Da parecchie settimane ci sono due libri che si giocano, alternandosi, il primo posto in classifica: Tatà di Valérie Perrin e Il Dio dei nostri padri di Aldo Cazzullo. I due libri dell’anno. Un romanzo e un saggio. Le storie avvincenti di una narratrice diventata famosa col best seller da un milione di copie Cambiare l’acqua ai fiori e un saggio divulgativo sulle storie avvincenti della Bibbia raccontate con chiarezza da Aldo Cazzullo. È il suo, superando questa settimana Un animale morente, il thriller di Joël Dicker, il libro più venduto quest’anno in Italia. E/o, HarperCollins e La nave di Teseo i fortunati editori di questi libri, vincitori di quello che se ci fosse sarebbe il campionato marche dell’editoria, come nelle gare automobilistiche.

Sono libri che ci dicono che gli italiani amano le storie, gli intrecci e i misteri, le pagine avvincenti che non faticano a farsi sfogliare, perché ben scritte. Perché Dicker non scrive parole, scrive vite (copy D’Orrico); perché Perrin congegna un intreccio raffinato, in un romanzo che, come una scatola cinese, ne contiene diversi, storie parallele che vanno avanti e indietro nel tempo; perché Cazzullo arrivato alla maestrìa nel divulgare il racconto delle grandi storie della Bibbia ci mostra che è il più grande romanzo mai scritto.

Sono tre libri diversi: un thriller, un romanzo d’intreccio, un saggio di storie. Sono tre libri che accolgono con generosità i propri lettori, li seducono e li divertono portandoli sull’altalena dell’alternanza narrativa di stati emozionali positivi e negativi. Sono i tre libri più venduti.

Ceccarelli e Deaglio

Diamo un’occhiata agli altri. Durante un anno di pagine lette. Tra i saggi certamente imperdibile e utilissimo per accogliere il ritorno alla Casa Bianca del suo allievo Donald Trump B. Una vita troppo, l’opera mondo di Filippo Ceccarelli su Berlusconi per Feltrinelli.

La più straordinaria storia di potere degli ultimi settant’anni. Cavaliere, imprenditore, cantante, presidente (di Mediaset, del Milan e del Consiglio), politico, attore, intrattenitore, amato, odiato, idolatrato, mito, male assoluto, anticomunista viscerale, craxiano, comunicatore, fondatore, vecchia gloria, inventore del centrodestra, indagato, condannato, prescritto, perseguitato dalla magistratura, barzellettiere, gaffeur, uomo più ricco d’Italia, editore. Berlusconi è stato tutto. La sua vita è stata più grande di qualsiasi opera di finzione possibile. Questa è la sua storia. E Filippo Ceccarelli è l’unico che poteva raccontarla.

Enciclopedico e utile come le garzantine di una volta C’era una volta in Italia. Gli anni Settanta di Enrico Deaglio, Feltrinelli. In copertina la foto pazzesca della camicia rigata di Aldo Moro con le cifre ricamate e il sangue delle pallottole. Secondo volume di una storia italiana che proseguirà fino ai giorni nostri.

Accanto a notevoli e veloci cambiamenti politici (l’ascesa del Pci) e sociali (le leggi sull’aborto e sul divorzio, la chiusura dei manicomi e l’obiezione di coscienza), i Settanta videro una drammatica svolta violenta, passata sotto il nome di “anni di piombo”. L’eversione di destra mette bombe in treni, stazioni, università e prepara numerosi colpi di stato.

Se ne sono andati Pier Paolo Pasolini, Peppino Impastato, tanti giovani sono stati uccisi e Aldo Moro è stato abbandonato e lasciato morire.

Il Viaggio in Italia di Luigi Ghirri

Tra i libri di immagini, il coffee table book da non mancare, una vera meraviglia, è la meritoria riedizione in facsimile di un libro introvabile, se non a prezzi da antiquariato, il Viaggio in Italia di Luigi Ghirri da Quodlibet. In occasione dei quarant’anni dalla sua prima edizione.

Ideato da Luigi Ghirri, il più importante fotografo italiano, uscito per la prima e unica volta nel 1984, è un caposaldo della storia della fotografia contemporanea. Le idee che lo guidarono sono il manifesto della Scuola italiana di paesaggio. Agli inizi degli anni Ottanta Ghirri raccoglie intorno a sé un gruppo di venti fotografi che sperimentano modi non convenzionali di rappresentare la realtà e i cambiamenti sociali in atto un po’ ovunque nel Paese.

Per ridere

L’Italia è un paese dove tutti, compresi gli scrittori e i loro libri, si prendono molto sul serio e il melò sentimentale prevale sulla risata liberatoria. Allora ben vengano l’intelligenza e la fantasia dei libri di due bravissimi umoristi: Stefano Rapone, quello di Tintoria, col suo Racconti scritti da donne nude e Alessandro Gori, quello che prima era lo Sgargabonzi, con Gruppo di leprecauni in un interno, entrambi per Rizzoli Lizard.

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