La famiglia della 22enne morta lo scorso settembre e accusata dalla polizia morale di non indossare bene il velo, ha pubblicato delle foto della tomba della ragazza, danneggiata dai vandali. Nonostante le proteste, le donne iraniane continuano a essere giustiziate o a vivere private dai loro diritti
La tomba di Mahsa Amini, la ragazza iraniana morta lo scorso settembre sotto custodia della polizia morale, è stata vandalizzata. Come riportato dal fratello della vittima, si tratta del secondo episodio nell’arco di pochi mesi.
La morte di Amini ha suscitato una rivolta che ha attraversato il paese da nord a sud. Le foto pubblicate dalla famiglia, di cui ha dato notizia Bbc, mostrano il pannello di vetro, che copriva la tomba e l’immagine di Amini, completamente distrutto.
«Persino il vetro della tua tomba li infastidisce», è il mesto commento del fratello sui social, che ha però aggiunto: «Non importa quante volte lo distruggeranno, noi continueremo a sistemarlo. Vedremo chi si stancherà prima». L’atto vandalico è avvenuto la scorsa domenica e la notizia è stata data dall’avvocato della famiglia Amini, Saleh Nirbakht.
Le proteste
Mahsa Amini è morta il 16 settembre 2022, nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Kasra. È arrivata in coma intensivo, a seguito delle percosse che la polizia morale iraniana le aveva inflitto dopo averla arrestata con l’accusa di non aver indossato correttamente il velo.
Il suo omicidio ha scatenato un’ondata di proteste nel paese lo scorso autunno, con azioni eclatanti da parte delle donne iraniane come il fatto di bruciare il velo o di tagliarsi pubblicamente i capelli. Non solo le piazze ma anche scuole e università si sono riempite di rabbia e indignazione, a cui il regime ha risposto con estrema brutalità. Nelle proteste hanno perso la vita almeno 154 manifestanti.
L’Iran muore nel silenzio
Sono quasi duecento le donne condannate a morte in Iran dal 2010, già cinque dall’inizio di quest’anno. Lo riporta il monitoraggio dell’organizzazione umanitaria iraniana, Iran human rights. Le proteste del 2022 sono state un chiaro segnale d’insofferenza e di un dissenso crescente tra i cittadini iraniani, ma le donne continuano a vivere in uno stato di oppressione, senza un riconoscimento dei propri diritti fondamentali, tra cui quello all’istruzione.
Appena un mese fa, le autorità iraniane hanno approvato l’installazione di telecamere negli spazi pubblici, per identificare le donne che non indossano l’hijab.
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