Il premier ottiene la fiducia della maggioranza di un’aula semivuota: non votano M5s, Lega e Fi. La dichiarazione ufficiale di dimissioni arriverà dopo il dibattito alla Camera di giovedì. La ministra Maria Stella Gelmini annuncia che lascia Forza Italia. Letta (Pd) si prepara alle urne
Mario Draghi giovedì andrà al Quirinale per rassegnare (di nuovo) le dimissioni e questa volta Sergio Mattarella le accetterà. Aveva deciso di provare a rilanciare il governo di unità nazionale ma la giornata ha portato a risposte in parte inaspettate: il centrodestra non ha votato la fiducia e nemmeno il Movimento 5 stelle. Così Draghi ha ottenuto la fiducia di un’aula di Palazzo Madama semivuota e si attende la dichiarazione ufficiale di dimissioni che arriverà dopo il dibattito alla Camera di giovedì, dove ha consegnato le stesse comunicazioni enunciate al Senato.
Dopo il voto di fiducia sul decreto Aiuti giovedì scorso senza il sì del Movimento 5 stelle, il presidente del Consiglio Mario Draghi aveva deciso di dimettersi. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha respinto la richiesta di Draghi in attesa che oggi si presentasse alle camere.
Per primo è toccato al Senato alle 9:30 e la strada è già tracciata. I giorni intercorsi sono stati pieni di appelli perché restasse, e di vertici di partito. Il Movimento 5 stelle fino all’ultimo non ha sciolto la riserva, e il centrodestra di governo ha dichiarato che con i pentastellati non vuole più governare. La giornata è stata cruciale.
LA DIRETTA
21.20 – «Siamo diventati il bersaglio di un attacco politico, siamo stai messi alla porta, non c'erano le condizioni perché potessimo continuare con leale collaborazione», ha detto il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte nel suo primo intervento pubblico della giornata. Conte ha chiarito che il Movimento 5 stelle non intende sostenere ulteriormente il governo.
20:20 – Mario Draghi ha lasciato Palazzo Chigi ma non per andare al Colle. Al Quirinale si presenterà giovedì per rassegnare le dimissioni. Sono stati già convocati da Sergio Mattarella anche il presidente della Camera Roberto Fico e quella del Senato Elisabetta Casellati.
20:10 – Draghi ha ottenuto la fiducia ma con un’aula semivuota. Presenti 192, votanti 133. Maggioranza 67. Favorevoli 95 contrari 38, astenuti 0. Il Senato approva la fiducia. Risulta preclusa la risoluzione del centrodestra.
20:09 – La borsa va giù. La paura dell'instabilità affonda Piazza Affari e fa risalire lo spread sopra i 210 punti base. Il listino milanese ha chiuso in calo dell'1,6 per cento al termine di una giornata molto volatile.
20:08 – Gli Stati Uniti «rispettano e sostengono il processo costituzionale» in corso in Italia. Lo riferisce all'Ansa un portavoce del dipartimento di Stato americano interpellato sulla crisi in Italia. «Tra Stati Uniti e Italia c'è una forte alleanza basata su valori condivisi di democrazia, diritti umani e prosperità economica», ha aggiunto. «Continueremo a lavorare insieme a stretto contatto su una serie di importanti priorità, compreso il sostegno all'Ucraina contro l'aggressione russa», ha detto il portavoce.
19:40 – La ministra Maria Stella Gelmini annuncia che lascia Forza Italia dopo la decisione del suo partito di non votare la fiducia al governo Draghi: «Una forza politica europeista, atlantista, liberale e popolare oggi avrebbe scelto di stare con Draghi. Questo non è il movimento politico in cui ho militato per quasi 25 anni: non posso restare un minuto di più». Forza Italia «ha definitivamente voltato le spalle agli italiani, alle famiglie, alle imprese, ai ceti produttivi e alla sua storia, e ha ceduto lo scettro a Matteo Salvini».
E ha aggiunto: «Mai avrei immaginato che il centrodestra di governo sarebbe riuscito nella missione, quasi impossibile, di sfilare a Conte la responsabilità della crisi: non era facile, ma quando a dettare la linea è una Lega a trazione populista, preoccupata unicamente di inseguire Giorgia Meloni, questi sono i risultati».
19:37 – Mentre è a rischio il numero legale dei presenti per rendere valido il voto di fiducia a Mario Draghi, molti senatori del Movimento hanno deciso di restare in Aula ma dichiararsi non votanti.
Matteo Salvini intanto annuncia che questa sera, dopo le 20, vedrà tutti i parlamentari della Lega alla Camera.
19:32 – Arriva il Tweet del segretario del Pd Letta, i dem si preparano alle urne.
19:28 – Draghi ha lasciato il Senato.
19:14 – Il numero legale affinché oggi la votazione sia valida, in base ai presenti, è di 142. Con le defezioni annunciate c'è il rischio che non si raggiunga e che la votazione debba essere rinviata.
19:09 – Anche il Movimento 5 stelle non partecipa al voto della risoluzione Casini per confermare la fiducia a Mario Draghi.
19:06 – Dal parlamento informano che se dovesse mancare il numero legale in aula, da regolamento, si aggiorna la convocazione per un'altra votazione.
18:59 – Stefano Candiani della Lega, intervenuto al posto di Matteo Salvini, ha detto che anche la Lega non parteciperà alla votazione della mozione «non a caso presentata dal senatore Casini», se occorre «ci sia un nuovo governo con la Lega oppure si dia la parola agli elettori».
18:47 – La capogruppo di Forza Italia Anna Maria Bernini ha annunciato: «Forza Italia non parteciperà al voto di fiducia posta solo sulla risoluzione del senatore Casini». A questo punto delle dichiarazione è emerso che Voteranno no Fratelli d’Italia e Alternativa. Sì invece Pd, Italia viva e Autonomie.
18:32 – Malpezzi (Pd) accusa chi non voterà la fiducia: «Stare all’opposizione è la strada più semplice». E aggiunge: «A pagare sarà il paese».
18:28 – Mentre la senatrice capogruppo del Pd Simona Malpezzi dichiara il voto a favore di Draghi, Forza Italia, Lega, Udc e Noi con l’Italia diramano una nota contro Mario Draghi: «Abbiamo accolto con grande stupore la decisione del presidente del consiglio Mario Draghi di porre la questione di fiducia sulla risoluzione presentata da un senatore - Pierferdinando Casini - eletto dalla sinistra».
Silvio Berlusconi, proseguno, «questa mattina aveva comunicato personalmente al capo dello Stato Sergio Mattarella e al presidente del consiglio la disponibilità del centrodestra di governo a sostenere la nascita di un esecutivo da lui guidato e fondato sul “nuovo patto” che proprio Mario Draghi ha proposto in Parlamento». La disponibilità «è stata confermata e ufficializzata nella proposta di risoluzione presentata dal centrodestra di governo in Senato» che chiedeva di escludere il Movimento 5 stelle e modificare profondamente il governo.
18:02 – Matteo Renzi, leader di Italia viva, unico leader di maggioranza a intervenire questa sera al Senato, nel suo intervento ha ringraziato Mario Draghi. E ha detto al Pd: «Non so come vogliate ancora allearvi con il Movimento 5 stelle» e al centrodestra moderato: «Pensavo foste nel Ppe. Ma non votando Draghi segnate la vostra morte politica». Italia viva voterà sì alla fiducia.
17:51 – Arriva la conferma ufficiale di Maurizio Gasparri che il centrodestra non voterà la fiducia. Una conferma giunta prima ancora che il premier Mario Draghi, al termine della sua replica in aula al Senato, dichiarasse di porre la questione di fiducia sulla mozione Casini.
17:43 – Sono partite le dichiarazioni di voto. Per la Lega non parlerà Matteo Salvini ma Stefano Candiani. Lo ha confermato la Lega.
17:33 – Prima che partano le dichiarazioni di voto arriva la notizia che non voterebbero la fiducia sia il M5s sia le destre di governo. Un gruppo di senatori di Forza Italia voteranno in dissenso e dunque daranno il loro voto all’esecutivo. Draghi non sarà formalmente sfiduciato, ma salirà al Colle a dimettersi.
La fiducia è stata posta sulla risoluzione presentata da Pier Ferdinando Casini.
17:27 – La conferenza dei capigruppo comunica che alle 17.30 avranno luogo le dichiarazioni di voto sulla fiducia e a seguire voto di fiducia sulla risoluzione che approva le comunicazioni del presidente del Consiglio.
17:07 – La seduta è ripartita intorno alle 16:50. La replica di Mario Draghi è stata dura e quasi arrabbiata. Ha ribattuto a Giorgia Meloni segnalando che il fatto che ricorra al parlamento risponde alle sue accuse sul fatto che il premier vorrebbe pieni poteri. Sul Superbonus ha incolpato chi lo ha scritto, dunque il Movimento 5 stelle, per i problemi nella cessione dei crediti. Dopo ha posto la questione di fiducia sulla risoluzione di Pier Ferdinando Casini che prevede solo l’approvazione del discorso di Draghi. Il centrodestra ha presentato la sua risoluzione firmata da Lega e Forza Italia. Di fatto è quasi uguale a quella della sola Lega e ribadisce il no al Movimento 5 stelle.
16:42 – L’incontro tra i tre leader di M5s, Leu e Pd si è concluso. Il presidente del M5S, Giuseppe Conte, ha incontrato anche il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini insieme al ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà. La riunione è avvenuta negli uffici del gruppo M5S al Senato. A quanto risulta a Domani, al centro dell’incontro c’è la richiesta di votare la fiducia alla risoluzione presentata da Casini che prevede un’accettazione delle comunicazioni di Draghi con la formula: “Audito si approva".
16:28 – Ripetuti contatti in queste ore tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Lo fanno sapere fonti dei due partiti
16:22 – Incontro in corso tra Enrico Letta (Pd), Giuseppe Conte (M5s) e Roberto Speranza (LeU).
16:12 – In attesa che riprenda la seduta si discute delle risoluzioni e si parla del testo presentato da Pier Ferdinando Casini come testo di mediazione. Il centrodestra però respinge l’ipotesi: «I senatori del centrodestra di governo voteranno soltanto la propria risoluzione, che chiede un “patto” per un nuovo governo, profondamente rinnovato, guidato ancora da Mario Draghi e senza il Movimento 5 Stelle».
16:05 – Nessuna riunione di maggioranza in corso ma c’è comunque uno spazio per una trattativa, ma non sul Draghi bis. Questa per il momento la situazione dopo la sospensione dell'Aula richiesta da Forza Italia. Il premier Draghi punta al voto sulle risoluzioni, «si può arrivare - spiega una fonte ministeriale - solo alla sostituzione di quei ministri M5s che non voterebbero la fiducia». Se la situazione dovesse precipitare la palla tornerà nelle mani del Capo dello Stato, hanno spiegato fonti di governo.
Non si esclude comunque, spiegano altre fonti, la possibilità di un accordo per arrivare alla legge di bilancio e poi le elezioni dopo lo scioglimento delle Camere. Intanto emerge che il presidente della Repubblica ha sentito tutti i leader di maggioranza.
15:48 – Mentre sta terminando il vertice a Villa Grande, Salvini-Berlusconi, emerge la notizia che c’è stato un colloquio telefonico tra il segretario della Lega, Matteo Salvini, e il Capo dello Stato Sergio Mattarella.
15:19 – La presidente Elisabetta Casellati ha annunciato che ci sarà una sospensione di un’ora e trenta. Dopo ci saranno la replica di Draghi, le dichiarazioni di voto e infine la chiama. A questo punto circola l’ipotesi che il governo Draghi sia destinato a cadere. Il presidente del Consiglio intanto ha lasciato Palazzo Madama.
15:09 – Draghi è uscito dopo l’intervento molto critico del leghista Romeo ma è rientrato e per sentire l’intervento del pentastellato Licheri. «Noi non chiediamo rimpasti – ha detto il senatore –, cerchiamo di capire cosa è destra e cosa è sinistra». E il rappresentante del Movimento ha attaccato Lega e Italia viva, membri del governo delle larghe intese.
15:01 – Dopo il forzista Maurizio Gasparri in linea con il leghista Romeo interviene Ettore Licheri (M5s): «Noi entriamo nel suo governo se possiamo continuare a difendere i frutti del nostro lavoro» ha detto il senatore. «Voglio subito rassicurare che non troverete mai un 5 Stelle che sulla base di convenienze elettorale faccia accadere il governo, qualunque cosa possa accadere, siamo fatti così. Abbiamo sempre mantenuto una linea di assoluta responsabilità».
14:43 – La nota del centrodestra ribadisce il no al Movimento: «Come ha correttamente sottolineato il presidente Mario Draghi nel corso del suo intervento, la decisione del Movimento 5 stelle ha rotto il “patto di fiducia” che era alla base del governo di unità nazionale, che pure ha affrontato - con successo ed ha avviato con il nostro leale contributo - gravi emergenze e avviato un lavoro prezioso sul Pnrr.
Il centrodestra di governo è disponibile a un “nuovo patto” di governo e continuerà a dare il suo contributo per risolvere i problemi dell’Italia soltanto con un nuovo governo, guidato ancora da Mario Draghi, senza il Movimento 5 Stelle e profondamente rinnovato».
14:29 – La risoluzione della Lega «accorda il sostegno all’azione di un governo profondamente rinnovato, ritenuta essenziale e non rinviabile una netta discontinuità nelle politiche e nella composizione dell'esecutivo».
14:27 – Vasco Errani per Liberi e Uguali, la coalizione del ministro Roberto Speranza, ricorda che le fibrillazioni ci sono state: «Ma siamo sempre stati in grado di costruire delle sintesi e questo è il punto su cui dovevamo e potremmo lavorare».
14:18 – La Lega ha depositato una risoluzione sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Mario draghi. «L'ho depositata e firmata io», ha detto a LaPresse Roberto Calderoli. Dunque non in accordo col resto della maggioranza.
13:46 – Parte l’intervento del capogruppo della Lega Massimiliano Romeo che attacca tutti sulla crisi: «Non possiamo pensa che il Pd non c'entri nulla. Il termovalorizzatore è stato voluto dal sindaco Gualtieri». Poi attacca anche Luigi di Maio e la sua nuova componente: «Anche lui ha una responsabilità politica» e attacca: «Dobbiamo capire se il suo interesse è il paese o salvare il campo largo progressista». Per il capogruppo: «Bisognerà prendere atto che il Movimento stelle non può stare al governo o nascerà una nuova maggioranza» senza il centrodestra. Tuttavia Draghi non ha fatto menzione a un Draghi bis e nel suo discorso ha chiesto un largo appoggio.
13:38 – Gli interventi cruciali al Senato si svolgeranno alle 14:30. I tre interventi di M5S, FI e Lega inizieranno alle 14:30 circa. Draghi replicherà subito dopo. Poi ci saranno le dichiarazioni di voto.
13:30 – Mentre si svolge il vertice Salvini-Berlusocni a Villa Grande la Lega critica Draghi: «Siamo stupiti dal discorso del presidente Draghi: nessun accenno a flat tax e pace fiscale nonostante 50 milioni di cartelle esattoriali già partite o in partenza che rappresentano un’emergenza nazionale. Anche il passaggio sul credito di 1.100 miliardi di magazzino fiscale che l’Agenzia delle Entrate ha nei confronti di cittadini e imprese ci lascia perplessi. In questo momento di grave crisi economica con l’aumento delle bollette e delle materie prime anche alimentari, cosa si chiede? Di rimborsare subito? Se non bastano pandemia e guerra per un rinnovato patto fiscale tra cittadini, fisco e agenzia delle entrate cos’altro dovremmo aspettare?», lo dichiarano i deputati della Lega Massimo Bitonci, capogruppo in commissione Bilancio e capo dipartimento Attività produttive e Alberto Gusmeroli, vicepresidente commissione Finanze e responsabile Unità fisco del dipartimento Economia della Lega.
13:00 – Non solo posizioni incerte dentro Lega e dentro M5s. Andrea Cangini di Forza Italia si prepara a votare la fiducia confermando che lo farà indipendentemente da quello che sarà deciso durante il vertice tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi: «Spero di farlo con i miei colleghi di partiti» ha detto a La7.
12:42 – Intanto arriva il post critico dell’ex pentastellato Alessandro Di Battista. «Ricapitoliamo le dichiarazioni del Messia» esordisce. E critica la posizione su reddito di cittadinanza, superbonus e armi all’Ucraina: «Dopo tutto questo c'è davvero qualcuno con il fegato di votargli la fiducia?».
12:28 – Dopo la stretta di Silvio Berlusconi arriva anche quella di Giuseppe Conte: durante il dibattito interverrà per il Movimento 5 stelle solo il senatore Ettore Licheri.
12:12 – Maurizio Lupi prima di andare al vertice di centrodestra continua a non chiarire la posizione e attacca il Pd: «Cosa vogliono fare?», l’accusa è sul ddl cannabis e quello sullo Ius Scholae. Intanto ci sono voci di divisioni nella Lega. Nei capannelli la parola scissione non è più associata solo a M5s.
11:43 – Berlusconi ha fissato un vertice per le 13:30 a Villa Grande con il centrodestra di governo. Matteo Salvini ha lasciato la riunione con senatori, ministri e sottosegretari prima dell’intervento di Giancarlo Giorgetti.
Giorgia Meloni invece su Facebook critica la posizione di Draghi: «Vuole pieni poteri».
11:12 – La lista definitiva degli interventi. Il primo a intervenire del Movimento 5 stelle sarà Vito Crimi. Matteo Salvini e Matteo Renzi interverranno per le dichiarazioni di voto. Rispetto alla lista finale alla fine Sivlio Berlusconi ha deciso di limitare i senatori di Forza Italia. Interverrà solo Maurizio Gasparri in sede di dibattito e la capogruppo Anna Maria Bernini per il voto sulla risoluzione che sarà presentata.
11:09 – Parte il dibattito con Pier Ferdinando Casini: «Viva la vecchia politica» ha detto provocatoriamente il senatore, per lui aveva più «dignità e galateo».
11:03 – Giuseppe Conte ha riunito i senatori del Movimento 5 stelle, intanto l’ex pentastellato ministro degli Esteri Luigi Di Maio va all’attacco: «Il discorso del presidente Draghi è stato ineccepibile, concreto, lungimirante. Adesso non ci sono più scuse: chi non vota la fiducia al governo volta le spalle agli italiani. Adesso non servono giochini, ma occorre agire con grande senso delle istituzioni».
10:32 – In corso una riunione della Lega convocata da Matteo Salvini a Palazzo Madama: presenti parlamentari, ministri e sottosegretari. La Lega fa sapere che «continua l’ascolto e l’approfondimento di Matteo Salvini, che anche nelle ultime ore ha avuto colloqui con amministratori locali, imprenditori, rappresentanti di categorie professionali e sindacali».
Il «collegamento con Silvio Berlusconi è costante». Salvini sta raccogliendo i pareri della Lega dopo l’intervento del presidente Draghi.
10:57 – Intanto il Pd si schiera a favore di Draghi: «Siamo ancora più convinti.
10:22 – Il discorso di Draghi è durato poco più di trenta minuti e ha ribadito: «Sono qui perché me lo hanno chiesto gli italiani». E ha rilanciato ll patto di governo: «Serve un nuovo patto di fiducia, sincero e concreto, come quello che ci ha permesso finora di cambiare in meglio il paese. I partiti e voi parlamentari - siete pronti a ricostruire questo patto? Siete pronti a confermare quello sforzo che avete compiuto nei primi mesi, e che poi si è affievolito?»
10:14 – Dopo aver chiarito che Draghi ha intenzione di proseguire ha fatto una carrellata dei provvedimenti che dovranno essere messi in campo: dai decreti per il nuovo codice degli appalti, alla legge sulla concorrenza con il dossier sui taxi: «Ora c’è bisogno di un sostegno convinto all’azione dell’esecutivo – non di un sostegno a proteste non autorizzate, e talvolta violente, contro la maggioranza di governo». Sul Reddito di cittadinanza da mantenere anche se «da migliorare» ha ricevuto gli applausi del Movimento cinque stelle.
Alcuni senatori del M5s hanno applaudito anche il passaggio del discorso sul salario minimo. Tra gli altri anche Paola Taverna e Danilo Toninelli che si erano espressi contro il premier.
Draghi Ha ricordato anche la crisi energetica ribadendo che sarà necessario il rigassificatore di Piombino e la posizione dell’Italia sull’Ucraina: «Come mi ha ripetuto ieri al telefono il presidente Zelensky, armare l’Ucraina è il solo modo per permettere agli ucraini di difendersi.».
10:05 – Il presidente del consiglio all’indomani del trentennale delle stragi ha citato i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: «Dobbiamo tenere le mafie lontane dal Pnrr. È il modo migliore per onorare la memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e degli uomini e donne delle loro scorte, a trent’anni dalla loro barbara uccisione». Alcuni parlamentari hanno applaudito alzandosi in piedi.
10:01 – Il presidente del Consiglio dice che «dobbiamo ricostruire insieme questo patto» e aggiunge che è stato colpito da due appelli: quello dei sindaci e del personale sanitario, «gli eroi della pandemia». La domanda di stabilità «impone di decidere se sia possibile ricreare le condizioni per governare»
09:54 – Tra gli interventi della mattinata dopo il discorso di Draghi anche quello del leader della Lega Matteo Salvini. Perlerà per primo Pier Ferdinando Casini.
09:50 – «Un presidente che non si è presentato agli elettori deve avere un consenso più ampio possibile» dice Draghi. L’ampio consenso, ha spiegato, ha reso possibile la tempestività negli interventi per la pandemia e la ripresa economica.
09:45 – La seduta è partita. Tutto il governo al completo circonda Mario Draghi in attesa che parli.
In mattinata Matteo Salvini ha fatto un video in cui ha dichiarato che la Lega farà «quello che serve». I parlamentari leghisti confermano che la decisione non è ancora stata presa sulla partecipazione della Lega al governo non è stata presa.
09:35 – Giuseppe Conte è al Senato e ascolterà il discorso di Draghi presso gli uffici dei gruppi del M5S.
09:26 – La diretta da Palazzo Madama è partita. Repubblica ha riportato che Mario Draghi ha preparato due discorsi: fino a ieri la decisione sul da farsi non era stata presa.
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