Al via l’udienza preliminare che vede imputata la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, insieme ad altre 16 persone. La ministra non è presente in aula, al settimo piano del palazzo di Giustizia di Milano, mentre c’è Giuseppe Zeno, uno dei cinque azionisti che – con l’avvocato Antonio Piantadosi – hanno chiesto di costituirsi parte civile. I cinque investitori, nel 2022, hanno denunciato le irregolarità nei conti dell’azienda. I giudici, dopo aver aggiornato l’udienza alle 12 per permettere alla difesa di analizzare la richieste presentate dai cinque soci di Visibilia che contestano di essere stati danneggiati, si sono dati tempo fino alle 17:30 per decidere l’ammissibilità o meno delle parti civili.

La giornata dovrebbe concludersi, tempo permettendo, con l’intervento dei pm Luigi Luzi e Marina Gravina che ribadiranno la loro richiesta di rinvio a giudizio, avanzata lo scorso aprile.

La decisione del gup dovrebbe arrivare al massimo il 26 novembre, ultima data delle prossime udienze in calendario, mentre la prossima sarà il 17 ottobre.

Le accuse alla ministra

La ministra è indagata, insieme ad altre 16 persone (tra cui il compagno Dimitri Kunz, la sorella Fiorella Garnero e la nipote Silvia Garnero) e tre società, per «falso in bilancio» sul caso Visibilia, il gruppo fondato da Santanchè dal quale ha dismesso cariche e quote nel gennaio del 2022. Secondo i pm la ministra avrebbe falsificato i bilanci di tre sue società della galassia Visibilia – Visibilia editore Spa dal 2016 al 2022, Visibilia Srl dal 2016 al 2020 e Visibilia editrice Srl dal 2021 al 2022 – per «trarre profitto con dati falsi».

Santanchè ha gestito la società, di cui era anche azionista principale, dal 2016 fino al gennaio 2022. Anni in cui i bilanci hanno accumulato perdite e debiti, fino a quando, a crisi ormai conclamata, la quota di maggioranza di Visibilia è passata di mano, ceduta all’imprenditore milanese Luca Ruffino, suicida nell’agosto del 2023.

L’altro filone di inchiesta

Tra qualche giorno, il 9 ottobre, ci sarà l’udienza preliminare del secondo filone penale in cui è coinvolta la ministra, indagata per «truffa aggravata» all’Inps per presunte irregolarità nella gestione della cassa integrazione durante l’emergenza Covid.

© Riproduzione riservata