L’intelligence degli Stati Uniti ammette di saperne più sulla situazione dei russi che su quella dei loro alleati. Con la situazione in Donbass in lento peggioramento, la mancanza di informazioni inizia a diventare un problema
L’intelligence degli Stati Uniti ha ammesso di conoscere molto meno di quello che vorrebbe lo stato delle forze armate ucraine e i suoi piani militari. Lo ha raccontato il New York Times, in un articolo in cui ha intervistato numerosi funzionari, esperti ed ex membri della comunità dell’intelligence statunitense.
Nebbia di guerra
Nel corso di un conflitto in cui i partecipanti cercano di nascondere le informazioni rilevanti al loro avversari, ottenere un quadro chiaro della situazione sul campo è sempre complicato. È quella che si chiama fog of war, o nebbia di guerra.
Le moderne tecnologie e le attività di intelligence consentono di diradare parzialmente questa nebbia. Nell’attuale guerra in Ucraina, le informazioni sulle dimensioni dell’esercito russo, le stime delle sue perdite di equipaggiamenti e soldati sono pubbliche e spesso dettagliate.
Si sa pochissimo invece degli ucraini. «Potete trovare una singola persone in grado di dirvi quanti soldati hanno perso gli ucraini, quanti veicoli?», si domanda in modo retorico Beth Sanner, ex funzionario dell’intelligence americana intervistato dal New York Times.
Parte della ragione di questa segretezza è che gli alleati dell’Ucraina non vogliono rivelare informazioni sensibili che la Russia potrebbe sfruttare, mentre non hanno altrettante remore nei confronti delle armate di Putin. Ma come dimostra l’articolo del New York Times, che nel corso del conflitto si è rivelato spesso un informale portavoce dell’amministrazione Biden, la situazione è arrivata a un punto in cui gli Stati Uniti iniziano a essere preoccupati dall’opacità dei loro alleati.
«Funzionari americano dicono che il governo ucraino hanno dato pochi briefing segreti o dettagli dei loro piani operativi, mentre gli ucraini ammettono di non dire tutto ai loro alleati», scrive il New York Times. Il problema non sarebbe tanto una mancanza di comunicazione sugli obiettivi strategici generali, su cui ucraini e alleati si consultando di frequente, quanto piuttosto un’assenza di informazioni su come in concreto gli ucraini stanno combattendo la loro guerra e sullo status delle loro forze armate.
Parte del problema è ciò che gli ucraini sono restii a dire, un’altra questione è cosa gli americani non riescono a scoprire. Da 75 anni l’intelligence statunitense è addestrata a spiare la Russia, mentre non possiede una preparazione equivalente sull’Ucraina, anzi. Negli ultimi anni gli americani si sono impegnati a migliorare il controspionaggio ucraino e a fornire loro gli strumenti per rendere più difficili da scoprire le loro informazioni più sensibili. Il risultato, hanno detto alcuni funzionari al quotidiano «è che adesso abbiamo qualche punto cieco».
Problemi
Senza una avere un quadro chiaro della situazione delle forze armate ucraine, per gli Stati Uniti può diventare complicato tarare correttamente i loro aiuti militari. In un’audizione al Senato, Avril D. Haines, direttrice della National Intelligence, ha detto che al momento «è molto difficile stimare» quanti altri aiuti militari le forze armate ucraine sono in grado di assorbire.
Ma la mancanza di informazioni può essere problematica anche per la stessa comunità dell’intelligence internazionale. Secondo Sanner: «Se la Russia dovesse riuscire ad avanzare ulteriormente, il fallimento nel valutare correttamente la situazione delle forze armate ucraine potrebbe portare ad accuse nei confronti dell’intelligence di non essere riusciti a fornire un quadro chiaro delle prospettive militari del’Ucraina alla politica».
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