In mattinata la notizia della presentazione di un esposto contro la “collaboratrice fantasma”, ma intanto si è mossa anche la Corte dei conti che farà verifiche in relazione al caso
Il ministro Gennaro Sangiuliano si è dimesso con una lettera indirizzata alla premier Giorgia Meloni. La situazione sarebbe precipitata nelle ultime ore, dopo le interlocuzioni tra via del Collegio Romano, sede del dicastero, e palazzo Chigi.
Il numero uno di via del Collegio romano sarebbe però «assolutamente sereno, dispiaciuto per la sua carriera politica ovviamente». Così in mattinata Silverio Sica, avvocato del ministro, che insieme ai suoi legali sta valutando se procedere per vie giudiziarie contro Maria Rosaria Boccia, che ha detto di ritenere che il ministro sia sotto ricatto.
In merito alla denuncia e al caso in generale, secondo il suo avvocato Sangiuliano non rischia. «Il ministro non ha nulla da temere dalle dichiarazioni di questa donna - afferma Sica - Non c'è ragione per cui possa essere ricattato, non ci sono prove che sia stato ricattato, lo escludiamo senza dubbio».
«Se si è trattato di un piano studiato? Non sappiamo, dobbiamo verificarlo. Non escludiamo nessuna ipotesi rispetto a questo» continua Sica. In merito ai soldi pubblici, ha precisato che «non ci sono stati nemmeno per un caffè. Questa è una vicenda privatissima che si è trasformata, in base alla logica della doppia morale, in una vicenda politica».
Le dimissioni, più volte evocate anche nella serata di giovedì, quando Giorgia Meloni e Antonio Tajani si sono visiti a palazzo Chigi, precisando però che non si parlava del caso Sangiuliano, Sica specifica che possono «rispondere anche a una sua libertà di azione. Noi come legali non entriamo nel merito delle dimissioni o meno ma se dovessi esprimere un'opinione assolutamente personale direi che il ministro potrebbe recuperare la sua libertà di azione in questo momento rispetto a una bagarre politica di questo tipo tornando a essere un libero cittadino».
La Corte dei Conti
Intanto, mentre c’è attesa per l’intervista di Boccia venerdì sera a In Onda, si è mossa anche la Corte dei conti. La procura regionale della Corte dei Conti del Lazio, coordinata da Paolo Luigi Rebecchi, avvierà infatti verifiche in relazione al caso. La vicenda non sarebbe rimasta inosservata e ora si starebbero facendo valutazioni su eventuali violazioni'. I magistrati contabili avvieranno dunque controlli riguardo eventuali violazioni sull'utilizzo di denaro pubblico e un possibile danno erariale.
Un interessamento di cui Sangiuliano stesso si è detto felice. «Sono lieto di apprendere che la Corte dei conti stia valutando la possibilità di aprire un fascicolo sulla vicenda che mi riguarda. In tal modo avrò la possibilità di chiarire tutto e dimostrare che non sono stati spesi fondi pubblici né un euro del Ministero è stato utilizzato per viaggi e trasferimenti della signora Maria Rosaria Boccia».
Le reazioni
Continuano le polemiche delle opposizioni. «Qualche anno fa era stato comunicato all'Italia che ci sarebbe stata una svolta politica e culturale radicale, con un nuovo Governo. Il programma era “Dio, patria e famiglia”. Oggi ci ritroviamo Dio, patria, famiglia e Beautiful» dice Vincenzo De Luca. «Da settimane, da mesi arrivano immagini di vicende personali e familiari che sono francamente imbarazzanti. In qualche caso io faccio fatica anche a vedere qualche video, qualche intervista davvero imbarazzante, penosa. Faccio fatica anche a guardarle queste cose» ha continuato il presidente della Regione Campania.
Netta la difesa di Antonio Tajani: «Ci riconosciamo nelle parole del presidente del Consiglio, ha già parlato e quindi pieno sostegno e piena solidarietà al presidente del Consiglio. Non sono abituato a guardare nel buco della serratura».
Da Italia viva al Movimento 5 stelle i parlamentari chiedevano le dimissioni del ministro – Matteo Renzi ha lanciato addirittura una petizione – e al governo di riferire in aula sul caso.
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