Le patatine in sacchetto sono così versatili da essere, tutte insieme: il perfetto aperitivo, virali su TikTok (il crisp sandwich, che le vuole tra due fette di pane generosamente imburrate è lo snack d’eccellenza dopo diverse pinte al pub), e il centro di una «diatriba» geopolitica.

Una volta non avevano un sapore particolare, e a malapena erano salate: con il gusto cheese&onion è cominciata la storia delle patatine aromatizzate, ma proprio la compagnia che le lanciò, la Tayto, è in realtà doppia. Una è in Irlanda, e l’altra, con una grafica e una mascotte (Mr Tayto, ovviamente una patatina antropomorfizzata) simili, ha sede a Tandragee, contea di Armagh. Irlanda del Nord. Non hanno nulla a che vedere l’una con l’altra.

In un paese che ha visto i Troubles e cerca di navigare il complesso mondo post Brexit, il dibattito seppur più leggero è sempre aperto. Sui social, ma anche sui giornali, ritorna il confronto: meglio le Tayto della Repubblica d’Irlanda (a volte chiamate Free Statyo) alle Tayto dell’Irlanda del Nord, o Nordie? Le prime hanno un sacchetto rosso e blu, le seconde giallo. Il lettering è leggermente diverso, e la mascotte Nordie ha il cappello rosso invece che nero. C’è chi dice che le Free Statyo siano più buone, e chi le Nordie, ma dentro il crisp sandwich preferisce le altre.

La origin story 

La prima menzione di qualcosa che assomiglia alle patatine in sacchetto di oggi («Potatoes fried in Slices or Shavings») si trova nel libro The Cook Oracle del 1817 di William Kitchiner (che, tra le altre cose, contiene anche undici ricette per il ketchup), mentre altri attribuiscono l’invenzione al cuoco del Moon’s Lake House di Saratoga Springs George Crum. In ogni caso, per oltre un secolo le patatine rimasero semplici. Nel Regno Unito venivano commercializzate dalla Smiths Potato Crisps Company con un sacchetto di sale a parte.

Tutto cambiò quando nel 1954 Joe «Stud» Murphy, della società irlandese Tayto, lanciò le prime patatine aromatizzate, al formaggio e formaggio e cipolla.

La Tayto – il nome deriverebbe da come i bambini pronunciano potato  – iniziò la sua attività con un van e otto impiegati in una strada di Dublino. I bambini ad Halloween, scrisse il Telegraph nel necrologio di Murphy, morto nel 2001, erano entusiasti di passare da casa sua perché nei loro cestini sarebbero piovuti pacchetti di patatine.

L’invenzione del cheese&onion è stata una vera rivoluzione: la Tayto si è espansa. Oggi, pur mantenendo la sede irlandese, appartiene a un gruppo tedesco, Intersnack. Nel 1956 la famiglia Hutchinson acquistò una licenza per il marchio e le ricette, per stabilire una propria compagnia nell’Irlanda del Nord, e da allora le due società sono andate avanti separate.

Protestanti e cattoliche

Nel 2020 un articolo su Prospect definiva la Tayto un «simbolo della diaspora irlandese»: durante la pandemia, incerti su quando sarebbero potuti tornare nel loro paese natale, gli expat trovavano conforto in un sacchetto di patatine da casa. Il legame è viscerale: alle elezioni del 2007, Mr Tayto venne candidato per finta, e diverse schede vennero annullate perché, in effetti, qualcuno l’aveva votato.

Questo attaccamento viene spiegato in parte con «l’orgoglio profondo degli irlandesi nello spingere, a casa e all’estero, prodotti che sono la quintessenza dell’irlandesità, specialmente se si possono spedire», e in parte perché, semplicemente, quelle patatine hanno un sapore nostalgico per chi vive lontano.

La stessa esistenza di due Tayto è emblematica: «Il confine irlandese, non contento di essere una spina nel fianco per Boris Johnson durante i negoziati sulla Brexit, complica pure il settore degli snack». Nel pezzo viene citato l’artista di Belfast James Ashe, che ha realizzato un disegno che riprende la scultura Hands across the divide, installata a Derry alla fine dei Troubles: al posto delle due figure umane che si allungano l’una verso l’altra, ci sono i due Mr Tayto. Ashe ha raccontato che mentre finiva la sua opera un uomo è stato portato in tribunale per aver provato a vendere «Free State Tayto» nei pub dell’Irlanda del Nord.

Ogni compagnia vende il prodotto sul proprio territorio: alcune zone di frontiera offrono entrambe le marche, mentre un negoziante di Monaghan (a quattro chilometri dall’Irlanda del Nord) ha raccontato a Newstalk nel dicembre 2023 che sono aumentati i clienti dall’altra parte del confine, che vengono da lui apposta per acquistare le Tayto della Repubblica, considerate più buone e meno care. Questo incremento della clientela, secondo il commerciante, è dovuto anche alla Brexit, per cui alcuni prodotti sono diventati meno reperibili in Irlanda del Nord.

Stop all’affumicatura

I due snack non sono coinvolti solo nella Brexit: ad aprile la Commissione europea ha deciso di non rinnovare l’autorizzazione di otto aromatizzanti di affumicatura, con cui si danno determinati sapori anche alle patatine.

Gli stati e le imprese avranno a disposizione un diverso lasso di tempo per eliminarli gradualmente e adattare le proprie tecnologie: nel caso delle patatine, il periodo di transizione è di due anni. A novembre l’Autorità europea per la sicurezza degli alimenti (Efsa) ha infatti presentato un parere scientifico sulla sicurezza di questi aromatizzanti, e non ha potuto escluderne la genotossicità, cioè, come spiega sulla pagina ufficiale il presidente del gruppo di lavoro Efsa sugli aromatizzanti, «la capacità di una sostanza di danneggiare il materiale genetico delle cellule».

Già una valutazione svolta dieci anni fa ne aveva fatto ridurre l’utilizzo: ora, con una nuova metodologia, l’Efsa ha concluso che sei prodotti contengono sostanze genotossiche, mentre sugli altri due non ci sono dati sufficienti per dichiararli sicuri.

La decisione, che in Commissione è stata appoggiata anche dall’Irlanda, non è stata accolta con favore dai produttori: la multinazionale Kerry Group ha scritto una lettera all’allora Taoiseach (capo del governo) Leo Varadkar, visionata dall’Irish Time, in cui si sono detti «profondamente preoccupati».

Non solo per prodotti come le patatine: secondo il Ceo Edmond Scanlon, questo stop impatterebbe almeno sul 40 per cento del prosciutto e del bacon irlandesi (per cui il periodo di transizione è di cinque anni).

Quanto al Regno Unito, gli stessi aromatizzanti sono in scadenza, e i detentori hanno fatto domanda per il rinnovo: sul sito dell’inglese Food Standards Agency viene però specificato che in base all’Annex II del Northern Ireland Protocol, per ogni nuova autorizzazione per un aromatizzante di affumicature nel mercato dell’Irlanda del Nord le regole rimangono quelle comunitarie.

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