Rotondi ha usato il nome di Sullo per raccogliere circa 100mila euro. A sinistra la più influente resta sempre la dalemiana ItalianiEuropei
Quando lo spazio politico è stretto, c’è sempre una soluzione: una fondazione politica. Meglio ancora se rievoca i miti del passato, come la Democrazia cristiana, la vecchia Balena bianca. Ne sa qualcosa il deputato eletto con Fratelli d’Italia, già ministro con Silvio Berlusconi, Gianfranco Rotondi.
Politico di lungo corso, con una serie di appartenenze, da avellinese doc ha sempre sognato di diventare il punto di riferimento politico in Irpinia. Un Ciriaco De Mita del nuovo millennio. Obiettivo fallito.
Scudocrociato e Usa
Rotondi ha dovuto adattarsi, cercando fortuna e rianimando il simbolo dello scudocrociato, associandolo a Fiorentino Sullo, anche lui irpino, esponente della Dc, più volte ministro tra gli anni Sessanta e Settanta. Da qui è nata, d’intesa con Rocco Buttiglione, la fondazione Dc/Fiorentino Sullo, diventata lo rampa di (ri)lancio per Rotondi, finito nelle liste di Giorgia Meloni.
La fondazione si è pure trasformata in una cassaforte: nel 2024 ha raccolto circa 100mila euro di finanziamenti privati che sono arrivati da vari settori: società attive nelle energie rinnovabili, altre impegnate nella crescita aziendale, ma anche realtà agroalimentari e officine meccaniche.
Ma il tempio dei think tank che diventano veicolo di relazioni è la fondazione Italia-Usa, che ha all’interno componenti di tutti i partiti e che «nasce per testimoniare l'amicizia tra gli italiani e il popolo americano».
Si definisce «apartitica» e in effetti al suo interno ci sono esponenti di tutti i partiti. Ma con una buona rappresentanza riconducibile alla maggioranza di destra. Tra i vicepresidenti spiccano due parlamentari di Forza Italia, Mario Occhiuto e Cristina Rossello, la deputata di Italia viva, Naike Gruppioni.
A rappresentare il Pd c’è l’ex capogruppo a Montecitorio, Debora Serracchiani. I meloniani contano, tra i consiglieri, su Stefano Cavedagna, eurodeputato di FdI e uomo di fiducia di Galeazzo Bignami, e sul viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli.
Nell’organigramma spiccano nomi come quelli degli ex ministri, Linda Lanzillotta (centrista rutelliana) Piero Fassino (oggi deputato dem), Giulio Tremonti (prima Forza Italia e ora in FdI), al fianco di leghisti di peso come Paolo Formentini, Simonetta Matone e Andrea Paganella, a lungo consigliere di comunicazione di Matteo Salvini.
Sempre al Carroccio conduce il think tank degli economisti leghisti: a/simmetrie è un’associazione che si occupa di economica, trainata dai senatori, Claudio Borghi e Alberto Bagnai, alfieri della critica all’euro e ispiratori delle tesi economiche salviniane. E spesso gli incontri si concentrano sulle difficoltà dell’Europa.
Enti internazionalistici
Gli intrecci sono variegati. Anche perché, accanto alle fondazioni più prettamente politiche e di ispirazione culturale di destra o di sinistra, ci sono enti e associazioni nei cui direttivi siedono politici di varia estrazione. È il caso dei cosiddetti enti internazionalistici che, nel corso degli ultimi anni, hanno ricevuto contributi dal ministero degli Esteri.
Su tutti l’Aspen Institute (che nel 2022, ultimo anno a disposizione, ha ricevuto 20mila euro solo dalla Farnesina). Il presidente è Tremonti, ma nel direttivo, spuntano l’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, e lo storico tessitore di trame di Silvio Berlusconi, Gianni Letta.
Nella Sioi (Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale) - che tra il 2022 e il 2023 ha ricevuto contributi per progetti non solo dalla Farnesina (65mila euro), ma anche dall’Aeronautica, dall’Esercito e da una sfilza di Regioni - siede Giulio Terzi di Sant’Agata, presidente della commissione Politiche Ue al Senato.
Con lui pure l’ex ministro degli Esteri con il governo Conte1, Enzo Moavero Milanesi. Ci sono poi think tank con una storia decennale, per esempio il Comitato Atlantico. In passato è stato presieduto dagli ex presidenti del Consiglio democristiani, Mariano Rumor ed Emilio Colombo e dall’ex capo dello Stato, Giuseppe Saragat. Il comitato, che affronta i temi cruciali della Nato, è stato di recente protagonista di un evento promosso insieme a FareFuturo.
All’interno c’è il capogruppo di FdI al Senato, Lucio Malan, indicato come futuro ministro del Turismo, nel caso in cui Daniela Santanchè decidesse di passare la mano. Nello stesso comitato spicca un’altra ex parlamentare berlusconiana, Margherita Boniver, che è pure presidente di un’altra fondazione, quella dedicata a Bettino Craxi e che, secondo l’ultimo bilancio disponibile (2023), ha incassato contributi pubblici per un totale di 183mila euro.
E ancora: l’associazione “Orizzonti liberali” si è prefissata un altro fine: la «costruzione di un grande partito liberal-democratico e riformatore». A promuoverla è l’onorevole Luigi Marattin, da qualche mese uscito dal gruppo parlamentare di Italia viva. Orizzonti liberali può anche ottenere donazioni private per cercare una centralità politica.
Non solo destra
Ma fondazioni e associazioni spopolano non solo a destra. Non si può non menzionare la fondazione Italianieuropei di Massimo D’Alema, al cui interno troviamo personalità di spicco del mondo della sinistra: nel consiglio di amministrazione c’è, tra gli altri, l’ex tesoriere dei Ds Ugo Sposetti.
Nel comitato di indirizzo spiccano gli ex parlamentari Luciano Violante, oggi anche presidente del comitato sugli anniversari a palazzo Chigi, l’ex capogruppo al Senato del Pd, Anna Finocchiaro, l’eurodeputato dem, Nicola Zingaretti, e l’ex ministro della Salute, Roberto Speranza. Molto attiva è poi Merita Meridione, fondazione dell’ex ministro del Sud (governo Gentiloni), Claudio De Vincenti, che richiama ai propri tavoli big della politica, tra cui il ministro delle Imprese, Adolfo Urso.
In LibertàEguale, presieduta dall’ex viceministro dell’Economia, il veltroniano, Enrico Morando, spiccano l’ex parlamentare del Pd, Stefano Ceccanti, e la deputata dem, Lia Quartapelle. Si è rivisto pure l’ex ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, con la sua fondazione UniVerde. Una riserva di fondazioni di centrosinistra nel vento dello spostamento a destra.
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