Alla 62esima Children’s Book c’è il microcosmo degli appassionati di editoria e illustrazioni. Un evento che somiglia a una biblioteca: non è infatti soltanto un luogo esposizione ma anche d’incontro, di confronto, di scambio
Esistono luoghi che possiedono una struttura diversa, più profonda, sottile e meno immediata, una struttura che troppo spesso rischia di essere scambiata per un’inutile divagazione. Perché non porta a un ritorno tangibile diretto, perché non è immediatamente monetizzabile, perché richiede il lavoro di altri, dispendio di energie. Eppure, è proprio lì che bisognerebbe guardare (e scommettere).
Si è svolta la 62ª edizione di Bologna Children’s Book Fair (BCBF), in programma nei padiglioni di BolognaFiere dal 31 marzo al 3 aprile 2025 insieme a BolognaBookPlus (BBPlus), in collaborazione con Associazione Italiana Editori (AIE) e a Bologna Licensing Trade Fair/Kids (BLTF/Kids).
Niente senza creatività
Alla Bologna Children’s Book Fair, questa struttura è realtà. Oltre 1500 espositori da 95 paesi e regioni del mondo (tra i nuovi ingressi: Albania, Azerbaigian, Ecuador, Georgia, Guatemala,Islanda, Madagascar, Malta, Macedonia del Nord, Perù, Arabia Saudita, Sri Lanka, Thailandia).
Si tiene in giorni lavorativi, è quindi dedicata agli addetti ai lavori, e ruota attorno a un’industria che, pur avendo la vendita come obiettivo, non può esistere senza il racconto, senza la creatività, senza lo scambio.
Tra gli stand trovi famiglie, lettori o semplici visitatori, ma il cuore della fiera è il microcosmo appassionato delle conversazioni tra editori, autori, illustratori, agenti.
Caos vivo
Basta entrarci per sentire subito la differenza: il caos è vivo, curato, bello. Gli stand sono scenografici, pensati per esprimere un’identità. Non è un dettaglio da poco, perché chi è abituato a fiere editoriali fatte di cubicoli anonimi sa quanto sia straniante. Qui, invece, lo stand della Germania è avvolto da tessuti leggeri e colorati, quello dell’Argentina si illumina con leganti lampade.
Certe cose che potrebbero sembrare marginali, in realtà sono fondamentali. L’ho pensato visitando il Comics Corner, lo spazio della fiera nato nel 2020 e dedicato al fumetto. Anche qui, la differenza si sente subito: non la solita distesa di stand dove i colori sono affidati unicamente alle copertine dei libri, ma un ambiente più aperto, con scaffali, sedie, tavolini.
«Sembra una biblioteca, è accogliente», mi dice un’amica. Ed è vero. Perché non è solo un luogo di esposizione, ma di incontro: qui editori e agenti fanno portfolio review, scoprono nuovi autori, creano relazioni. Ed è raro, per il fumetto. Perché troppo spesso gli eventi dedicati a questo mondo sono invasi da tutto quello che fumetto non è: videogiochi, youtuber, influencer, cosplayer. Nulla di male, ma è altro. Qui, invece, si torna alla radice: il racconto, il disegno, la scrittura. Gli sguardi tra persone che vogliono raccontare storie.
Più sostanza
Less is more. E in questo spazio succede proprio questo: meno rumore, metaforicamente parlando, e più sostanza. Tutto questo a lungo andare, crea un tessuto, rende l’industria più solida, più capace di resistere.
E mentre scrivo, sono seduta, davanti al The Illustrators Survival Corner. Sul muro c’è il disegno di una donna-fiore con la scritta: It’s nice watching you grow. Bello vederti crescere. È proprio questo: un luogo che accoglie, che connette, che permette di crescere insieme.
The Illustrators Survival Corner esiste da dieci anni, nato da un’idea del Mimaster di Milano, e ha viaggiato per il mondo, dal New Delhi World Book Fair al China Shanghai International Children’s Book Fair, portando con sé lo stesso principio: attraverso workshop, masterclass e portfolio review, creare uno spazio per gli illustratori, emergenti e non, dove poter imparare, confrontarsi, farsi vedere.
È chiaro che il fine ultimo è sempre il mercato, la sostenibilità economica di un intero settore. Ma farlo in questo modo significa costruire qualcosa di più solido. Significa dare respiro a un’industria che rischia la saturazione, che ha bisogno di nuovi modi di esistere.
All’interno della Bologna Children’s Book Fair il Comics Corner cresce, anno dopo anno, e quest’anno per la prima volta vedremo The Illustrators Survival Corner anche al Salone Internazionale del Libro di Torino. Può sembrare un dettaglio. Ma quando qualcosa di comincia a spostarsi, ad espandersi, spesso porta con sé cambiamenti molto più grandi.
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