Il ministero della Difesa russo ha annunciato ieri l’occupazione di un nuovo villaggio in Donbass. Si tratta di Vovche, sulla strada che porta all’importante snodo logistico di Pokrovsk, una città di 60mila abitanti dove ieri sono iniziate le prime evacuazioni di civili. La nuova avanzata è stata confermata anche da Deep State, il popolare e semiufficiale canale ucraino che monitora i progressi del fronte.

Salgono così a una dozzina i centri abitati occupati dalle truppe del Cremlino nel mese di luglio. Domenica il presidente Volodymyr Zelensky, dopo un confronto con il capo delle forze armate, Oleksandr Syrsky, aveva ammesso che la situazione sul fronte orientale resta «estremamente difficile». Ieri, invece, Zelensky si è recato in un altro punto caldo, il settore a nord di Kharkiv, dove ha visitato un comando avanzato delle forze speciali, in occasione della loro giornata celebrativa.

Agosto di fuoco

Come era stato preannunciato da numerosi analisti militari, il mese di agosto si appresta a essere il più difficile per le difese ucraine. Le forze armate russe si stanno impegnando in attacchi sempre più intensi per occupare la maggior quantità di territorio prima dell’arrivo al fronte dei soldati ucraini mobilitati negli ultimi mesi. «La mancanza di truppe è al momento il principale problema delle forze armate ucraine», ha scritto su X l’analista militare tedesco Franz Stefan Gady, appena tornato da un viaggio al fronte.

La mancanza di truppe rende complicato per Kiev alternare chi sta combattendo al fronte, e qualsiasi spostamento di riserve da un punto all’altro della linea rischia di causare problemi. Diverse avanzate russe, nelle ultime settimane, sarebbero avvenute proprio in occasione di turnazioni di unità ucraine o quando reparti ormai stremati hanno ceduto di colpo.

«La Russia adatta le sue tattiche e conquista nuovo terreno in Donetsk», titolava un articolo del Washington Post pubblicato nel fine settimana, in cui si sottolineava come l’attacco lanciato a maggio contro la città di Kharkiv ha avuto l’effetto di costringere le truppe di Kiev a disperdersi ulteriormente, facilitando le avanzate nemiche più a sud, sul fronte del Donbass.

Il rischio per gli ucraini è che i russi arrivino vicino al loro obiettivo di occupare completamente il Donbass. Caduta Pokrovsk, diventerebbe infatti difficile per l’esercito di Kiev difendere Vulhedar e Chasiv Yar. L’effetto domino potrebbe costringere gli ucraini a ritirarsi verso Kramatorsk e Sloviansk, le ultime due città di una certa dimensione che controllano in Donbass.

Nel frattempo l’Institute for the Study of War, un altro progetto di monitoraggio del conflitto basato negli Stati Uniti, ha dichiarato la caduta di Robotyne, il punto più a sud occupato dagli ucraini nella fallita controffensiva della scorsa estate. Per ora Kiev nega di aver perduto il villaggio.

Attacchi di droni

Intanto, nei cieli sopra Ucraina e Russia prosegue la battaglia aerea. Nelle ultime 48 ore, gli ucraini hanno lanciato una serie di attacchi contro obiettivi militari e infrastrutture elettriche nelle regioni russe di Belgorod e Voronhez. Almeno 8 persone sarebbero rimaste ferite.

Ancora più importante dal punto di vista tattico l’attacco contro tre basi aeree in territorio russo, la più lontana situata a oltre 1.800 chilometri dal confine, il bombardamento più a lungo raggio compiuto da Kiev fino a questo momento, celebrato anche dal presidente Zelensky. In Russia è deragliato un treno nella regione di Volgograd, causando un centinaio di feriti, ma al momento non ci sono elementi che indichino si tratti di un sabotaggio.

Mosse diplomatiche

Sullo sfondo dei movimenti militari, proseguono gli sforzi diplomatici. Il primo ministro indiano, Narendra Modi, sta preparando una visita in Ucraina per il mese di agosto. Sarà il suo primo viaggio nel paese dall’inizio dell’invasione su larga scala. La visita di Modi è stata annunciata dopo le aspre critiche arrivate da Kiev per il viaggio del primo ministro indiano a Mosca, pochi giorni fa, definito da Zelensky «un colpo devastante per le trattative di pace».

L’India è uno dei più importanti partner economici della Russia e dall’inizio dell’invasione è diventata una delle principali destinazioni del petrolio e del gas russo. Ma, nonostante i dissidi con Nuova Delhi, Kiev sembra sempre più intenzionata a trovare nuovi sostenitori al suo processo di pace, nella speranza di ottenere nuovi alleati con cui fare pressione su Mosca.

Domenica Zelensky ha detto che il suo ufficio è al lavoro su un nuovo piano di pace che sarà presentato entro novembre. Al centro del piano ci sarà, ancora una volta, l’integrità territoriale dell’Ucraina.

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