Una vita da mediano. E poi, a sessant’anni, surfista. Non è una moda, né una follia. È una rinascita. Ce ne sono sempre di più. Sono ex impiegati, avvocati, dottori, commendatori, commendatrici. Vecchie glorie della working class. Tutti nuovi pensionati. C’è un po’ di tutto nella scelta di una new life tra le onde, gli oceani e i venti. Caterina Lazzarini, 60 anni, un tempo chimica farmaceutica, oggi fa life coaching.

Tradotto: aiuta «uomini e donne brillanti» a rigiocarsi. Perché “brillanti” lo spiega lei: «Perché quelli che si arrendono a me un po’ deprimono. Non poter più lavorare è una cosa che le persone vivono con un po’ di rabbia. A un certo punto ti dicono che sei troppo vecchio per fare quello che facevi. Invece devi brillare, perché sei un valore».

Sessanta, oggi, è un confine. Molti delle vecchie generazioni prendono l’ultimo treno per la gioia, e il surf dà quell’idea di libertà che non guasta. Caterina Lazzarini ha imparato (sta imparando ancora) a stare in equilibrio su una tavola. Era il 2019, ha fatto esperienze a Lanzarote e a Fuerteventura. Ma il training lo fa in salotto, perché è di Milano e a Milano i Caraibi non li hanno ancora inventati.

«Il surf è una metafora potente di un sacco di cose. Devi connetterti con l’ambiente, io come life coach lavoro in natura, tutti sentiamo l’acqua come elemento positivo. Si creano connessioni».

I numeri

Il surf colpisce le persone. Merito (o colpa, chissà) della visual culture: negli anni ci hanno mostrato immagini di surfisti e surfiste belli e ribelli. Ma dietro c’è molto di più: «Servono prontezza, tempismo e potenza fisica. Che poi sono anche le cose che servono nella vita. Ma con il surf in più devi capire l’ambiente intorno a te. Se non c’è l’onda non c’è, tutto qui. Oppure ti soffia il vento contro. Tutto deve incastrarsi alla perfezione».

Si parte dalle cose base: la muta («E maledici ogni cosa che hai mangiato nell’ultimo anno», scherza), i gesti, l’equilibrio, la conoscenza del mare. Prove, prove, prove. Chi si butta in tarda età non lo fa per noia, né per una forma di ringiovanimento. In Italia gli appassionati di surf dagli anni Duemila a oggi sono triplicati: da 50.000 a 150.000. Una fetta di questi ci prova dopo la pensione. Non è solo roba da giovani, è un nuovo approccio al tempo e al nostro sentire la vita.

Cosa succede oltre i sessanta non è un mistero. «Prima c’è la crisi di mezza età, ma a un certo punto succede che hai esperienze e nessuna narrazione. Dopo i sessanta sembra che non ci sia più nulla, o che al massimo tu debba guardare i cantieri. Invece ti accorgi che quello che hai fatto, e che ti ha definito, non è quello che sei. Non sei il tuo lavoro. Non sei solo moglie o marito, figlio o figlia di qualcuno. C’è molto di più».

Gli invisibili

Il ripensare la vita dopo la pensione è una pratica ormai consueta. Negli Usa esistono società che a pochi anni dal grande salto ti aiutano a capire come gestire i soldi, dove investire, perché. «Quando il lavoro non ce l’hai più che cosa fai? Vai a connetterti con quello che sei. Puoi soddisfare i tuoi bisogni in altre cose». C’è chi prende la bici, chi comincia a correre, chi decide di viaggiare. Chi cammina (Caterina Lazzarini accompagna anche nel Cammino di Santiago). E chi si lancia nel surf. In Italia (dati Istat) l’aumento degli anziani è stato definito «consistente».

L’età media della popolazione è salita da 45,7 anni all’inizio del 2020 e 46,5 all’inizio del 2023. Al 1° gennaio 2023, le persone con più di 65 anni erano 14 milioni e 177mila, il 24,1 per cento (quasi un quarto) della popolazione totale. Ma il tema vero, dice Caterina, «è che nessuno ne parla. Ma quello è il momento in cui trovare ciò che ti accende, consapevoli che il lavoro non è l’unico modo per realizzare i nostri talenti o gli obiettivi».

Gli stereotipi

È anche un fatto di narrazione. E di stereotipi. «Manca un immaginario». È nato anche un sito, agewithoutlimitis.org; le foto vogliono rendere più realistica la rappresentazione dell’invecchiamento per aiutare, si legge sul sito, «a sfidare gli stereotipi sugli anziani». La libreria contiene oltre 3.000 immagini e viene regolarmente aggiornata. È gratis.

«Non possiamo più parlare di vecchiaia, dobbiamo parlare di longevità». In Italia la speranza di vita è di 80,5 anni per gli uomini e di 84,8 anni per le donne. «Qualcuno ha detto che noi abbiamo aggiunto anni alla vita, adesso dobbiamo aggiungere vita agli anni». Il surf può essere un buon modo per sentire il vento della vita.

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