Il rapper Sean “Diddy” Combs è stato arrestato lo scorso 16 settembre a New York City ed è accusato di molti gravi reati, tra i quali traffico sessuale e stupri di gruppo. A detta degli avvocati dell’accusa, le prime molestie risalirebbero agli anni ‘90 e vedrebbero coinvolti anche minori.

La prima denuncia contro Combs era stata presentata nel 2018 dalla sua ex fidanzata del tempo, Cassie Ventura: il caso si era però risolto in un giorno, con un accordo raggiunto privatamente tra i due. Nonostante ciò, dopo la denuncia di Ventura altre persone hanno cominciato a parlare o a presentare a loro volta delle querele. Al momento sarebbero circa 120. 

Il caso ha un peso enorme, non solo per il numero di persone coinvolte, ma anche perché Combs è un personaggio molto influente nello showbusiness americano. Molti dei denuncianti hanno raccontato che le molestie sarebbero avvenute durante i cosiddetti “freaks off”, dei festini riservati a poche persone che si verificano all’interno di grandi feste, conosciute con il nome di “White Party” e iperpubblicizzate sui media.

Ai “White Party” presenziavano vip del calibro di Jay Z e Beyonce, Leonardo di Caprio, Demi Moore, e Ashton Kutcher. Gli inquirenti stanno cercando di capire se alcuni di essi partecipassero anche ai “freaks off”. Nessuno di loro, al momento, si è ancora esposto.

Le accuse

Nonostante lo stile di vita del rapper fosse noto nel mondo dello show business, fino allo scorso anno non erano mai state formulate delle accuse contro di lui. A novembre 2023 l’ex fidanzata Casandra Ventura –una musicista scoperta dall’etichetta dello stesso Diddy – lo cita in giudizio presso una corte federale accusandolo di anni di abusi fisici e sessuali. La donna afferma che l’ex la picchiava frequentemente e che l’aveva costretta a compiere atti sessuali con prostituti, incontri favoriti dalla droga che Combs chiamava "freak off".

Ventura ha raccontato che nel 2018, mentre stava cercando di porre fine alla loro relazione, il rapper si era introdotto con la forza in casa sua e l’aveva violentata. La causa si risolve un giorno dopo essere stata intentata, per un importo non divulgato.

Dopo la denuncia di Ventura, nel giro di un mese arrivano altre quattro cause legali per violenze e abusi sessuali contro Combs. Una di queste, depositata presso lo stato di New York, indica Diddy come responsabile di un giro di traffico sessuale e di stupri di gruppo, insieme all’ex presidente dell’etichetta discografica Bad Boy Entertainment, Harve Pierre, e a un terzo individuo non identificato. La vittima racconta di essere stata adescata quando aveva 17 anni in un locale nel Michigan, di essere stata convinta a prendere un jet privato verso New York, dove ha raggiunto lo studio di registrazione di Diddy, quindi di aver ricevuto droghe e alcol prima di essere «ferocemente violentata in gruppo».

A febbraio di quest’anno le accuse salgono a cinque: il produttore musicale Rodney “Lil Rod” Jones gli fa causa accusandolo di palpeggiamenti e contatti sessuali non richiesti, raccontando inoltre di essere stato costretto da Combs a fare sesso con delle prostitute.

A marzo gli agenti federali dell’Homeland Security perquisiscono due proprietà di Combs, per un’indagine sul traffico sessuale avviata dall’FBI di New York. Al tempo non era ancora chiaro se l’obiettivo delle indagini fosse lo stesso Combs o qualche suo assistente.

Finché a maggio 2024 l’emittente televisiva Cnn diffonde un video registrato da una telecamera di videosorveglianza risalente al 2016: nel girato si vede Combs, con indosso solo un asciugamano, inseguire la sua fidanzata del tempo, Cassie. La raggiunge, la getta a terra, la prende a calci e tenta di trascinarla via. Dopo il video il rapper aveva parlato pubblicamente diffondendo un video su Instagram in cui diceva che il suo comportamento era «senza scuse» e che aveva cercato una terapia.

Poco dopo la diffusione del video, la rivista musicale americana “Rolling Stone” pubblica un’inchiesta sul rapper, raccogliendo oltre 50 testimonianze di persone che avevano descritto comportamenti violenti e abusanti di Combs, definendolo una «figura autoritaria che difficilmente lasciava andare le donne dopo la fine di una relazione». Le testimonianze raccolte risalivano sino a quando era uno studente alla Howard University.

Dopo la pubblicazione del video da parte di Cnn, il caso è ormai mediatizzato, tutti ne parlano e le accuse cominciano a salire. Finché il 16 settembre 2024 Combs viene arrestato e portato nel carcere federale di New York.

A inizio ottobre l’avvocato texano Tony Buzbee ha rivelato di star rappresentando 120 persone che sostengono di aver subito abusi sessuali da parte di Combs negli ultimi due decenni. «Smaschereremo i complici che hanno permesso questa condotta. Porteremo avanti la questione a prescindere da chi le prove coinvolgano», ha detto il legale in conferenza stampa.

Andrew Van Arsdale, uno degli avvocati dei querelanti, ha dichiarato che le prossime denunce sono «di portata senza precedenti» e comprendono accuse da parte di uomini e donne, di età compresa tra i 9 e i 38 anni all'epoca dei presunti attacchi. «Il più grande segreto dell'industria dell'intrattenimento, che in realtà non era affatto un segreto, è stato finalmente rivelato al mondo. Il muro del silenzio è stato rotto», ha commentato.

Van Arsdale ha confermato che nelle prossime settimane saranno presentate 120 cause individuali a New York, Los Angeles e Miami, sottolineando l’esistenza di «immagini, video, testi», e che le persone interessate a unirsi alla causa raggiungerebbero la quota 3.000. Le nuove denunce civili contro Combs includono «aggressione sessuale violenta o stupro, sesso facilitato da sostanze, diffusione di registrazioni video, abuso sessuale su minori».

La maggior parte dei querelanti è afroamericana (62 per cento), proviene da più di 25 stati diversi, mentre 25 erano minorenni all'epoca degli incidenti.

LO SHOW BUSINESS AMERICANO 

L’affaire Combs potrebbe non limitarsi solo a lui. Molti dei querelanti hanno raccontato che le molestie sono avvenute durante i cosiddetti “white parties”, feste che si tenevano negli Hamptons organizzate proprio da P. Diddy nella cui lista degli invitati figuravano nomi di primo piano nell’industria dello spettacolo, attori come Demi Moore e Leonardo di Caprio, Jay-Z e Beyonce, Ashley Olsen e tanti altri.

Durante queste feste iper pubblicizzate, le cui fotografie si trovano facilmente online, se ne tenevano delle altre più “private” a cui avevano accesso solo pochi eletti da Combs. Erano i “freaks off”, lì avvenivano le molestie. Il New York Times ha raccontato che «a chi era costretto a partecipare alle orge, in genere veniva iniettato un mix di sostanze per via endovenosa per riprendersi dallo sforzo fisico e dall’uso di droghe. Diddy guardava questi eventi mentre si masturbava e registrava video, li utilizzava per garantirsi il silenzio delle vittime, ricattandole».

Negli anni, diversi personaggi hanno provato a mettere in guardia sulla reale natura di Combs. Nel 2004, durante un’intervista a Rolling Stone, Usher – che ha vissuto con il rapper – ha detto che Diddy lo aveva «introdotto a delle cose completamente diverse, in particolare il sesso». Usher aveva notato che «il sesso era un elemento onnipresente nell'industria», e che a casa di Diddy «c'erano sempre ragazze in giro. Aprivi una porta e vedevi qualcuno che lo faceva, o diverse persone in una stanza che facevano un'orgia. Non sapevi mai cosa sarebbe successo».

Il rapper Curtis "50 Cent" Jackson è sempre voluto stare alla larga dalle feste organizzate da Combs: «Mi sono tenuto lontano da quella roba per anni. C’è solo energia negativa intorno a certe cose». Nonostante i due abbiano collaborato in passato, non è mai corso buon sangue e la situazione ora è destinata a peggiorare: 50 Cent sta producendo una docuserie sulle accuse di traffico sessuale e racket e sulle accuse di violenza sessuale e abusi violenti contro Combs, con la regia di Alexandria Stapleton.

Nell’ultimo anno le celebrità americane che prima non si erano mai esposte sul caso hanno cominciato a parlare. La cantante americana Kesha, nel novembre 2023, quando sono uscite le prime accuse pesanti nei confronti del rapper, ha deciso di cambiare il testo della sua hit “Tik Tok” da Wake up in the mornin’ feeling like P. Diddy Wake up in the mornin’ like fuck P-Diddy. 

Anche il cantante americano Joe Jonas ha deciso di seguire l’esempio della collega e di modificare il testo di uno dei suoi più grandi successi “Cake by the ocean”. Uno dei versi prima recitava Walk for me, baby / I'll be Diddy, you'll be Naomi, woah-oh mentre ora è Walk for me, baby / I’ll be watching you be Naomi (Watts). 

Nessuna delle celebrità direttamente coinvolte nei White parties ha ancora rilasciato dichiarazioni.

Chi è Combs?

Si potrebbe partire dal nome d’arte “Puff Daddy” per spiegare la natura del rapper: “puff” è un soprannome che risale agli anni dell’adolescenza, datogli dai compagni del college perché sbuffava sempre. Diddy invece deriva da “daddy”, e si riferisce al fatto che già da giovane fosse un playboy.

Figlio di un’insegnante e di uno spacciatore newyorkese, assassinato quando Combs aveva tre anni, Diddy cresce nella Grande mela, frequenta la Howard University ma non la finisce perché nel 1990 incontra il capo della Upton Records – una delle più importanti etichette R&b e hip hop – ed entra a farne parte, diventandone presto il direttore.

Negli anni ‘90 la sua fama comincia a crescere perché entra a gamba tesa nella faida tra East coast e West coast, si rivela in fretta il suo carattere “estroso” e anche una certa propensione a rimanere coinvolto in situazioni controverse.

Nel 1999 Combs, Jennifer Lopez (al tempo sua compagna), il suo bodyguard Anthony “Wolf” Jones e il rapper 21enne Jamal “Shyne” Barrow (un protetto di Diddy) sono implicati in uno scontro al Club New York di Manhattan che finisce con una sparatoria e tre persone ferite. Dopo che i tre lasciano il club, la polizia li rincorre, riesce a raggiungerli e a perquisire l’auto nel cui retro viene trovata un’arma da fuoco.

Tutti vengono arrestati, trattenuti e inizialmente accusati del loro coinvolgimento nella sparatoria. Le accuse contro Lopez vengono rapidamente ritirate.

Combs, Jones e Barrow vengono accusati di possesso di arma da fuoco e i pubblici ministeri affermano che Combs e Jones hanno tentato di corrompere l'autista dell'auto che aveva lasciato la discoteca affinché dicesse alla polizia che la pistola era sua, in cambio di 50.000 dollari. Dopo un processo durato settimane, Combs e Jones vengono assolti, ma una giuria di New York dichiara Barrow colpevole di cinque capi d'imputazione, tra cui possesso criminale di arma, aggressione di primo grado e messa in pericolo sconsiderato, sebbene Barrow fosse stato assolto dall'accusa di tentato omicidio.

Barrow viene condannato e sconta quasi nove anni per le accuse a lui rivolte, sebbene nessuno sia mai stato accusato o dichiarato colpevole della sparatoria in sé.

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