In questo nuovo giorno di guerra in Ucraina Domani continua a seguire tutte le notizie che arrivano dal campo con un liveblog costantemente aggiornato.

Cosa c’è da sapere

  • Il presidente ucraino Zelensky ha criticato l’Europa per non aver trovato un accordo sull’embargo al petrolio russo.
  • La presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen ha annunciato che visiterà Kiev venerdì prossimo.
  • Nel frattempo il dipartimento della Difesa americano dice che gli ucraini potrebbero riuscire a vincere la guerra, mentre conferma che i Russi hanno lasciato Kiev e il resto dell’Ucraina settentrionale.
  • Anche l’Australia ha approvato nuove sanzioni che questa volta riguardano 67 individui vicini al governo russo.
  • Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto ieri che nuovi «gravi crimini di guerra» vengono continuamente scoperti in Ucraina.

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20.23 – Il direttore di Novaya Gazeta è stato attaccato mentre era in viaggio su un treno russo

Dmitri Muratov, direttore del giornale indipendente Novaya Gazeta e vincitore del premio Nobel per la pace, ha denunciato di essere stato attaccato mentre era in viaggio su un treno in Russia. L’uomo che l’ha aggredito ha urlato: «Questo è per i nostri ragazzi». Gli ha anche gettato addosso vernice rossa e acetone. 

Il giornale ha interrotto le pubblicazioni a fine marzo. 

19.36 – Il portavoce del Cremlino ammette le perdite nell’esercito russo

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha rilasciato un’intervista a Sky News durante la quale ha parlato anche dell’attuale status della guerra. «Abbiamo perdite significative tra le truppe ed è una grande tragedia per noi», ha detto Peskov. Secondo i dati russi, le perdite al 31 marzo dell’esercito di Mosca erano di 1.351 suoi soldati, mentre altri 3.825 erano rimasti feriti.

«Mariupol sarà liberata dai battaglioni nazionalisti, prima o poi», ha detto riferendosi alla città che si affaccia sul Mare di Azov che si trova sotto assedio da diversi giorni. 

Peskov si è espresso anche sull’indagine della Corte penale internazionale contro Vladimir Putin. «Non vediamo alcuna possibilità che questo» accada, ha detto, affermando che «la Russia non riconosce l'autorità della Corte penale internazionale. Non siamo l’unico Paese al mondo a farlo». Quello che interessa alla Russia è «un’indagine indipendente e obiettiva su tutti i crimini», ha detto Peskov.


19.00 – Le dichiarazioni di Von Der Leyen sulle sanzioni alla Russia

«Stiamo già lavorando molto duramente al prossimo pacchetto di sanzioni. Continuiamo a preparare con gli Stati membri il prossimo passo, e al momento stiamo guardando al petrolio, per essere in grado di preparare una graduale eliminazione del petrolio» russo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in conferenza stampa a Stoccolma.


18.45 – Ecco le nazioni che hanno votato contro la sospensione della Russia dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni unite:


18.21 – Le dichiarazioni del ministro degli Esteri ucraino Kuleba dopo il voto Onu

«Il diritto della Russia di essere membro del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite è appena stato sospeso. I criminali di guerra non hanno posto negli organismi delle Nazioni Unite volti a proteggere i diritti umani. Grato a tutti gli Stati membri che hanno sostenuto la risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e hanno scelto il lato giusto della storia». 


18.02 – L’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato, con 93 voti a favore 24 contrari e 58 astenuti, la richiesta degli Usa di sospendere la Russia dal Consiglio dei diritti umani di Ginevra. Nella bozza di risoluzione - tra i cui co-sponsor c'è anche l'Italia - si chiede di «sospendere il diritto della Russia di far parte» del Consiglio esprimendo «grave preoccupazione per la
crisi umanitaria in Ucraina, in particolare per le notizie di violazioni e abusi del diritto internazionale umanitario da parte di Mosca». La Cina ha votato contro e l’India si è astenuta.

«Il dialogo e il negoziato sono l'unica via per uscire dalla crisi in Ucraina. Ci opponiamo fermamente alla politicizzazione delle questioni relative ai diritti umani», ha detto l’ambasciatore cinese all’Onu, Zhang Jun, dopo il voto. «Questa risoluzione non è stata redatta in modo aperto e trasparente», ha aggiunto, affermando che la decisione «aggrava le divisioni tra gli Stati membri, aggiunge benzina al fuoco, e non aiuta i colloqui di pace».


17.21 – I separatisti russi ammettono che conquistare la città di Mariupol non sarà facile. «La zona industriale è una città nella città, e ci sono diversi livelli sotterranei risalenti al periodo sovietico, non e' possibile bombardare dall'alto. Ci vorrà tempo», ha detto Eduard Basurin, rappresentante delle forze separatiste di Donetsk.

Nel frattempo il governo di Kiev ha annunciato che nella città che si affaccia sul Mare Azov sono stati uccisi 5mila civili.


17.10 – L’incontro tra Draghi e il primo ministro olandese Mark Rutte

Il presidente del Consiglio ha incontrato a Palazzo Chigi il premier olandese Mark Rutte. Oltre a questioni che riguardano le relazioni bilaterali tra i due paesi hanno affrontato diversi temi dalla guerra in Ucraina alla crisi energetica. Il capo dell’esecutivo italiano ha anche risposto alla portavoce del ministero degli Esteri russo che ha definito «indecenti» le sanzioni italiane contro la Russia. «Sanzioni indecenti? Di indecenti ci sono solo i massacri che vediamo tutti i giorni», ha risposto Draghi riferendosi a ciò che sta accadendo in alcune città ucraine come Bucha dove sono stati giustiziati decine di civili.

«Italia e Olanda sono unite nella vicinanza all'Ucraina, ai suoi cittadini e alle sue istituzioni, nei valori fondanti Ue e nel legame transatlantico», ha detto il presidente Draghi in conferenza stampa. «Ribadiamo la ferma condanna per le stragi di civili documentate in questi giorni, va fatta piena luce sui crimini di guerra, Mosca dovrà rendere conto di quanto accaduto», ha aggiunto.

Il dossier più delicato dell’incontro è quello del tetto del gas. «Non sono riuscito a convincere Rutte – ha detto il premier italiano – ma ha fatto un passo fondamentale: mi ha assicurato che non c'è nessuna questione di principio e si è detto disponibile ad esaminare tutte le ragioni e avere una discussione aperta».


16.45 – L’India nel frattempo continua a sostenere la Russia. Il ministro degli Esteri indiano ha detto poco fa che il suo paese è al lavoro per rafforzare i legami con la Russia e studiare nuovi sistemi di pagamento che possano aggirare le sanzioni occidentali.


16.05 – È terminato l’incontro dei ministri degli Esteri della Nato e il delegato finlandese che era ospite dell’incontro ha annunciato ai giornalisti che il prossimo passo del suo paese nell’adesione all’alleanza sarà comunicato tra poche settimane.


15.40 – Secondo i media finlandesi, governo e parlamento potrebbero decidere di richiedere formalmente l’ingresso nella Nato prima della fine dell’anno.


15.20 – Nella conferenza stampa, il ministro degli Esteri ucraino Kuleba ha detto che la battaglia nel Donbass determinarà chi sarà più forte nel prossimo giro di negoziati. 


15.10 – Gli ucraini sono sempre più preoccupati per la situazione nel Donbass. Il ministro degli Esteri Kuleba, che si trova a Bruxelles per partecipare alla riunione dei ministri degli Esteri della Nato, ha appena detto che «la battaglia del Donbass è già iniziata. I combattimenti sono intensi e non è una battaglia locale: ci sono di mezzo aerei, carri armati, artiglieria». In questa battaglia sono impegnate alcune delle migliori forze ucraine, che rischiano di essere accerchiate se i russi dovessero avere successo.


14.35 – Il sindaco di Dnipro ha chiesto agli abitanti di lasciare la città in vista della futura offensiva russa. Dnipro è una città che si trova all’incirca al centro del paese e fino ad oggi era sempre stata lontana del fronte. Ma se l’attacco russo proveniente dal Donbass dovrebbe avere successo, la città si troverà in prima linea nei combattimenti.


14.00 – I ministri degli Esteri del G7 hanno condannato «le atrocità commesse dalla Russia in Ucraina» nel corso di un vertice avvenuto ai margini di una riunione dei ministri degli Esteri della Nato. All’incontro partecipa anche il ministro degli Esteri dell’Ucraina, Dimitro Kuleba, che ha sintetizzato così le richieste del suo paese: «Armi, armi ed armi».


13.15 – Sale lo scontro tra Ucraina e Ungheria, con quest’ultima accusata sempre più apertamente di essere una “quinta colonna” europea della Russia. La nostra Francesca De Bendetti è stata di recente a Budapest per seguire le elezioni e racconta che succede nel paese di Viktor Orbán.


12.27 – Il parlamento Europeo ha appena approvato a maggioranza una risoluzione in cui si chiede ai governi di approvare un embargo totale alle importazioni di energia russa.


12.15 – Secondo account social filorussi, i soldati ucraini a Mariupol controllano ormai soltanto una striscia di città lungo il porto, mentre i cosiddetti separatisti e le truppe regolari russe hanno occupato tutti i principali edifici amministrativi della città.


11.50 – Ieri gli Stati Uniti hanno messo delle sanzioni sulle due figlie del presidente russo Vladimir Putin, la cui esistenza non era mai stata riconosciuta ufficialmente dal governo russo. Oggi, grazie a un commento del portavoce di Putin Dimitri Peskov, che critica le sanzioni ai «membri della famiglia» del capo di stato russo, siamo di fronte alla prima conferma ufficiale che effettivamente si tratta delle sue figlie.


11.20 – Le trattative diplomatiche e la possibilità di inviare nuove armi e aiuti all’Ucraina sono fortemente influenzate da quello che accade sul campo, in particolare dalla scoperta di numerosi potenziali crimini di guerra nei territori da cui i russi si sono ritirati. Qui abbiamo provato a fare un quadro della situazione, con tutti gli episodi che conosciamo al momento.


10.35 – La presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen andrà a Kiev per incontrare il presidente ucraino Zelensky venerdì prossimo.


10.10 – I paesi europei stanno significativamente riducendo la presenza di diplomatici russi. Ecco una mappa di tutti gli stati che hanno espulso personale russo o che pianificano di farlo.


9.45 – In Ucraina ci sono anche città che praticamente non sono state toccate dalla guerra, come Leopoli. Maso Notarianni è stato nella “capitale spirituale” dell’Ucraina e ha raccontato il suo clima surreale.


9.15 – Il ministro degli Esteri ucraino si trova a Bruxelles, dove partecipa alla riunione dei suoi omologhi della Nato. Lo scopo della sua visita è soprattutto sottolineare l’importanza delle consegne di nuove armi al suo paese. «Può sembrare paradossale, ma consegnarci armi è il modo migliore per contenere il conflitto e alimentare la pace», ha detto Kuleba.

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