Il cancelliere tedesco ha detto al presidente russo di fermare l’aggressione all’Ucraina e sedersi al tavolo delle trattative, sottolineando che il sostegno della Germania a Kiev è «a lungo termine». Il Cremlino dice di essere pronto a negoziare, Zelensky contrario alla telefonata
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha parlato al telefono con il presidente russo Vladimir Putin per la prima volta in oltre due anni. Scholz ha chiesto a Putin di ritirare le truppe dall’Ucraina, interrompere l’aggressione e di preparsi a trattative per raggiungere una pace «giusta e duratura». Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, aveva promesso di chiudere la guerra in Ucraina «in 24 ore», ma è stato invece il leader tedesco uscente – dopo il collasso della sua coalizione – a riavviare per primo il dialogo con Putin.
La telefonata tra i due sarebbe durata circa un’ora. Il cancelliere avrebbe sottolineato che la Germania continuerà a sostenere l’Ucraina fino a che sarà necessario, sottolineando la natura «a lungo termine» di questo supporto – gli aiuti tedeschi, sia militari che finanziari, sono per quantità i secondi dopo quelli degli Stati Uniti. Scholz avrebbe anche detto che Putin «non può contare sul fatto che il tempo sia dalla sua parte».
Secondo il Cremlino, si è trattato di uno scambio di vedute «franco e dettagliato» in cui Putin avrebbe ripetuto le sue accuse alla Nato di essere la vera responsabile dell’attuale «crisi» insieme all’oppressione che in Ucraina avrebbe subito la popolazione di lingua russa. Il presidente russo ha comunque ribadito che Mosca è pronta a negoziare.
La reazione ucraina
A Kiev, l’iniziative di Scholz non è piaciuta. Fonti ucraine hanno confermato che il cancelliere tedesco ha interpellato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, prima di telefonare a Putin e lo ha richiamato alla fine della telefonata per riferirgli il contenuto della conversazione. Zelensky avrebbe sconsigliato al cancelliere di portare avanti alla telefonata. «Putin non cerca la pace, ma solo una pausa – avrebbe detto Zelensky – La telefonata aiuterà soltanto Putin riducendo il suo isolamento».
Per Zelensky, la notizia della conversazione aggiunge nuova pressione verso i negoziati dopo quella arrivata in seguito alla vittoria di Trump alle elezioni Usa. Lo stesso presidente ucraino aveva detto negli ultimi mesi che presto sarebbe arrivato il momento di negoziare direttamente con la Russia, ma ha sempre messo come condizione per qualsiasi dialogo che l'Ucraina si trovasse in una posizione di forza. Al momento, con le truppe di Kiev costrette a indietreggiare in Donbass e sempre più in difficoltà a Kursk, dove da agosto occupano suolo russo, la situazione ucraina è tra le più difficili in quasi tre anni di guerra. Trattare ora, sostengono numerosi ucraini, sarebbe l'equivalente di una capitolazione.
Telefonate reali e non
La telefonata di Scholz è la prima reale apertura di dialogo da parte di un leader occidentale nei confronti del Cremlino. Domenica scorsa, fonti vicine al presidente eletto Usa avevano riferito di una chiamata con Putin, in cui Trump avrebbe usato toni particolarmente duri con il presidente russo. Il Cremlino ha però smentito categoricamente la conversazione tra i due e lo staff di Trump non ha ulteriormente commentato. Nonostante l’incidente, il presidente eletto continua comunque a sostenere la necessità di mettere fine alle ostilità. «Lavoreremo duramente con Russia e Ucraina. La guerra deve finire», ha ripetuto ieri. Secondo i media americani, Trump sta valutando i vari piani di negoziato preparati dai suoi collaboratori, ma su come intenderà portare avanti le trattative restano molte incognite.
Anche la telefonata di Scholz era in qualche misura prevista. Tra i leader dei grandi paesi europei, il cancelliere tedesco è sempre stato uno dei più inclini a trovare una soluzione con la Russia. I due si erano parlati l’ultima volta nel dicembre 2022, in quella che è stata una delle ultime conversazioni diretta tra Putin e il leader di un grande paese europeo.
Un mese fa, Scholz aveva ribadito di essere pronto a negoziare con Putin e, se fosse stato necessario, aveva detto di essere pronto ad avere con lui un dialogo diretto. Da allora, la sua posizione nel governo si è considerevolmente indebolita. I liberali, uno dei tre partiti che sostengono la coalizione di governo, si è ritirato dalla maggioranza. Elezioni anticipate potrebbero tenersi già il prossimo febbraio. Il favorito per la cancelleria dopo il voto è il leader della Cdu, Friedrich Merz, che, come Scholz, ha promesso la continuazione del sostegno militare a Kiev fino a che sarà necessario.
Nel frattempo, sempre più aspettative circondano il possibile inizio di negoziati in Ucraina. Nessuna delle parti in causa, però, ha fino ad ora presentato un piano credibile per mettere fine alle ostilità. Le difficoltà di ottenere anche soltanto una tregua nei combattimenti, rimangono altissime, avvertono gli esperti.
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