Lo scorso 19 marzo, con 140 voti su 140, il Senato ha approvato il disegno di legge per la reintroduzione dei Giochi della Gioventù (GdG), una prima importante reazione e la dimostrazione di voler garantire ciò che la Costituzione riconosce. Sono un ponte verso il futuro costruito sulle radici storiche dello sport scolastico; un investimento per le nuove generazioni recuperando dal passato l’esperienza positiva da cui sono usciti tanti campioni ma che hanno vissuto tutti, anche coloro che poi lo sport lo hanno fatto senza risultati eclatanti
Se è vero che il voto all'unanimità non segna l'assenza di opinioni bensì il trionfo del dialogo allora abbiamo un’altra conferma che il linguaggio dello sport è proprio universale, anche nel frammentato e “polifonico” panorama politico italiano. Il 20 settembre 2023, la Camera dei Deputati votò con 312 voti favorevoli su 312 per modificare l'articolo 33 della Costituzione, aggiungendo il riconoscimento del valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva. Lo scorso 19 marzo, con 140 voti su 140, il Senato ha approvato il disegno di legge per la reintroduzione dei Giochi della Gioventù (GdG).
Due casi di unanimità, non richiesta, non necessaria, a testimoniare quanto il diritto allo sport sia un tema trasversale, condiviso e condivisibile. Che lo sia per il valore simbolico, per la rilevanza etica, perché si deve far fronte ad un’emergenza nazionale (o tutte e tre le motivazioni insieme) poco importa dato il buon esito con cui si sono archiviate le due azioni legislative. Piuttosto, le ragioni che hanno portato all’espressione di un voto di consenso totale, possono avere invece molta rilevanza per quelle che dovranno essere le politiche attuative che ai due provvedimenti seguiranno. L’emendamento costituzionale ha sancito un imperativo morale per elevare i benefici dello sport a diritto riconosciuto e tutelato.
I GdG rappresentano una prima importante reazione e la dimostrazione di voler garantire ciò che la Costituzione riconosce. Mai come in questo momento lo sport ha bisogno di interrogarsi sulla coerenza tra il modello in cui è organizzato e i valori che gli vengono riconosciuti. Aprire l’attenzione sullo sport per tutti servirà a capire meglio la direzione presa ad oggi e quella da prendere in futuro.
Il valore simbolico
I nuovi GdG sono un ponte verso il futuro costruito sulle radici storiche dello sport scolastico; un investimento per le nuove generazioni recuperando dal passato l’esperienza positiva da cui sono usciti tanti campioni ma che hanno vissuto tutti, anche coloro che poi lo sport lo hanno fatto senza risultati eclatanti, semplicemente per la voglia di migliorarsi; e anche quelli che non lo hanno fatto più ma sono rimasti attivi per il puro piacere di stare bene: perché le sane abitudini più precocemente si apprendono e più tendono a restare come stile di vita.
Fu un’idea di Giulio Onesti, allora presidente del CONI, che diede il via alla prima edizione nel 1969. L'obiettivo era promuovere lo sport tra i giovani favorendo la partecipazione, l’inclusione, la cultura del movimento e creando opportunità per scoprire talenti. Nel corso degli anni hanno subìto diverse interruzioni e modifiche, anche relativamente al nome, per poi spegnersi definitivamente nel 2017. Una lenta agonia che ha portato con sé la pressoché scomparsa dello sport scolastico, l’unica declinazione veramente democratica dell’esperienza motoria. Chi ha votato il disegno di legge per il valore simbolico dei Giochi, lo ha fatto in nome della coerenza tra l’emendamento all’articolo 33 e la possibilità che l’esperienza sportiva diventi realmente un diritto.
La valenza etica
In passato i Giochi hanno rappresentato un’occasione positiva per costruire il rapporto con il corpo, con l’altro, con la società in una relazione in cui ognuna di queste tre dimensioni aveva priorità rispetto alla ricerca della prestazione. Nessun obbligo di tesseramento ad un club e quindi a una Federazione, nessun costo per le famiglie: attività gratuita per tutti nella scuola e avviamento multidisciplinare allo sport. L’esatto contrario di ciò che, dalla decadenza dei Giochi in poi ha preso il sopravvento, aggravato dalla mancanza quantitativa e qualitativa dell’educazione motoria.
Situazione che ha costretto i genitori alla ricerca di opportunità motorie per i figli nelle associazioni affiliate alle Federazioni, a spese e spostamenti importanti che, nella migliore delle ipotesi aprono all’agonismo in forma specializzante. Ragione per cui oggi l’Italia è, paradossalmente, un Paese diviso tra campioni e sedentari: tra chi si è trovato le opportunità incrociando, con una buona dose di fortuna, disciplina, talento e disponibilità della famiglia e tra chi, le opportunità non le ha trovate o rifiuta di dover fare necessariamente agonismo per poter praticare attività sportiva. Un tempo erano gli insegnanti di educazione fisica a occuparsi della preparazione. Per i GdG del passato ci si “allenava” in palestra, in cortile a volte nei giardini pubblici. Tutti venivano coinvolti per il miglior risultato di classe nella fase interna di istituto e per quello della scuola dalla fase comunale in poi. Ognuno era chiamato a contribuire al successo della squadra come riusciva. Erano delle feste che si celebravano dalla primavera in poi e per le quali ci si preparava in orario curricolare ed extracurricolare incrementando motivazione e stimoli motori durante tutta la durata dell’anno scolastico.
Oggi a ripristino avvenuto, il Ministro per lo sport e per i giovani Andrea Abodi in una nota afferma che i Nuovi Giochi della Gioventù rappresenteranno non solo un meraviglioso evento ma anche un progetto-manifesto. Chi ha detto si al disegno di legge per i GdG in nome della loro valenza etica, lo ha fatto riconoscendo allo sport un fondamentale ruolo nella crescita personale che si trasforma in progresso sociale solo se entra nella vita di tutti.
Emergenza
Gli ultimi dati OCSE hanno visto l’Italia all’ultimo posto per sedentarietà dei giovani tra gli 11 e i 15 anni, con la spaventosa percentuale del 94,5%, includendo in questo dato coloro che si dichiarano inattivi e coloro che non si muovono a sufficienza. Secondo le stime dell’OMS, ansia, depressione e altri disturbi psichici saranno tra le principali patologie al mondo entro il 2030. La situazione tra i giovani è in peggioramento.
L’associazione culturale pediatrica italiana afferma che, quelle psichiatriche, sono le malattie più diffuse tra bambini e adolescenti e, in crescita, sono anche i disturbi del comportamento alimentare. Lo sport dei Giochi della Gioventù multidisciplinare, inclusivo, aperto al contributo di ognuno e inserito nel percorso curriculare, è quanto di più importante si possa promuovere per seminare i benefici psicofisici della pratica sportiva nella vita di ognuno.
L'attività fisica è una porta d'accesso alla felicità e non solo per via delle endorfine. Nell’ultimo World Happiness Report 2025, in cui primeggia la Finlandia per l’ottavo anno consecutivo, tutti i Paesi del Nord che brillano per elevatissime percentuali di persone attive, sono ai primi posti mentre l’Italia è al 40esimo. L’unanimità del voto si spiega anche così.
I nuovi GdG nascono in via sperimentale per gli anni scolastici 2024-25 e 2025-26 con una spesa autorizzata fino a 11 milioni di euro. Possono partecipare gli studenti regolarmente iscritti alle scuole statali e paritarie, primarie e secondarie sia a titolo individuale che di classe.
Ci saranno due sezioni: “Giovani in gioco” per le scuole elementari e i “Nuovi Giochi della Gioventù” per gli studenti della scuola secondaria con fasi locali e finale nazionale, sia in versione estiva che invernale. Gli Istituti scolastici possono stipulare protocolli annuali o pluriennali con gli organismi sportivi per la realizzazione di attività complementari e integrative svolte da personale tecnico delle federazioni con il coordinamento del personale docente dell’Istituto in possesso di laurea specialistica. E molto altro. Finalmente!
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