Due milioni in più, per una dotazione comunque lontana da quanto servirebbe per soddisfare tutte le richieste di assistenza. Il bonus psicologo per l’anno in corso potrà contare su un finanziamento più consistente, anche se di soli due milioni di euro. 

La notizia arriva dall’esame del decreto Omnibus che le commissioni Bilancio e Finanze al Senato hanno approvato nelle ultime ore. Il provvedimento arriva lunedì 30 settembre in aula arricchito da un emendamento del senatore dem Filippo Sensi, approvato all’unanimità, che prevede l’incremento dei finanziamenti di due milioni, portando il totale a dodici milioni di euro a disposizione dei richiedenti. 

Sensi stesso ha comunicato l’approvazione in un tweet: «Ogni volta una fatica ed è sempre tutto in pericolo. Ma oggi abbiamo altre risorse, sempre troppo poche, per la salute mentale delle persone», ha scritto. 

«Le 800mila domande in due anni per il bonus sono di per sé un popolo, ma in realtà sono solo una parte di quelli che avrebbero bisogno di un aiuto psicologico e non lo ricevono nel pubblico», ha scritto sulla sua pagina Facebook David Lazzari, presidente Consiglio nazionale Ordine psicologi.

Per Lazzari – che ha parlato all’AdnKronos – però, la prospettiva per il futuro dev’essere quella dello psicologo di base e quello scolastico. «La medicina di famiglia è la prima linea dove vengono accolti e portati i problemi della popolazione e quindi anche i bisogni psicologici vanno intercettati in ambito territoriale» ha sottolineato Lazzari. «Lavorare in ambito scolastico, infatti, diventa fondamentale per dare ai ragazzi degli strumenti per fronteggiare un malessere sempre più diffuso». 

Incognita manovra

Difficile però che si trasformi in realtà con i fondi che mette a disposizione attualmente il governo. Già nel 2022, quando il finanziamento era ancora molto più corposo e ammontava a 25 milioni di euro, aveva coperto appena il 10 per cento delle richieste pervenute all’Inps.

A inizio settembre 2024 l’Inps ha comunicato di aver accolto appena 3.325 richieste su oltre 400mila (400.505 per la precisione) presentate. Neanche l’1 per cento. L’elaborazione è ancora in corso, ma considerato che i dieci milioni dovrebbero bastare per circa 16mila beneficiari, l’incentivo arriverà a circa il 4 per cento dei richiedenti.

L’emendamento di Sensi allargherà un po’ la platea per l’anno in corso, ma l’attesa è tutta per la manovra che il governo sta iniziando a scrivere. Le indiscrezioni prevedono la conferma dei dieci milioni messi in campo già l’anno scorso: per il momento, secondo fonti parlamentari al momento si può contare su otto milioni, ma quale sia l’accordo finale in tempo di legge di bilancio è tutto da vedere. 

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