«Il giorno in cui il destino ti busserà sulla spalla ti sembrerà uguale a tutti gli altri».  Inizia così, con questo aforisma, La casa dei silenzi di Donato Carrisi, Longanesi, che supera di un soffio Il passato è un morto senza cadavere di Antonio Manzini, Sellerio, nel bel derby prenatalizio del thriller italiano: in classifica primo l’uno, secondo l’altro.

Dopo La casa delle voci, quella senza ricordi, quella delle luci, un’altra casa, quella dei silenzi, per il quarto volume del ciclo di Pietro Gerber iniziato nel 2019. Pietro Gerber che non è uno psicologo come gli altri, la sua specializzazione è l’ipnosi e i suoi pazienti hanno una cosa in comune: sono tutti bambini. Traumatizzati, segnati da eventi drammatici o in possesso di informazioni importanti sepolte nella loro fragile memoria, di cui polizia e magistrati si servono per le indagini.

Pietro è il migliore di tutta Firenze, che fa da sfondo alle sue indagini, una città che sotto la patina dell’arte e della bellezza nasconde ombre lunghe e inquietanti dove lui è conosciuto come l’addormentatore di bambini. Con la creazione di questo personaggio, Carrisi ha inventato un modo di raccontare il mistero: porta il male e la paura un gradino più in là, fa un passo dentro il buio profondo dell’animo umano.

Carrisi ha l’abilità di trasformare la pagina scritta in un’esperienza sensoriale totalizzante. Leggendo le avventure di Gerber, si ha la sensazione di essere ipnotizzati a nostra volta, catturati da una prosa capace di scavare dentro di noi, evocando le nostre stesse inquietudini. È come se l’autore conoscesse i meccanismi segreti della suspense non solo per costruire la trama, ma per manipolare direttamente le emozioni del lettore.

«Mi chiamo Pietro Gerber ma qui a Firenze, dove vivo da quando sono nato, tutti mi conoscono come l’addormentatore di bambini. Sono un ipnotista, come lo era mio padre, e con l’ipnosi aiuto i bambini a elaborare traumi e a superare paure e fobie. Non sembrerebbe, ma il mio è un mestiere pericoloso. Perché la mente dei bambini è un labirinto ed è facile smarrirsi e non riuscire più a tornare. Forse è proprio questo che sta succedendo a Matias. Ha nove anni e da tempo ha un sogno ricorrente. Da troppo tempo.

Ormai Matias ha paura di addormentarsi, perché in sogno gli fa visita qualcuno che non dovrebbe esistere. Una donna dall’aria triste e vestita sempre di scuro e che non parla mai. La signora silenziosa abita i suoi sogni come uno spettro, come una presenza inquietante che tracima nella realtà. Non dovrebbe essere nient’altro che un sogno, ma allora…

Allora perché sento che la signora silenziosa è reale? E se la storia della signora silenziosa fosse ancora tutta da scrivere… Come la mia? Mi chiamo Pietro Gerber, sono l’addormentatore di bambini, e di colpo ho paura di dormire. E ho ancora più paura di stare sveglio».

Carrisi utilizza Gerber come un ponte tra il visibile e l’invisibile, tra ciò che sappiamo e ciò che temiamo di scoprire.

New entry in saggistica

Nella saggistica numerose new entry. Quelle di Milena Gabanelli e Simona Ravizza con Codice rosso. Come la sanità pubblica è diventata un affare privato, Fuori scena, l’inchiesta in cui raccontano le falle del Servizio sanitario; di Gianrico Carofiglio che in Elogio dell’ignoranza e dell’errore, Einaudi, ci racconta la gioia dell’ignoranza consapevole e le fenomenali opportunità che nascono dal riconoscere i nostri errori. Imparando, quando è possibile, a trarne profitto. 

Di Bruno Vespa che con Hitler e Mussolini ci racconta dell’idillio fatale tra i due dittatori che sconvolse il mondo, per Mondadori. Vespa esplora le differenze tra i due tiranni, mettendo in luce le diverse modalità di governo adottate da Italia e Germania, senza tralasciare i parallelismi della loro vita privata: Hitler, dalla sessualità discussa e controversa, si circondò di donne bellissime, portandole alla disperazione; Mussolini, noto per le sue frequenti conquiste, intrattenne una relazione significativa con Margherita Sarfatti, figura intellettuale e influente, per poi abbandonarla per la giovane Claretta Petacci.

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