Il responsabile organizzazione, Giovanni Donzelli, ha detto che l’inchiesta è stata svolta con «modalità che sono incredibilmente inaccettabili». Il senatore De Bertoldi: «È inaccettabile vantarsi di essere fascisti, nazisti, razzisti e antisemiti»
L’inchiesta di Fanpage che racconta il volto nascosto di Gioventù nazionale, la giovanile di Fratelli d’Italia, tra braccia tese, razzismo e antisemitismo, sta dividendo il partito di Giorgia Meloni.
L’inchiesta, uscita in due parti, ha provocato le dimissioni di Flaminia Pace – una delle protagoniste dei filmati e presidente di Gn Pinciano – dal Consiglio nazionale dei giovani. Anche Elisa Segnini, altra protagonista della puntata, si è dimessa da capo segreteria di Ylenja Lucaselli, capogruppo del partito in commissione Bilancio alla Camera.
Non solo, però, i video hanno suscitato reazioni diverse anche da parte delle diverse anime di Fratelli d’Italia.
Il responsabile organizzazione e deputato Giovanni Donzelli ha detto che «Esiste un limite che non è superabile, è quello dell'antisemitismo, un germe pericoloso e contagioso che è tornato e sta tornando in Italia soprattutto a sinistra, nei centri sociali, con la scusa della difesa della Palestina». Donzelli però, ha anche criticato l’inchiesta, che definisce fatto con «modalità che sono incredibilmente inaccettabili» e ha aggiunto che «noi siamo un partito serio e se diciamo che qualcuno lo cacciamo lo cacciamo. Però lo valutiamo noi, non lo valuta né Fanpage, né La7, né Repubblica: quando, come e perché lo decidiamo noi».
Una replica piccata quella di Donzelli, quasi più per le modalità con cui si è svolta l’inchiesta (un giornalista si è unito ai gruppi giovanili e le riprese sono state fatte durante le riunioni) che per i contenuti razzisti e antisemiti che si sono sentiti pronunciati dai giovani militanti. Del resto, l’ultima delle protagoniste del video che ancora non ha fatto passi indietro è Caterina Funel, componente della segreteria congressi di FdI e collaboratrice dello stesso Donzelli.
Una parte del partito che fa capo a Donzelli e al ministro Francesco Lollobrigida, che si è associato alle parole del responsabile organizzazione, ha dunque reagito all’inchiesta più con il silenzio e con la rabbia per i metodi di Fanpage, che con la netta condanna ai gesti dei giovani del partito.
Gli altri
A marcare distanza nei toni rispetto a Donzelli è intervenuto il senatore di FdI Andrea De Bertoldi, il quale non ha attaccato l’inchiesta di Fanpage ma anzi ha stigmatizzato il comportamento dei ragazzi ripresi: «È inaccettabile vantarsi di essere fascisti, nazisti, razzisti e antisemiti in un crescendo di parole violente e di slogan vergognosi, lontani anni luce da Fratelli d'Italia».
Una condanna netta, quindi, oltre al «totale sostegno alla senatrice Ester Mieli, vittima di offensive frasi pronunciate da alcuni militanti di Gioventù nazionale. Auspico ora anche concreti provvedimenti nei confronti di coloro che si sono macchiati di tali infamie».
Anche il ministro della Difesa Guido Crosetto ha condannato gli atteggiamenti che emergono dall’inchiesta. «Nel partito di cui sono stato con orgoglio uno dei fondatori non può esserci spazio per persone, parole e pensieri come quelli che ho ascoltato. Vanno presi provvedimenti immediati ed esemplari come ha già ha preannunciato la dirigenza FdI. È imperativo reagire con durezza. Scusa, Ester, a nome di tutti noi».
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