Con Trump rilanciamo la cooperazione in settori strategici come difesa e sicurezza. Non si tratta di ribaltare la Brexit, ma di prepararci insieme alle sfide del futuro
Negli anni Trenta Antonio Gramsci avvertiva che, mentre il vecchio ordine stava morendo, il nuovo mondo stava lottando per emergere. Nel 2024, la politica si trova di nuovo sotto pressione e le porte del caos che Gramsci temeva sono state nuovamente aperte. Per troppo tempo, molti speravano l’ascesa degli estremismi potesse essere ignorata o che non influenzasse l’opinione pubblica.
Dopo le elezioni Usa, e mentre anche in Europa i partiti estremisti crescono, tutti coloro che hanno a cuore la libertà devono impegnarsi per promuovere le opportunità e non l’odio. Per noi questo significa che la priorità deve essere il rafforzamento delle relazioni tra Ue e Regno Unito.
Non possiamo difendere la democrazia e lo stato di diritto se non diamo loro valore, e se non rispettiamo l’esito di un’elezione, anche se non avremmo votato allo stesso modo. Al presidente Trump va dato il rispetto necessario per governare, ma questo non significa che dobbiamo restare in silenzio o essere compiacenti. In un contesto di costante aumento del costo della vita, un leader che minaccia dazi generalizzati rischia di danneggiare la crescita economica per tutti noi.
In uno scenario politico lacerato da drammatici conflitti regionali, un leader che si schiera con Putin e incoraggia Netanyahu a spingersi oltre quanto sta già facendo, minaccia la pace ovunque. Di fronte alla crisi climatica, un leader che crede che questa sia una farsa e considera una truffa le energie rinnovabili mette a rischio il pianeta per tutti.
Quando il Regno Unito ha lasciato l’Ue, non ha abbandonato solo il più grande blocco commerciale del mondo. Ha anche lasciato le aule dove si decidono la sicurezza reciproca, il clima e l’uguaglianza. Dal futuro dell’Ucraina o di Israele e Palestina, alla sfida climatica o quella migratoria, a causa della rottura, sia l’Ue sia il Regno Unito hanno più difficoltà a rispondere in maniera adeguata. L’ultimo governo britannico conservatore ha interpretato la Brexit come un’autorizzazione a isolarsi, costruendo ulteriori barriere commerciali ai suoi confini. Il nuovo governo laburista vuole collaborare con i suoi vicini, senza i rancori del passato recente.
Dobbiamo rilanciare la nostra cooperazione in settori strategici. Con un nuovo patto in materia di difesa e sicurezza, ad esempio, saremmo più forti e credibili. Non si tratta di ribaltare la Brexit, ma di prepararci insieme alle sfide condivise del presente e del futuro. Per assicurarsi che, qualunque cosa faccia Trump, la nostra cooperazione in Europa ci renda più resistenti agli shock economici, geopolitici e climatici. Partenariato euromediterraneo, maggiore accesso al mercato unico, accordo su misure sanitarie e fitosanitarie, mobilità per aiutare lavoratori e studenti di tutte le età, investimenti congiunti in ricerca ed energie rinnovabili o dialogo sull’Ia: possiamo fare molto insieme con una forte volontà politica condivisa.
Ma se la nostra attenzione deve essere focalizzata sul cambiamento degli eventi in America, anche i nostri metodi devono esserlo. In ogni paese il mantra “La democrazia è sopravvalutata” si fa più forte e trova riscontro alle urne. Quest’anno, per la prima volta, ogni partito al governo di un Paese sviluppato ha perso consensi. Gli elettori sono insoddisfatti e cresce la fame di cambiamento e di risultati radicali. Sono passati solo 127 giorni dall’arrivo al potere del nuovo governo laburista e già i sondaggi mostrano un’opinione pubblica insoddisfatta.
Anche altri governi in Europa, di destra o di sinistra, affrontano sfide simili, con cittadini sempre più impazienti o disillusi. Il cambio di paradigma richiede tempo, le nostre sfide politiche sono complesse e la nostra amministrazione è obsoleta e lenta. Coloro che offrono solo odio non hanno soluzioni, ma coloro che negano la necessità di portare avanti un progetto politico con metodi diversi non hanno alcuna possibilità di successo.
Ecco perché è il momento non solo di pensare in modo coraggioso, ma anche di lavorare in modo coraggioso. Come parlamentari sentiamo una fortissima richiesta dei cittadini di riprendere il controllo: il futuro dell’Ue e del Regno Unito non può essere deciso a porte chiuse, ma con nuovi processi politici, ecco perché siamo desiderosi di cooperare. Dobbiamo rispondere alla richiesta di maggiore democrazia, affinché, dai piccoli comuni fino alle nostre capitali, vi siano responsabilità e trasparenza radicate nei nostri metodi di lavoro. Invitiamo tutti coloro che credono nel potere della libertà e nel potenziale dell’umanità a dimostrare che, anche quando paura e caos stanno vincendo, l’Europa può ancora essere un luogo in cui credere che un altro mondo è possibile. Ora più che mai dobbiamo lavorare insieme per inaugurare una nuova era di speranza.
*Stella Creasy, deputata britannica, presidente del Movimento laburista per l’Europa.
Sandro Gozi, eurodeputato Renew Europe e presidente della delegazione all’Assemblea parlamentare di partenariato Ue-Regno Unito
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