La segretaria al suo primo comizio dopo le vacanze non cambia schema: zero polemiche con gli alleati di centrosinistra, attacchi alzo zero alla destra e alla premier Meloni. Intanto però, dopo una girandola di incontri bilaterali nazionali, ancora non arriva l’ufficializzazione della candidatura di Andrea Orlando alla corsa di ottobre: Iv, M5s e Azione litigano e mettono condizioni
Elly Schlein torna in scena dopo una pausa estiva di polemiche interne al futuribile centrosinistra – Renzi che attacca Conte, Conte che attacca Renzi, film già visto durante la scorsa legislatura, erano insieme al governo – e alla ripartenza si presenta nello stesso punto in cui era prima delle vacanze: zero polemiche a sinistra, attacchi alzo zero contro la premier. Del resto è la scelta che le ha portato bene alle europee. Non cambia schema di gioco.
Ieri primo comizio alla festa dell’Unità di Abbadia San Salvatore (Siena). Non dà manforte a questo o quello, al leader Iv o a quello M5S: «Non perdo mai un minuto in polemiche con altre forze d’opposizione. Il nostro avversario è il governo di Giorgia Meloni. L’esito delle europee ci ha convinto della forza dell’alternativa della comunità democratica. Ed ora siamo consapevoli e convinti di poter costruire un’alternativa al centrodestra».
Stesso schema anche sull’incitamento dei suoi all’attivismo: lei guida dell’alleanza – lo dice anche Matteo Renzi, ma lui lo fa per dispetto a Conte –, quindi il Pd deve pedalare: «Dopo un’estate militante, propongo un autunno militante». All’appuntamento Schlein arriva in ritardo, causa – viene spiegato, non confermato – una girandola di telefonate sul tema Liguria. Ieri un confronto fra leader avrebbe quasi chiuso sulla candidatura dell’ex ministro Andrea Orlando.
Quasi: il candidato c’è, è il migliore che la sinistra può esprimere in quella regione, è disponibile da tempo, anche se ora chiede di poter fare una campagna elettorale in tempi decenti (la destra ha scelto l’ex assessora di Toti Ilaria Cavo). Manca la coalizione: il M5s è disponibile a accettare Iv a bordo, purché Iv lasci la maggioranza di destra a Genova (finirà con l’uscita dal partito dell’assessore renziano Avvenente, che infatti nel frattempo rinnova la sua fiducia al sindaco Bucci) e non presenti il suo simbolo.
Iv non è indisponibile. Ma a complicare la situazione ci sono anche le condizioni di Azione, divisa fra i dirigenti locali (pro coalizione) e quelli nazionali (più tiepidi): non può “pesare” meno di Iv. Risultato, tanti bilaterali, ma l’ufficializzazione della corsa non arriva. Anzi, secondo fonti di Azione il core business della trattativa si affronterà la prossima settimana. Ma entro questa dovranno inventarsi una qualche investitura di Orlando, se non vogliono rischiare il suo passo indietro.
Schlein ieri è rimasta sulle generali: «Siamo a lavoro per costruire una coalizione vincente per la Liguria». Che va al voto il 27 e il 18 ottobre, prima di Emilia-Romagna e Umbria. Ma dove il centrosinistra indicherà il candidato per ultimo.
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