Dopo la notizia di Domani, il presidente della Regione Sicilia minimizza la proposta della vicepresidente forzista dell’assemblea Luisa Lantieri: «Iniziativa del tutto personale, non concordata col partito». Il presidente dei Cinque Stelle: «Il partito del ministro Tajani ammette in sostanza che è stato un errore smantellare il RdC»
Il presidente del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, rilancia su Facebook la notizia pubblicata da Domani sulla proposta di introdurre in Sicilia un reddito di cittadinanza regionale presentata a inizio giugno da Luisa Lantieri, deputata di Forza Italia giunta alla terza legislatura e attuale vicepresidente dell’Ars. L’obiettivo è dare un sostegno alle famiglie siciliane che si trovano in difficoltà dopo l’abolizione del Reddito di cittadinanza nazionale da parte del governo Meloni.
«Avete letto bene. Il partito del ministro Tajani ammette in sostanza che è stato un errore smantellare il RdC, una misura che per l’lstat ha permesso a quasi 2 milioni di persone di uscire dalla povertà assoluta», scrive Giuseppe Conte nel suo post su Facebook. «Meglio tardi che mai. Farebbero bene a chiedere scusa per le scelte fatte, per le menzogne dette e per una campagna diffamatoria a reti unificate contro gli italiani in difficoltà», ha aggiunto il leader pentastellato che ha poi attaccato la decisione del governo.
«In verità, un governo serio avrebbe continuato a lavorare per migliorare il Reddito – prosegue Conte – a partire dalla cronica inefficienza delle nostre politiche attive del lavoro, gestite perlopiù dalle Regioni, guarda caso governate in massa dai partiti che compongono l’attuale maggioranza di governo. Invece il governo ha scelto la via dei tagli con l’accetta, che ancora oggi lasciano fuori dall’Assegno di inclusione decine di migliaia di famiglie con minori, anziani e persone con disabilità».
Le reazioni
Sul caso è intervenuto il presidente della Regione Renato Schifani. «È un’iniziativa del tutto personale, non concordata col partito: anche perché lontana dalle posizioni espresse da Forza Italia su questa misura che non ha dato alcuna risposta sull'avvio al lavoro dei cittadini», ha detto all’Ansa. Prima di lui si è espresso sulla stessa lunghezza d’onda l’eurodeputato Marco Falcone, assessore all’Economia della Regione siciliana. «Ci dispiace per Giuseppe Conte ma il governo di centrodestra, di cui Forza Italia è perno essenziale e insostituibile, è stato molto chiaro: il reddito di cittadinanza non rientra nei nostri piani. Per noi la priorità è creare lavoro favorendo gli investimenti e l’iniziativa privata, l’assistenzialismo inefficiente non è una soluzione. La sortita incauta di qualche deputato regionale in Sicilia non incide sulla linea del partito: l’avvocato Conte se ne faccia una ragione».
La proposta di Lantieri
Nella sua proposta Lantieri aveva previsto un budget di circa 200 milioni di euro ma non solo. «La presente proposta di legge regionale è stata redatta – si legge nella relazione del ddl presentata da Lantieri – nella piena consapevolezza che le risorse del bilancio della Regione sono da sole insufficienti a garantire un sostegno al reddito a tutte le famiglie in difficoltà private di qualsiasi aiuto dalle politiche governative. Senza alcuna pretesa che la Regione si sostituisca allo Stato nell’affrontare quella che è a tutti gli effetti un’emergenza nazionale – continua l’esponente di Forza Italia – la proposta prevede che l’amministrazione garantisca un sostegno ai nuclei, che tra tutti quelli esclusi dall’assegno di inclusione in forza dell’assenza di componenti tutelati versano nelle condizioni di maggiore difficoltà». Una proposta ambiziosa, che però al momento sembra non cogliere il favore della compagine di governo regionale.
Ma che soprattutto si è trasformata in un boomerang. «Credo opportuno precisare – scrive oggi Lantieri – come peraltro è evidente dal fatto che sono io unica firmataria del disegno di legge in questione, che la mia proposta di una forma di reddito di cittadinanza è stata formulata a titolo esclusivamente personale, e non coinvolge il gruppo parlamentare di Forza Italia né il gruppo dirigente del partito. Ho voluto con questa mia iniziativa sottolineare la necessità che si apra un urgente dibattito sulle soluzioni più adeguate per affrontare l'emergenza sociale determinata dalla crisi economica. Una emergenza che rischia di creare nuove povertà e nuova emarginazione. E la politica deve porsi il problema, senza preconcetti ma col solo obiettivo di dare risposte ai cittadini».
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