I dati dell’Associazione italiana editori: nel Meridione c’è il 30 per cento in meno di librerie rispetto alla media nazionale. Il 30 per cento dei lettori legge in maniera frammentaria, solo qualche volta al mese: il tempo medio settimanale dedicato alla lettura scende rispetto al 2022. L’AIE: «Senza lettori non c’è crescita e sviluppo culturale»
Più di ottomila studenti provenienti da tutta Italia hanno invaso la Nuvola, a Roma, con il loro entusiasmo. Più libri più liberi si conferma un evento atteso e che piace ai ragazzi. Che sono i migliori lettori. Se guardiamo alle fasce d’età, leggono libri in percentuale sopra la media, che è il 66 per cento della popolazione (e il 66 per cento è una media tra il 72 per cento della lettura delle donne e il 60 per cento degli uomini) proprio i giovani: 18-24enni (74 per cento), i 15-17enni (73 per cento), i 25-34enni (70 per cento).
Peraltro peggiora la qualità della lettura in Italia, un Paese che continua a essere spaccato tra Nord e Sud. Secondo la rilevazione dell’Osservatorio dell’Associazione italiana editori (AIE) su dati Pepe Research, il 30 per cento dei lettori legge in maniera frammentaria, dedicandosi a questa attività solo qualche volta al mese se non qualche volta all’anno. Il tempo medio settimanale dedicato alla lettura si riduce a 2 ore e 47 minuti contro le 3 ore e 16 minuti del 2023 e le 3 ore e 32 minuti del 2022.
Non c’è sviluppo culturale senza lettori
«I dati sulla flessione dei tempi di lettura e del numero di lettori, che vanno di pari passo alla flessione del mercato, confermano la necessità di tornare a sostenere la domanda di libri nel nostro Paese soprattutto tra i più giovani, creando una consuetudine con i libri che prosegua nel corso di tutta la vita – ha spiegato il presidente di AIE Innocenzo Cipolletta –. Non c’è crescita e sviluppo culturale ed economico per l’Italia se non facciamo crescere i lettori, soprattutto al Sud e nelle aree meno prospere del Paese».
Le disparità tra Nord e Sud sono confermate dai dati di NielsenIQ-GfK sul mercato del libro trade in Italia suddiviso per aree geografiche, dati presentati per la prima volta al pubblico. I 79,2 milioni di libri a stampa venduti in Italia nel mercato trade tra gennaio e ottobre del 2024 sono così distribuiti: 35,8 per cento nel Nord-Ovest, 22,2 per cento nel Nord-Est, 22,7 per cento al Centro, il 19,3 per cento al Sud e Isole.
La distribuzione delle librerie
Se guardiamo, infine, al numero di librerie per abitante, il Nord-Ovest è sopra alla media nazionale (0,28 librerie per 10mila abitanti) dell’11 per cento, il Nord-Est del 17 per cento, il Centro del 7 per cento. Le Isole sono sotto la media del 6 per cento, il Sud del 30 per cento.
«Il ritardo del Meridione è drammatico e non si risolve con interventi estemporanei o slegati da una visione d’insieme – spiega Florindo Rubbettino, delegato AIE per il sud –. Gli indici di lettura dipendono dalla scolarizzazione, dalla presenza di infrastrutture sul territorio quali librerie e biblioteche, dal sostegno all’imprenditorialità locale, da iniziative sul territorio quali festival, premi, rassegne culturali. Una legge di sistema del libro non può non prevedere un piano per il Meridione che miri a costruire un ambiente favorevole alla cultura del libro agendo su tutti questi fattori, attraverso iniziative pubbliche e incoraggiando l’iniziativa privata».
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