Dieci giorni fa l’accordo con la grande multinazionale cinese InnoScience per condividere la tecnologia strategica di ricarica auto GaN, finanziata con 30 milioni di denaro pubblico
Giovedì 3 aprile al ministero del Made in Italy si svolgerà un incontro fondamentale per il futuro della società partecipata pubblica St Microelectronics, azienda leader nel settore dei semiconduttori, quotata in Borsa e controllata in parti uguali dal governo francese e da quello italiano attraverso i rispettivi ministeri dell’economia.
Alla presenza dei sindacati, l’azienda illustrerà il piano industriale, mentre sotto al palazzo si svolgerà una manifestazione dei lavoratori, 12mila in Italia, preoccupati del futuro industriale degli impianti.
I dubbi su Agrate
Il nostro giornale aveva già anticipato l’intenzione del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, di promuovere un veloce cambio al vertice, dove oggi siede il francese Jean-Marc Chery, per via delle poco brillanti performance della società registrate negli anni della sua conduzione, ma soprattutto a causa di un progetto avviato da svariati mesi che sta rendendo lo stabilimento di Agrate Brianza ancillare rispetto a quello francese di Crolles, in Francia.
Sostanzialmente l’impianto brianzolo ha ceduto e sta cedendo alcune sue produzioni peculiari nelle tecnologie miste, digitali e analogiche, agli stabilimenti francesi e a quelli asiatici del gruppo, senza però nel frattempo crescere abbastanza nella produzione dei wafer di silicio da 300 millimetri. Dunque, non raggiungendo il punto di break even l’impianto di Agrate continuerebbe a essere solo un supporto allo stabilimento francese.
Catania, addio al gallio
L’impatto dei tagli e le novità, però, non riguardano solo l’impianto del nord Italia, dove lavorano 5.300 dipendenti. Qualcosa sta rapidamente cambiando anche nell’altro stabilimento, quello di Catania, dove i dipendenti sono 5.400. Due giorni fa è stato annunciato un accordo di collaborazione fra St Microelectronics e la società cinese InnoScience sullo sviluppo e sulla produzione della tecnologia GaN.
La tecnologia GaN, che è l’acronimo di nitruro di gallio, è strategica nel mercato dei semiconduttori perché consente, fra le altre cose, lo sviluppo di applicazioni a ricarica veloce sia per applicazioni automotive – colonnine di ricarica veloce e ricarica veloce in vettura – sia consumer per la ricarica miniaturizzata di tutti gli apparati a batteria.
La tecnologia al gallio è importante anche dal punto di vista industriale poiché garantisce una conversione energetica più efficiente, oltre a essere una tecnologia con previsione di volumi in enorme crescita. Di più: si tratta di una delle innovazioni più importanti perché particolarmente strategica per l’impatto sull’ambiente dal momento che garantisce una riduzione di emissioni anidride carbonica oltre a una diminuzione dei consumi. Infine ha importanti implicazioni in campo militare.
La ricerca ai cinesi
InnoScience Technology Holding Co, società quotata alla Borsa di Hong Kong, è una multinazionale di semiconduttori con sede a Suzhou, nel Jiangsu, ed è il più grande produttore di dispositivi al mondo completamente focalizzato sulla tecnologia al nitruro di gallio. Ed è probabilmente ad oggi la società cinese con il maggior stato di avanzamento sullo sviluppo di questa tecnologia e una delle più attive nella generazione di proprietà intellettuali in questo campo.
St Microelectronics ha storicamente un centro di competenza sulle tecnologie di potenza a Catania dove, da molti anni, si lavora proprio sullo sviluppo di tecnologie al nitruro di gallio in un polo di ricerca specializzato e avanzato che è in stretta relazione con il centro di ricerca scientifico del Cnr di Catania, che riceve importanti finanziamenti pubblici, con un budget da 30 milioni di euro, per supportare questa specifica attività di ricerca e sviluppo.
St ha annunciato che la produzione delle tecnologie GaN non avverrà a Catania, bensì nello stabilimento di Tours, in Francia. Una scelta che è stata presa da Chery nella prima fase della sua gestione. E proprio l’altro ieri è stato annunciato un accordo di collaborazione e condivisione delle informazioni sull’attività di ricerca con una società cinese, di fatto rischiando di impoverire e svalutare l’attività di ricerca e sviluppo di Catania, proprio in un settore su cui moltissimi stanno puntando per il futuro. Non esattamente una buona notizia per l’azienda siciliana.
In questo pasticcio, c’è però un ulteriore questione, ovvero quella della nuova governance. Dopo le dimissioni immediate e irrevocabili dell’esperto Maurizio Tamagnini dal Consiglio di Sorveglianza del gruppo St, anche l’altra italiana, Donatella Sciuto, rettrice del Politecnico di Milano con una grande competenza nel settore, sarà sostituita, mentre resterà in carica Paolo Visca, che ha un curriculum più finanziario che industriale.
A sostituire Tamagnini e Sciuto saranno Marcello Sala, un dirigente del ministero dell’Economia, e Simonetta Acri, indicata direttamente al ministro Urso, che ha un background bancario, ha lavorato in Sace, ma entrambi non hanno esperienza di imprese hi-tech, tanto meno nell’ambito dei semiconduttori.
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