La fondazione Ente dello Spettacolo e l'Università Cattolica del Sacro Cuore proietteranno il film sulla strage di piazza della Loggia venerdì 30 agosto all'Hotel Excelsior di Venezia
La Fondazione Ente dello Spettacolo e l'Università Cattolica del Sacro Cuore hanno presentato il documentario 1974. La Strage di Brescia alla 81ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.
Il film, della durata di 94 minuti, è stato realizzato da un gruppo di studenti del Dams dell'Università Cattolica in occasione del cinquantesimo anniversario della strage di Piazza Loggia. La proiezione si terrà venerdì 30 agosto alle 18 all'Hotel Excelsior di Brescia.
Il documentario
Il documentario è frutto di un lavoro collettivo sostenuto da alcuni docenti del corso Dams, tra cui il professor Massimo Locatelli, esperto di cinema, fotografia e televisione, e direttore scientifico di un master in produzione audiovisiva. La produzione è stata curata da Another Coffee Stories, rappresentata da Anna Giada Altomare e Mario Congiusti.
Diretto da Carlo Porteri, con sceneggiatura di Porteri stesso, Marco Danesi e Lorenzo Tonni, e assistente alla regia Marina Di Maggio, il film offre un’analisi approfondita della strage di Piazza della Loggia del 28 maggio 1974 e del periodo dello stragismo italiano.
1974. La Strage di Brescia copre un ampio arco temporale che va dal miracolo economico degli anni sessanta fino alla sentenza del 2015, che ha concluso il lungo processo giudiziario. Il documentario include interviste a Manlio Milani, Alfredo Bazoli, Marco Fenaroli, e altri che forniscono una visione del contesto storico e delle conseguenze politiche e sociali delle stragi.
La presentazione del documentario sarà moderata da Cristiano Bolla e vedrà gli interventi di Massimo Locatelli, Carlo Porteri, Marina Di Maggio, Anna Giada Altomare e Mario Congiusti.
La strage
Nella strage di Piazza della Loggia a Brescia, il 28 maggio 1974, persero la vita otto persone e ne rimasero ferite oltre cento.
L'attentato, un atto terroristico di matrice neofascista, rappresenta uno dei capitoli più oscuri della storia italiana, segnato da depistaggi e insabbiamenti. La giustizia italiana ha condannato solo nel 2017 due esponenti dell'estrema destra come responsabili, ma ancora mancano chiarezza e trasparenza sui mandanti e sugli appoggi occulti ricevuti.
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