Mentre cresce la tensione in Medio Oriente per la paura di un possibile attacco da parte dell’Iran contro Israele, la diplomazia è al lavoro per tentare di scongiurare l’escalation. 

L’Iran ha respinto martedì mattina la richiesta di alcuni paesi occidentali di ritirare le minacce a Israele, specificando che non ha bisogno del «permesso» degli altri stati per difendere la sicurezza nazionale. 

Inoltre, è atteso un nuovo viaggio del Segretario di Stato americano Anthony Blinken in Medio Oriente, come parte dei tentativi degli Stati Uniti di evitare che si apra un nuovo fronte. 

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto martedì mattina un colloquio telefonico con il presidente israeliano Benjamin Netanyahu, in cui la premier ha ribadito la necessità di allentare la tensione. 

I tentativi di de-escalation 

Gli Stati Uniti hanno affermato di condividere le preoccupazioni di Israele su un possibile attacco dell’Iran o dei suoi alleati che potrebbe avvenire «questa settimana», ha fatto sapere John Kirby, portavoce del consigliere per la Sicurezza Nazionale alla Casa Bianca. L’Iran ha invece respinto l’invito dei paesi occidentali a ritirare le minacce contro Israele, dopo l’uccisione a Teheran del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, da parte di Tel Aviv. 

«La Repubblica islamica è determinata a difendere la sua sovranità e non chiede a nessuno l’autorizzazione per esercitare i suoi diritti legittimi», ha dichiarato in un comunicato stampa il portavoce del ministero degli Esteri, Nasser Kanani. Per Teheran le richieste di de-escalation di Francia, Regno Unito e Germania «mancano di logica politica e sono completamente contrarie ai principi e alle regole del diritto internazionale».  

Alcune alte fonti iraniane hanno però riferito ad Ansa che l’unico modo per impedire all’Iran di portare avanti una rappresaglia contro Israele sarebbe quello di raggiungere un accordo per il cessate il fuoco a Gaza ai colloqui programmati per giovedì. L’Iran sarebbe infatti interessato a prendere parte negoziati tra Israele Hamas, pur rimanendo dietro le quinte. Secondo quanto riferito dalla Reuters, il rappresentante iraniano non sarà coinvolto direttamente nei colloqui ma manterrà un canale di comunicazione con gli Usa durante le mediazioni.

Secondo alcune fonti sentite da Axios, il segretario di stato Usa Antony Blinken dovrebbe partire oggi per il Medio Oriente e visitare, in base alle informazioni reperite finora, Qatar, Egitto e Israele. La decisione, secondo Axios, non sarebbe definitiva, considerata l’allerta per il possibile attacco iraniano. 

Per il segretario di stato statunitense è però importante che Hamas prenda parte al vertice di giovedì per la ripresa dei negoziati sul cessate il fuoco a Gaza, ha fatto sapere il Dipartimento di stato, ripreso dal Times of Israel. Blinken lo avrebbe comunicato in una telefonata al suo omologo turco Hakan Fidan, dopo l’annuncio di Hamas di due giorni fa, che avvertiva che non avrebbe preso parte ai colloqui e chiedeva ai mediatori di convincere Israele ad accettare la proposta aggiornata presentata a luglio.

Secondo delle dichiarazioni di un alto funzionario di Hamas rilasciate al quotidiano saudita Asharq, Yahya Sinwar, il nuovo capo politico di Hamas, vuole fermare la guerra e raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Tuttavia, ha detto che Israele lo sta impedendo. 

Il colloquio Meloni-Netanyahu 

Nella giornata di martedì la premier Giorgia Meloni ha tenuto dei colloqui telefonici con il presidente israeliano Benjamin Netanyahu. Come fatto sapere da Palazzo Chigi, durante la conversazione Meloni ha ribadito l’importanza di una de-escalation a livello regionale, chiedendo un cessate il fuoco. La premier ha sottolineato che tale accordo dovrebbe essere preso in linea con la risoluzione 2735 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ed ha auspicato che venga raggiunto in occasione dei colloqui del 15 agosto. 

Meloni ha anche ribadito il convinto sostegno dell’Italia alla mediazione guidata da Stati Uniti, Egitto e Qatar per la risoluzione del conflitto. 

Il messaggio di Israele

L’esercito israeliano è in stato di massima allerta, scrive il Wall Street Journal. Tel Aviv avrebbe comunicato agli Stati Uniti e ad altri paesi europei che la sua reazione a un possibile attacco da parte della Repubblica islamica sarà diretta sul territorio iraniano, indipendentemente dalla portata dell’attacco di Teheran. Lo riporta l’emittente radiofonica dell’Idf, citata dal Times of Israel. Secondo fonti anonime sentite dalla radio israeliana il governo di Benjamin Netanyahu avrebbe comunicato di essere determinato ad attaccare l’Iran anche se il potenziale attacco di Teheran non dovesse causare vittime.

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