In Russia lo stato di emergenza è stato elevato dal livello “regionale” a “federale”, quindi il più alto possibile, dopo che le forze armate russe hanno confermato che i combattimenti con le truppe ucraine stanno proseguendo per il quarto giorno consecutivo nella regione di Kursk. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti, che cita a sua volta la Protezione Civile russa.

L’esercito di Kiev e il bollettino russo

L'esercito ucraino ha annunciato di aver colpito con successo durante la notte tra giovedì e venerdì una base aerea militare russa nella regione di Lipetsk, situata a circa trecento chilometri dal confine con l'Ucraina. Secondo un comunicato dello stato maggiore di Kiev, l'attacco ha causato un incendio significativo e diverse detonazioni, colpendo depositi di bombe aeree guidate.

A seguito dell’attacco, il governatore della regione, Igor Artamonov, ha dichiarato lo stato di emergenza e ha ordinato l'evacuazione di quattro villaggi. Parallelamente, l'Ucraina ha dichiarato lo sfollamento di migliaia di cittadini ucraini dai territori al di là del confine con Kursk.

La polizia ucraina ha affermato, infatti, che «circa 20mila persone devono essere evacuate» da 28 insediamenti nella regione di Sumy, un forte aumento rispetto alla precedente stima di 6mila persone.

Lontano da Kursk, le forze speciali ucraine hanno condotto un'operazione anche a Capo Kinburn, nella regione meridionale di Mykolaiv, zona sul Mar Nero occupata dai russi dall’inizio dell’invasione, rivendica l'intelligence militare ucraina del Gur, secondo cui nell'operazione sono stati distrutti sei veicoli blindati russi ed eliminato personale russo.

Secondo il bollettino del ministero della Difesa russo, le forze russe hanno abbattuto un totale di 75 droni ucraini in diverse regioni, tra cui Belgorod, Lipetsk, Kursk e altre. Sette imbarcazioni senza equipaggio dirette verso la Crimea sono state distrutte nel Mar Nero. Le perdite dell'esercito ucraino, secondo la Russia, ammonterebbero a 945 soldati caduti in quattro giorni di offensiva.

Il ministero ha dichiarato che l'esercito sta continuando a respingere i tentativi ucraini di avanzare ulteriormente nella regione. Mercoledì, l'Agenzia federale medica e biologica ha allestito un ospedale mobile con cento posti letto nella regione di Kursk per assistere i feriti, come riferito dall'agenzia di stampa russa Tass.

Giovedì, però, alcuni residenti del distretto di Sudzhansky, nella regione di Kursk, hanno inviato un videomessaggio al presidente russo Vladimir Putin, poi condiviso su un canale Telegram, sostenendo che ci sia una cattiva informazione sulla situazione da parte delle istituzioni russe. Secondo loro, le affermazioni del ministero della Difesa, che dichiara di avere la situazione sotto controllo, sarebbero false e che gli scontri violenti nei distretti stanno devastando velocemente il territorio.

Le reazioni internazionali

Il capo di gabinetto del presidente ucraino, Andrij Yermak, ha chiarito che il prossimo incontro di pace organizzato dall'Ucraina non rappresenta l'inizio dei negoziati con la Russia. In un'intervista a Evropeiska Pravda, Yermak ha detto che l'Ucraina intende elaborare un piano concreto per la pace, che sarà presentato alla Russia prima di avviare qualsiasi trattativa.

L'obiettivo del secondo incontro di pace è definire un piano comune con le parti partecipanti. «È possibile che al secondo incontro di pace parteciperà un rappresentante della Russia, al quale verrà dato di trasmettere questo piano», ha aggiunto, poi, Yermak.

Tuttavia, ci sono stati pareri contrastanti sull’operazione ucraina: alcuni la vedono come un successo tattico che potrebbe distrarre i russi dal Donbass, mentre altri la considerano un rischio superfluo ed evitabile. Anche il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, si è unito a un coro di voci piuttosto critiche nei confronti dell’attacco.

Crosetto ha infatti dichiarato a Rai Radio che le armi fornite dall'Italia possono essere utilizzate solo per scopi difensivi e non per attacchi sul territorio russo. «Ma non posso scendere in dettagli tecnici che sono secretati», ha aggiunto.

Il ministro ha inoltre sottolineato che, sebbene non siano state utilizzate armi italiane nell'attacco, la vera questione è se la tattica di Kiev possa effettivamente portare alle negoziazioni e alla fine del conflitto. «Il problema non è che cosa succede oggi, o domani. La domanda è: con questa tattica, in questo modo si può arrivare più velocemente a quel tavolo di pace che tutti auspichiamo? Nessuno ha la risposta», ha detto Crosetto.

Un mercenario francese, intanto, è stato ucciso durante un attacco dell'artiglieria russa contro un carro armato ucraino nella regione di Donetsk, secondo quanto riferito dalle forze dell'ordine russe. Ancora nessuna dichiarazione ufficiale da Parigi sulla questione.

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