La presidente della commissione Vigilanza Rai protesta contro la lettera dell’ente europeo che esorta a chiudere la ratifica. La ripresa dei lavori dopo la richiesta delle opposizioni
«Esortiamo la commissione parlamentare di Vigilanza a concludere quanto prima il processo di ratifica della presidente» Simona Agnes. Il presidente dell’Ebu Noel Curran si è esposto pesantemente dando indicazione diretta alla presidente della commissione Vigilanza Rai Barbara Floridia per «sollecitarla a ratificare la nomina». Una presa di posizione che la senatrice Cinque stelle, che la settimana scorsa ha denunciato di essere «sotto ricatto» da parte della maggioranza, che non permette da cinque mesi le riunioni della commissione, non ha apprezzato.
Perché l’indicazione dell‘Ebu non significa che di accelerare sulla presidenza «ce lo chiede l’Europa», come ha suggerito il senatore Maurizio Gasparri?
L’Ebu non è un organo dell’Unione europea bensì un’organizzazione che coinvolge aziende che erogano il servizio pubblico. Quindi dire che «ce lo chiede l’Europa» non sta in piedi. L’unica cosa che chiede l’Europa è semmai di fare una riforma della Rai.
Si tratta di un‘ingerenza nel lavoro della commissione?
Purtroppo sì. E mi dispiace che arrivi da una organizzazione solitamente imparziale e dalla quale in audizione tempo fa arrivò uno dei principali campanelli di allarme sulla incompatibilità della legge italiana con il Media Freedom Act europeo.
Resta il fatto che la commissione è bloccata, la proposta delle opposizioni – prima la legge Rai poi le nomine – è naufragata. Le opposizioni ora chiedono di riprendere quella discussione.
La riforma va fatta per evitare la procedura di infrazione europea e perché è una cosa di cui il paese ha bisogno. Lo stallo in Senato è forse peggiore di quello in Vigilanza. Legare la riforma alle nomine è un ricatto politico non verso le opposizioni ma verso il paese.
Anche dal cda si alzano voci polemiche sullo stallo in commissione. Ma il consiglio d’amministrazione stesso non riesce a prendere decisioni definitive. La Rai è ferma?
È chiaro che la principale vittima dello stallo imposto dalla maggioranza è proprio la Rai. Bloccare una azienda con 12mila dipendenti per un nome è veramente inaccettabile.
Potrebbe essere la richiesta dell‘Ebu l’occasione per sbloccare la situazione, nominare il presidente e avviare il percorso della legge e accontentare sia maggioranza che opposizioni?
La situazione si sblocca nel momento in cui la maggioranza comprende che quando la legge lo prevede certe decisioni vanno prese in accordo con le opposizioni. Non imponendole.
La prossima settimana riprendete il lavoro in commissione solo con le opposizioni, che hanno individuato un cavillo nel regolamento per permettere la riunione anche senza la maggioranza. Che attività prevedete, visto che con la commissione incompleta non potete votare?
Nella loro lettera le opposizioni hanno chiesto che i lavori ripartano con una audizione specifica. Ribadisco che è una richiesta legittima e supportata dal Regolamento.
Assodato il fatto che potete programmare audizioni, chi sarà il primo audito?
Ho chiesto la disponibilità dell’amministratore delegato della Rai Giampaolo Rossi. Attendo una sua risposta e calendarizzerò una seduta il prima possibile. D'altronde sono passati oltre cinque mesi da quando si è insediato ed è giusto sentirlo in parlamento.
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