Dopo le indiscrezioni, le storie pubblicate sui social e i retroscena sui giornali, Gennaro Sangiuliano è intervenuto sul caso della collaboratrice “fantasma” Maria Rosaria Boccia. In un’intervista con il direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci, il ministro della Cultura ha dato la sua versione dei fatti sulla vicenda della donna che, in questi giorni, ha fatto capire di essere stata messa a parte di dettagli sensibili sull’organizzazione del G7 della cultura a Pompei, di non aver mai pagato di tasca sua le trasferte svolte insieme al ministro e di essere stata nominata consigliera per i grandi eventi.

La relazione con Boccia

«Avevamo una relazione che attiene alla sfera affettiva. Ma non sono ricattabile: non ho mai speso soldi pubblici. Io riaffermo categoricamente che mai un euro del ministero è stato speso per la dottoressa Boccia. I suoi viaggi li ho pagati da me con la mia carta di credito personale», ha detto Sangiuliano, mostrando anche a favor di telecamera dei documenti che proverrebbero dal suo estratto conto. «In una funzione pubblica, si è ricattabili se si è usato impropriamente il denaro pubblico. Mi sembrerebbe strano che qualcuno pensasse di aprire un'inchiesta su relazioni personali, non vedo profili giuridici».

Per quale motivo, allora, Boccia si sta comportando così? «Posso comprendere la delusione sentimentale di una persona nei miei confronti anche perché io ho più volte ribadito, soprattutto nell'ultima fase, che non intendevo lasciare mia moglie, che è la persona più importante della mia vita, una persone eccezionale. Oppure la delusione per la mancata nomina, che non poteva avvenire perché io privilegio l'istituzione alla convenienza personale».

E a proposito della telefonata intercorsa in questi giorni con Boccia ha spiegato: «L'ho fatta per dirle di essere corretta e precisa nelle sue affermazioni. Questo era il motivo della telefonata. Sicuramente possono uscire le chat con Boccia, anche se questo sarebbe un reato. Perché sono chat relative a una relazione affettiva».

La nomina

La nomina a consigliera per i grandi eventi c'è stata, come sostiene Boccia, oppure no? Secondo il ministro l'iter non è mai stato completato: «Ne avevo discusso con amici legali e con il mio capo di gabinetto, per vagliare tutto ciò poteva confgurare un potenziale conflitto di interessi». Fatte queste valutazioni, racconta il ministro, «ho mandato una mail al capo di gabinetto invitandolo a interrompere il percorso di nomina della dottoressa Boccia. La procedura è stata interrotta», dunque anche se la donna ha effettivamente firmato un contratto, non è mai arrivata la controfirma del capo di gabinetto del dicastero della Cultura. 

Il ministro offre anche una spiegazione rispetto ai discussi video girati da Boccia all'interno di Montecitorio. «Sarà venuta qui al ministero quattro o cinque volte, non di più». E sul G7 della cultura assicura: «Nella maniera più categorica non c'è alcun problema di sicurezza, sono stati diffusi solo documenti marginali».

Quanto alla «voce femminile» evocata da Boccia - quella che avrebbe, secondo lei, consigliato a Sangiuliano di bloccare la sua nomina - il ministro ha detto di ricordare una discussione con la moglie in cui «lei mi diceva di interrompere ogni rapporto con questa persona, anche di tipo lavorativo. Potrebbe essere stata carpita questa conversazione». Quindi la voce femminale di cui parla Boccia «potrebbe essere di mia moglie, io non ho ascoltato questa conversazione, quindi non so a cosa fa riferimento».

«Nessuna regia dietro»

Sangiuliano ha aggiunto che il rapporto con Boccia è iniziato poco dopo che si sono conosciuti, nei primi giorni di maggio, e si è esaurito a fine luglio. «Sospettavo qualcosa sulle possibili registrazioni di Boccia ed è stato uno dei motivi per cui ho voluto interrompere il rapporto. Non voglio pensare a complotti, ma i dettagli che emergono in queste ore mi spingono a riflettere: al momento comunque escludo categoricamente che possa esserci una regia dietro».

Il ministro è apparso visibilmente commosso: «La prima persona a cui devo chiedere scusa, perché poi è una persona eccezionale, è mia moglie, poi chiedo scusa a Giorgia Meloni, che mi ha dato fiducia, per l'imbarazzo che ho creato a lei e al governo, chiedo scusa anche ai miei collaboratori che, pur non avendo fatto niente, si trovano investiti da questa vicenda. Ho sempre chiarito di non voler lasciare mia moglie, la persona più importante della mia vita».

Le dimissioni

Riguardo all’incontro, tenutosi martedì 3 settembre a Palazzo Chigi con Giorgia Meloni, Sangiuliano ha rivelato di aver consegnato le sue dimissioni alla premier, che però le ha respinte. 

«Sono pronto a dimettermi subito dopo che Meloni me lo chiede, ma ho rassicurato Meloni con prove documentali che si tratta di una vicenda di gossip, che mi rendo conto essere fastidiosa. Ma mai un euro dei cittadini italiani è stato speso e nessun documento riservato è mai circolato. La presidente del Consiglio mi ha detto di andare avanti e di chiarire subito il punto di verità. Mi ha detto “sii sempre sincero e dì sempre la verità”».

In relazione alla foto del 2023 che lo ritrae insieme a Boccia, quando invece la versione ufficiale del ministro è che i due si sarebbero conosciuti solo nella primavera del 2024, Sangiuliano ha detto che lo scatto dell’anno precedente sarebbe stato «uno dei tanti» realizzati quel giorno, e non dimostrerebbe una loro frequentazione.

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