avrebbe colpito la sua camera da letto.
Nonostante il Cremlino abbia firmato un accordo per consentire all’Ucraina di esportare il suo grano, le forze armate russe hanno addirittura intensificato i loro attacchi contro campi, silos e, la settimana scorsa, bombardando il porto di Odessa.
L’accordo alla prova
Secondo il ministro della Difesa turco, proprio da Odessa è partita la prima nave ucraina carica di mais, secondo l’accordo raggiunto tra i due paesi in guerra due settimane fa. Secondo la Turchia, che ha aiutato i due paesi a raggiungere l’accordo, «la nave Razoni e' partita dal porto di Odessa diretta al porto di Tripoli in Libano. È attesa per il 2 agosto a Istanbul. Proseguirà il suo viaggio verso la sua destinazione a seguito delle ispezioni che saranno effettuate a Istanbul».
In tutto, ci sarebbe 17 navi ucraine con circa 600mila tonnellate di grano pronte a partire. L’Ucraina è il secondo produttore di cereali al mondo dopo la Russia. La stagione del raccolto di quest’anno dovrebbe ammontare a oltre 25 milioni di tonnellate, dirette in particolare a paesi del Nord Africa e dell’Asia. Se l’accordo tra Russia e Ucraina dovesse fallire, molti dei paesi importatori di grano dall’Ucraina si troverebbero in serie difficoltà a sfamare la loro popolazione.
© Riproduzione riservata