La deputata M5S interviene in aula per denunciare la gravità delle rivelazioni della nostra inchiesta sui rapporti tra l’associazione Pro Vita & Famiglia e i neofascisti di Roberto Fiore: «Quanto emerge è grave» e torna a chiedere i dati sui finanziamenti pubblici alle associazioni anti-scelta
«Presidente, in questi giorni, sulle pagine del quotidiano Domani, a firma di Simone Aliva e Stefano Vergine è stata pubblicata un'inchiesta a dir poco inquietante che coinvolge l'associazione Pro Vita e Famiglia, la quale, secondo quanto riportato appunto dall'inchiesta pubblicata dal giornale, avrebbe dei legami finanziari ed economici con il partito neofascista Forza Nuova».
Comincia così l’intervento alla Camera di Gilda Sportiello del Movimento 5 Stelle sui legami tra la Onlus antiabortista e il movimento di estrema destra di Roberto Fiore documentati dalla nostra inchiesta. Su cui, tra gli esponenti delle istituzioni, si sono già espressi il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, con un’interrogazione parlamentare a Giorgia Meloni e al ministro della Giustizia Carlo Nordio; ma anche l’eurodeputato Alessandro Zan («il governo deve prendere immediatamente una posizione chiara») e la senatrice Laura Boldrini («punti di contatto poco chiari tra la maggioranza e organizzazioni dichiaratamente neo fasciste e tra queste e le associazioni anti-scelta e anti-diritti»).
«Se un portavoce di un'associazione privata ideologicamente orientata come Pro Vita e Famiglia, dopo le dimissioni di un capo di gabinetto nominato da un ministro di un Paese democratico si ritiene soddisfatto per aver ottenuto le sue dimissioni; e aggiunge che questo deve essere da monito per il governo, questo è qualcosa di estremamente inquietante. E se queste associazioni, come scritto in questi articoli, hanno dei legami con un'associazione neofascista come Forza Nuova e con il suo leader, allora forse il governo deve venire in quest'aula a riferire».
Sportiello si riferisce a un’interrogazione precedente in cui chiedeva di quali e quanti finanziamenti pubblici godono le associazioni anti-scelta del Paese. «Sa cosa mi ha risposto il governo? Mi ha risposto che è qualcosa che non sappiamo, che è difficile da scoprire e da capire, perché non abbiamo questi dati. Soldi pubblici, dati ad associazioni private e il governo non ci sa dire quanti di quante risorse parliamo. Allora vede, io credo che sia veramente urgente che qualcuno ci venga a dare delle risposte in quest'aula, perché quanto emerge è grave, perché ci sono in ballo i nostri diritti e noi non possiamo tollerare davvero nessun passo indietro né tollerare che il governo riceva pressioni da chi potrebbe intrattenere legami finanziari ed economici con associazioni neofasciste».
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