Cambiare le cose è sempre stato il suo lavoro di Michela, il compito che si era assegnata. E lo è ancora oggi. L’epifania della sua assenza è un catalizzatore di quel suo potere, perché ci costringe a fare i conti col fatto che, senza più lei a mettere il suo corpo nelle battaglie che ci riguardano, siamo noi a dover rispondere alle chiamate etiche, politiche e spirituali di questo pressante presente