È stata una serata senza sorprese, con Conti preciso come un commercialista e la scaletta rispettata al millisecondo neanche fossimo al Festival della canzone svizzera. Ecco i nostri voti
«Chiedere a due drag queen di commentare Sanremo è un invito a nozze». Le pagelle (da prendere con ironia) per la terza serata del festival di Sanremo, quelle della “serata di mezzo”, le hanno firmate le Karma B. «E chissà che questa serata non riservi almeno delle mezze sorprese».
Mauro e Carmelo, conosciuti nel mondo dello spettacolo con il nome d'arte Karma B, sono due Drag Queen che si definiscono vere e proprie creature mitologiche, metà essere umano e metà Raffaella Carrà. Attivi fin dalla fine degli anni Novanta, sono diventati celebri per le loro performance in club, trasmissioni televisive, spettacoli teatrali, film comici e videoclip musicali.
Le Karma B sono anche voci importanti della comunità LGBTQI+ italiana, portando avanti una costante difesa dei diritti e dell’inclusione. Negli ultimi anni, hanno conquistato una crescente popolarità televisiva, partecipando a programmi come “All together now”, “Italia Sì”, “Da noi… a ruota libera”, “Canzone Segreta” e soprattutto “Propaganda Live” e "Ciao Maschio".
PUNTI CHIAVE
01:11
LA FINE
01:01
Settembre vince fra le nuove proposte
00:15
Gaia
00:09
Francesco Gabbani
23:29
Tony Effe
23:24
Modà
23:13
Coma_Cose
22:26
Olly
22:19
Noemi
22:04
Shablo con Guè, Joshua e Tormento
21:43
Joan Thiele
21:40
Massimo Ranieri
21:13
Brunori SAS
21:03
Clara
19:43
L'INIZIO
LA FINE
Esattamente come immaginato, questa terza serata è scivolata senza sorprese.
Giusto qualche guizzo portato da Katia Follesa e un LGBTQI+ urlato da Simon Le Bon.
Conti preciso come un commercialista e la scaletta rispettata al millisecondo neanche fossimo al Festival della canzone svizzera.
È un problema la precisione? Assolutamente no.
È un peccato non lasciare spazio per un pizzico di imprevedibile?
Probabilmente sì.
Alla fine vedi che ci tocca ringraziare Emis Killa perché ritirandosi ha dimostrato più senso delle istituzioni di altri, ma soprattutto perché così abbiamo finito cinque minuti prima, che in queste serate di Festival buttali via.
Ad ogni modo è abbondantemente passata mezzanotte, le nostre scarpette numero 45 sono saldamente ancorate ai piedi che non sono tempi di favole questi, ma tecnicamente è già San Valentino, quindi le polemiche le lasciamo a domani.
Per questa notte ancora solo amore e cuoricini a tutta l'Italia, in puro stile Sanremo 2025.
Settembre vince fra le nuove proposte
Con quanto durano le carriere ultimamente sarebbe il caso di dire "ne riparliamo a Settembre"...
Gaia
Confessiamo che facciamo ancora fatica a capire chi è Gaia e chi è Clara.
Questa canzone invece avrebbe potuto cantarla tranquillamente anche Fiorello quando pubblicizzava una nota compagnia telefonica.
Su di lei suona anacronistica in senso proprio generazionale: ma scusate, la Gen Z non è quella del "niente chiamate, solo vocali"?
E allora che importa chi chiama se tanto nessuno risponde?
Lei però bravissima, anche a seguire la coreografia inguainata in quel vestito.
Voto 7 + 6 cent. di scatto alla risposta.
Francesco Gabbani
Che di sola musica ormai non si campi più lo dimostra Gabbani che per arrotondare presenta anche il Prima Festival .
Come dite? Non è lui, è Gabriele Corsi?
Sì, e noi siamo Paola e Chiara.
Chiunque sia comunque è indiscutibilmente bravo, ha una presenza scenica eccezionale ed è anche un gran bel vedere.
Come dite? Che commento banale?
Perché questa canzone invece..
Voto 6 Il ragazzo ha le capacità ma non si è impegnato abbastanza.
Iva Zanicchi
Premio alla carriera a Iva Zanicchi: non abbiamo capito se come cantante, conduttrice, europarlamentare o barzellettista.
Si contende con Marcella Bella lo scettro di icona gay di destra.
Voto: Cento! Cento! Cento!
Tony Effe
Di lui si è detto molto, moltissimo, forse anche troppo.
Noi cosa possiamo aggiungere?
La sua canzone onestamente ci dice poco invece, e comunque niente di davvero originale.
Coperti i dissing, il sessismo e riscoperti i tatuaggi, cosa rimane? Certo non l'intonazione.
Califano direbbe che il resto è noia, Califano...
Noi cosa possiamo aggiungere?
Voto 5 perché sta mano po' esse fero e po' esse piuma.
Modà
Il problema è che la canzone dei Modà somiglia ad altre cento, tutte e cento dei Negramaro.
Lo sappiamo, è una battuta ingiusta e nemmeno troppo originale, ma nemmeno loro hanno mai brillato per originalità quindi siamo pari.
La canzone si intitola "Non ti dimentico" ma noi abbiamo paura (o speriamo) che invece la dimenticheremo presto.
Voto 5 perché se chiudi gli occhi sembra di sentire Roby Facchinetti.
Che canta una canzone dei Negramaro.
Coma_Cose
Canzone, look, coreografia, tutto studiato con precisione matematica, anzi algoritmica.
Loro che al primo Sanremo si guardavano con gli occhi a cuoricino, loro che scendevano alla fermata prima di Centrale per vedere una Gioia, alla fine ne hanno trovate parecchie e siamo contente per loro.
Certo all'inizio erano veeeery alternative, poi hanno duettato con J-Ax e adesso questa canzone che sta fra La rappresentante di lista e i Ricchi e Poveri.
Ci piace molto? Sì.
Ci sarà insopportabile fra tre settimane? Probabilmente sì.
La balleremo ugualmente come le matte fino al 2026? Assolutamente sì.
Voto dieci, cento, mille cuoricini.
Duran Duran
Dopo Self Control di Raf, con l'arrivo dei Duran Duran abbiamo la conferma che Conti è un grande fan degli anni Ottanta. Non sappiamo se sono stati i suoi migliori anni, ma evidentemente i cantanti di quell'epoca sono le sue cose preferite dopo Panariello e Pieraccioni.
Voto: fuori concorso perché non siamo ancora sicuri che non fosse Panariello a interpretare tutti i membri della band (compresa Victoria dei Måneskin)
Scherzi a parte Simon canta ancora benissimo e noi tutte vorremmo ancora sposarlo come nel 1985.
Olly
A dimostrazione che è il rugby e non il nuoto lo sport più completo, Olly è già in cima alle classifiche Spotify. Il suo conto in banca ne gioverà ma non quanto se si decidesse a fare quello che tutti consigliano: fondare il proprio fan club e chiamarlo "Olly fans".
Voto 7 perché la canzone ci sembra bella anche stasera che ha i bicipiti coperti dal cardigan.
Noemi
Se è vero che Conti sarebbe un perfetto rivenditore di auto usate, da cui compreresti qualunque vettura, Noemi è la berlina rossa fiammante, tagliandata, ottime condizioni, astenersi perditempo.
Lei non perde tempo a spacciarsi per quello che non è, anzi è talmente orgogliosa del suo percorso che non ha mai pensato ad azzerare il contachilometri.
Non che abbia mai avuto tanta voglia di spingersi di là dal Grande Raccordo Anulare, giusto ogni tanto un giretto a Sanremo ma poi si riprende subito la strada, una qualunque ché tanto si sa dove portano tutte.
Voto 7 Usato sicuro
P.s. Se ti innamori muori, ma forse un po' anche di noia.
Shablo con Guè, Joshua e Tormento
Shablo & co introdotti da Carlo Conti che pronuncia i nomi come un vero "gggiovane" ed Elettra che sta pian piano tornando ad essere "la Lamborghini".
Fra il numero degli autori e le persone sul palco, ovvio che a Sanremo non ci fosse più una stanza disponibile negli hotel.
Loro sono gli unici a rappresentare questo genere musicale quest'anno (chi ha detto «per fortuna»?).
In effetti ci sono generi che a Sanremo sembrano sempre un po' fuori posto come l'hip hop, il rock e le ingerenze politiche, ma un modo per mettercele sembra lo trovino sempre .
Poi ci sono altri generi che invece ci starebbero benissimo, tipo libertà e diritti umani, che spesso un giusto spazio non riescono proprio ad averlo. Peccato.
Voto 5 ma è solo la nostra parola contro la loro.
Joan Thiele
Un'eco in effetti arriva, anche più di una, nelle sonorità un po' Tarantino, un po' Amy Winehouse, un po' Shivaree.
Del resto lei è multiculturale e cosmopolita sia musicalmente che geneticamente, in parte svizzera in parte colombiana, un po' milanese, ecc..
Ci piace molto soprattutto per l'impossibilità di definirla.
Frida Kahlo diretta da David Lynch. Voto 8.
Massimo Ranieri
Dopo la quota Amici con la giovanissima Sarah Toscano (avranno scelto la canzone per il titolo Amarcord?) è la volta di Massimo Ranieri (presentato da un Samuele Parodi in odore di sfruttamento del lavoro minorile).
La canzone è molto bella e non sa di naftalina.
Lui canta benissimo e finalmente in una tonalità che non ci faccia temere per i nostri timpani e le sue coronarie.
Certo che sembra stare meglio di noi, anzi, da qualche Sanremo a questa parte, ogni volta che finisce la canzone ci aspettiamo che si stracci la camicia e sfoderando bicipiti più torniti di Olly prenda ad urlare: «Ne resterà solo unoooooo!!!».
E non facciamo fatica a credergli.
Voto 6 ma il ragazzo si farà.
Katia Follesa
Da giorni ci domandiamo con quale criterio siano state scelte le co conduttrici di stasera: la mora la rossa e la bionda? Oppure forse perché nessuna delle tre sa cantare?
Nel dubbio voto 8 perché "siamo donne oltre le gambe c'è di più" (anche se lo spazio che ci danno è quello che è)
Brunori SAS
Insinuare che un cantautore si ispiri troppo ad un altro cantautore fa sorridere in un Sanremo dove undici autori hanno scritto il 70% dei brani .
Detto ciò il vero mistero è come faccia lui quando canta a perdere completamente quell'accento calabrese di cui va (giustamente) orgoglioso.
Ma tanto col suo talento potrebbe cantare tutto, anche le uscite della Salerno-Reggio Calabria e lo ameremmo ugualmente.
Voto 9 per la sua faccia da bronzo (di Riace)
Elettra Lamborghini
Questo festival morigerato è riuscito persino nell'intento di trasformare Elettra Lamborghini in Lana Del Rey.
Voto 7
Clara
La prima artista ad esibirsi è Clara che dedica la canzone a «qualcuno che non vuole scendere, come la febbre». Cosa voglia dire è un mistero (lui è al primo piano e lei aspetta giù al freddo rischiando un malanno?).
Quello che è certo è che lei canta bene ma ancora meglio regge il primo piano, e anche il secondo, il terzo, ecc....
La canzone sembra Bijork, poi Mahmood, poi Madonna... ma vabbè.
Voto 6 ma può scendere come la febbre.
Edoardo Bennato e Miriam Leone
Dopo un "Prima festival" che si conferma un mix tra una televendita, uno speciale motori e "Paso adelante" finalmente si apre la terza serata con Edoardo Bennato (che ha cantato con un microfono ad altezza Pippo Baudo) giusto per non smentire l'atmosfera vintage di questo Sanremo.
Ci piace però la scelta (che riteniamo autoironica) di fargli cantare "Sono solo canzonette" al festival della canzone.
Subito dopo entra Miriam Leone (MAMMA!) e noi ci mettiamo qualche secondo prima di capire che non è Noemi.
VOTO ALL'OPENING 6: Mai essere troppo generose all'inizio
L'INIZIO
Chiedere a due drag queen di commentare Sanremo è un invito a nozze.
Allora, come ad ogni matrimonio che si rispetti, prendiamo posto in prima fila e facciamo la cosa che a noi riesce più naturale dopo camminare sul tacco dodici: sputare sentenze.
In un Sanremo di orgogliosa medietà, ecco la sera di mezzo, a metà settimana, con metà degli artisti.
Tanto ce n'è perché questa terza serata si senta sottostimata abbastanza da soffrire della "sindrome del figlio di mezzo", ben nota a quei figli che, per carità, gli si vuole tanto bene, ma vedessi i fratelli...
E noi in effetti, dopo non esserci affatto sorpresi per una prima serata non sorprendente ma ipertrofica, già in fibrillazione per la serata delle cover, e preventivamente polemici per la finale, questa serata un po' la guardiamo con l'aria di sufficienza riservata ai mediani, come qualcosa che sa di Ligabue, plaid e minestra riscaldata.Un po' perché in un certo senso è solo un prolungamento della seconda, un po' perché tanto ormai le canzoni le abbiamo già sentite, un po' perché insomma abbiamo diritto a riposarci anche noi.
E allora bisognerebbe almeno riconoscerle la funzione di recupero emozionale, di terra di mezzo da guadare più che da guardare perché, dai, in questo Sanremo che non sta né di qua né di là ma nel dubbio più di qua, cosa potrebbe succedere proprio stasera di così eclatante che ci obbligherebbe davvero a guardare il Festival anziché condividere meme sul Festival?
I Duran Duran faranno una cover dei Jalisse?
Ermal Meta picchierà Topo Gigio?
Iva Zanicchi non racconterà una barzelletta? Stiamo a vedere e chissà che la serata di mezzo non riservi almeno delle mezze sorprese.
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