Le opposizioni chiedono un impegno del governo per lo scioglimento delle organizzazioni neofasciste, con una legge per metterle al bando. Dopo le rivelazioni di Domani sul ruolo della fondazione di An per l’acquisto della sede storica del Msi di Acca Larenzia, il Pd sollecita ancora una volta la presa di posizione da parte di Fratelli d’Italia, che ha sorvolato nonostante nel board della fondazione ci siano, tra gli altri, Arianna Meloni e Fabio Rampelli, insieme a tanti altri parlamentari di FdI. L’unica replica è stata affidata a Giuseppe Valentino, presidente della fondazione An, che ha confermato le informazioni riportate da questo giornale.

«È molto grave che la cassaforte di Fratelli d'Italia, del partito di maggioranza del nostro Paese, finanzi un'organizzazione neofascista come Forza Nuova, protagonista tra l'altro dell'assalto del 9 ottobre del 2021 alla sede della Cgil», ha sottolineato Sandro Ruotolo, eurodeputato del Pd, in riferimento anche alle nuove rivelazioni sui legami di FdI con forze della destra radicale.

Legami con i neofascisti

«Le inchieste giornalistiche di queste ultime ore – sottolinea l’esponente dem – rendono poco credibile il progetto meloniano di un partito conservatore perché svelano i legami della leader di Fratelli d'Italia con quella destra legata al ventennio fascista. Prima si scopre che la fondazione Alleanza Nazionale ha finanziato l'associazione di Acca Larentia, simbolo dei neofascisti romani e oggi veniamo a sapere che è stato finanziato anche il movimento di Roberto Fiore».

Da qui la richiesta di Ruotolo a nome del Pd: «Aspettiamo ancora una volta che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni rompa i ponti con il passato nero e si dichiari antifascista e metta fuori legge le organizzazioni che si richiamano al fascismo». Una battaglia che la segretaria Elly Schlein aveva lanciato in più occasioni.

Anche da Alleanza Verdi-Sinistra è arrivata un’ulteriore richiesta di chiarimento da parte della premier. «Giorgia Meloni ci spieghi come e quanti soldi sono andati alle frange estremiste della destra italiana, e quando arriverà il momento di rompere completamente il cordone ombelicale che lega il partito di maggioranza del Governo al mondo neofascista italiano», ha dichiarato Angelo Bonelli, deputato e portavoce di Europa Verde.

«È chiaro, a questo punto che la premier Meloni non vuole rompere i rapporti con estrema destra neofascista a tal punto che la finanzia», ha concluso l’esponente dei Verdi che ha già preparato un’interrogazione parlamentare. 

A fare eco è stata la deputata di Sinistra italiana, Elisabetta Piccolotti: «Ogni volta che chiediamo di chiudere le associazioni neofasciste la presidente del consiglio Meloni e i suoi sodali fanno i vaghi. Non solo loro non si impegnano a chiuderle, loro le finanziano».

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