Il sindaco, indagato per corruzione, è proprietario dal 2006 della Reyer: «Non avrò alcun potere con cui influenzare la gestione della squadra». Parole che i magistrati smontano punto per punto, raccontando che dietro alle sponsorizzazioni alla società ci siano «importi e provvedimenti autorizzativi rilasciati dall’amministrazione comunale». E poi c’è il caso del progetto per costruire un palasport da 16mila posti
«Voglio rassicurare i tifosi della Reyer e gli amanti dello sport. Continuerò ad andare a vedere le partite di basket, lo farò in qualità di tifoso...ma non avrò alcun potere con cui influenzare la gestione della squadra». Le parole di Luigi Brugnaro, proprietario della società sportiva dal 2006 e oggi indagato con l’accusa di corruzione dalla Procura di Venezia, sono riportate nelle oltre 900 pagine di richiesta cautelare firmata dai pm Federica Baccaglini e Roberto Terzo.
Parole che i magistrati smontano punto per punto, sottolineando «l’inesistenza di un reale blind trust» in capo al primo cittadino, di cui ieri i veneziani hanno chiesto le dimissioni nel corso di un’assemblea pubblica. «Nel corso delle indagini è emerso come il leader di Coraggio Italia continui a indirizzare le scelte strategiche della squadra professionistica», ma soprattutto come dietro le «sponsorizzazioni alla società Reyer da parte di privati» ci siano «importi e provvedimenti autorizzativi rilasciati dall’amministrazione comunale, capeggiata dai proprietari e gestori di fatto della squadra, ancorché questa sia ufficialmente condotta dal trustee americano».
I casi di sponsorizzazioni “collegate” all’ottenimento di benefici rilasciati dal Comune di Venezia sono diversi. C’è quello della società privata di navigazione Alilaguna spa che sponsorizza appunto la squadra di basket e «nel corso di un solo anno, tra il 2019 e il 2020, eroga oltre 47 mila euro alla Reyer, beneficiando di molti affidamenti diretti relativi allo svolgimento di intere tratte di navigazione».
Poi c’è la Setten Genesio Holding spa che con delibera comunale, ha l’ok all’avvio «di un cospicuo intervento edilizio di natura commerciale e residenziale per complessivi 11,120 metri quadrati e l’edificazione di una torre alta 70 metri». A tal proposito i finanzieri aggiungono che dal 2015 a oggi il gruppo «ha ottenuto 11 commesse per oltre 150 milioni di euro, mentre nel precedente decennio gli incarichi erano stati solamente cinque».
E ancora, la costruzione di 22 appartamenti, seppur da iniziare, ottenuti da 2MHolding spa sono da collegare al fatto, secondo i pm, che la società in questione sia top sponsor della squadra di pallacanestro: nel 2020 ha “regalato” alla squadra oltre 300mila euro.
Infine l’Alì spa, altro «munifico sostenitore» della Reyer, che «predispone nel 2021 il progetto definitivo per la riqualificazione dell’area “ex ospedale Umberto I”». Nello stesso periodo «l’Alì sostiene la società di basket con circa 50 mila euro.
Gli interessi di Brugnaro ruotano attorno alla squadra di basket. Ne danno testimonianza non solo le sponsorizzazioni, ma anche il progetto del sindaco - la costruzione di un palasport da 16mila posti in zona Pili, quindi sui terreni di sua proprietà - presentato al magnate di Singapore Chiat Kwong Ching. Nel 2017 Brugnaro e Ching volano a Berlino: è qui che il primo cittadino mostra al suo compagno di viaggio la Mercedes Arena perché è su modello del palazzetto berlinese che intende venga edificato lo spazio per la sua Reyer. Il progetto tuttavia sfuma.
«Ora cerca di fare un po’ di cazzi suoi spendendo i soldi degli altri. Perché il palazzetto dello sport per conto suo non è stato buono a farlo», dice, intercettato, l’imprenditore Nievo Benettazzo, anche lui indagato. Un modo per sottolineare il tramonto del palasport ai Pili, “sostituito” dal «“Bosco dello sport”».
Si tratta del progetto, estraneo alle indagini, di uno stadio (la cui gara è stata aggiudicata da un raggruppamento di imprese tra cui Fincantieri) e un’arena per la Reyer. Per il “Bosco dello sport” il governo ha stanziato circa 93 milioni di euro di Fondi per i Piani urbani integrati e il Piano nazionale complementare, dopo che la possibilità di finanziamento tramite Pnrr è andata perduta.
Con le risorse Pnrr, oltre ai fondi comunali, si finanzieranno invece i lavori per un impianto polisportivo che ospiterà varie attività, tra cui la pallacanestro. Per farvi spazio lo scorso anno le ruspe hanno demolito le ultime unità abitative dell’ex campo Sinti. Tutto, ça va sans dire, per amore dello sport.
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