Il tribunale civile di Milano ha ordinato un'ispezione giudiziale sull'amministrazione di Visibilia Editore, presieduta fino al gennaio 2022 da Daniela Santanchè. Il giudice ha accolto la richiesta di un gruppo di soci di minoranza e dei pm milanesi contro gli ex amministratori della società, tra cui Dimitri Kunz e Fiorella Garnero, rispettivamente compagno e sorella della ministra del Turismo, e anche contro il nuovo Cda, che da fine agosto ha come presidente Giuseppe Vadalà Bertini, che ha preso il posto di Luca Ruffino, morto suicida il 5 agosto.

L’ordinanza

Nell’ordinanza si legge che il «nuovo organo gestorio di Visibilia Editore spa» non può «dirsi sia posto in decisa discontinuità con il precedente consiglio di amministrazione». Nel provvedimento i giudici mettono anche in luce tutti i temi delle presunte irregolarità finanziarie e sui bilanci, evidenziate dagli azionisti di minoranza e dai pm nelle memorie depositate nelle ultime settimane. E parlano dei «gravi episodi relativi alle violazioni della normativa inerente le comunicazioni al pubblico delle partecipazioni azionarie che può avere gravi ricadute sull'esercizio del diritto di voto in assemblea (violazione che parrebbe sia stata compiuta da chi stava a presiedere il nuovo Cda della società)» ossia Ruffino, che era alla guida anche di Sif Italia, maggiore azionista di Visibilia. In più, il Tribunale tratta dei «gravissimi fatti, dannosi sotto più livelli, relativi alla violazione della disciplina della Cassa integrazione durante il periodo Covid, noti alla società fin dal 2022». 

La ministra, che l’estate scorsa ha evitato una sfiducia, si è chiarita una decina di giorni fa con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che per ora ha deciso di coprirle le spalle e non procedere al rimpasto.

 

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