La gestione dei flussi migratori è uno dei temi al centro della campagna elettorale per le elezioni europee. Nei programmi dei partiti principali del centrosinistra la visione è molto simile: si chiede una missione europea per i salvataggi in mare, il superamento dell’accordo di Dublino e di implementare i fondi per l’accoglienza. Nel centrodestra, invece, i programmi sono striminziti e non propongono cambiamenti rispetto alle scelte sostenute finora dal governo Meloni: firma di accordi con i paesi terzi, rafforzare il ruolo dell’Agenzia europea per il controllo delle frontiere (Frontex) e contrastare la lotta ai trafficanti di esseri umani. Ma andiamo con ordine.

Fratelli d’Italia

Il superamento dell’accordo di Dublino, che obbliga i richiedenti asilo a fare domanda nel paese di primo approdo, è stato uno dei cavalli di battaglia quando Fratelli d’Italia era all’opposizione. Nel programma elettorale del partito di governo il tema è completamente scomparso e il capitolo della migrazione si apre con uno slogan politico chiaro: «Deve essere l’Europa a decidere chi entra sul proprio territorio e non le organizzazioni criminali o attori esterni, interessati a utilizzare i flussi migratori come arma per destabilizzare i governi».

Il partito di Giorgia Meloni propone di implementare accordi come quelli siglati in Tunisia, Mauritania, Libano ed Egitto, con l’obiettivo di gestire le domande dei richiedenti asilo direttamente in loco. È previsto anche l’aumento dei rimpatri e il rafforzamento dei controlli alle frontiere potenziando il ruolo di Frontex, Europol ed Eurodac. Infine, Fratelli d’Italia propone di bloccare i finanziamenti verso le organizzazione fondamentaliste, ma è un punto molto poco chiaro del programma. 

Il Partito democratico

Il programma del Partito democratico in tema migranti non è molto concreto, più che proposte riporta la visione del primo partito d’opposizione del paese. E quindi c’è il rifiuto del nuovo Patto sull’immigrazione e asilo adottato di recente, perché «non supera il sistema di Dublino», «perché si fonda sulla detenzione indiscriminata delle persone alla frontiera», «perché alimenta respingimenti e rimpatri».

Il partito di Elly Schlein, già eurodeputata, ribadisce anche la sua contrarietà agli accordi di esternalizzazione delle frontiere (nonostante fu il ministro dell’Interno del Pd Marco Minniti a implementare i criticati accordi con la Libia).

Viene proposta una missione Ue di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo, un sistema europeo di vie d’ingresso legali basato sui corridoi umanitari e la creazione di un Fondo europeo per l’accoglienza diffusa. La vera novità è la valorizzazione del ruolo delle diaspore che garantiscono rimesse (i soldi che i migranti da qui mandano al loro paese di origine), in alcuni casi dei veri salva vita per far entrare soldi esteri negli stati d’origine, e soprattutto per favorire l’integrazione dei migranti.

Nel suo programma il Pd ha deciso anche di inserire due proposte da presentare al parlamento italiano: una riforma dell’immigrazione che superi la legge Bossi-Fini e il ritorno dello Ius soli, già abbandonato nelle scorse legislature in cui il centrosinistra aveva la maggioranza.

Movimento Cinque stelle

Il programma del M5s si apre con una forte critica al mancato superamento dell’accordo di Dublino, motivazione per la quale il Movimento non ha votato la riforma del Patto sull’asilo e la migrazione a Bruxelles. 

In materia i pentastellati propongono di istituire nei paesi terzi delle task force composte da membri dell’Ue, di Easo, Unhcr e Oim «con l’obiettivo di esaminare preliminarmente la domanda presentata da un migrante volta al riconoscimento dello status di rifugiato, per poi permettergli di raggiungere un paese dell’Ue in maniera legale e sicura, rispettando una distribuzione quote e tenendo conto di requisiti prestabiliti».

Propongono anche un ricollocamento automatico dei richiedenti asilo tra tutti i paesi europei sulla base di due criteri: necessità della persona che ne fa richiesta, capacità di accoglienza del paese membro (a seconda del Pil, la popolazione e i tassi di disoccupazione). Infine, come il Pd il Movimento propone una missione di search and rescue per salvare i migranti in mare.

Sul lavoro da fare in Africa, il Movimento propone di finanziare micro-progetti legati al contrasto del cambiamento climatico e avanza l’idea di destinare lo 0.7 per cento del Pil di ogni stato membro alla cooperazione internazionale. Per ampliare la platea della cittadinanza Giuseppe Conte propone uno Ius scholae a livello europeo per chiunque completi il proprio ciclo di studi; mentre per favorire l’ingresso di manodopera specializzata avanza la riforma della direttiva sulla carta blu (i lavoratori altamente qualificati di paesi non Ue possono richiedere una Carta blu Ue che consenta loro di vivere e lavorare nell'Unione).

Lega

Nonostante sia un suo cavallo di battaglia, la Lega ha dedicato solo una pagina del suo programma elettorale alla gestione dei flussi migratori nella quale, tra l’altro, definisce i migranti «clandestini». Critica il nuovo patto sull’asilo approvato dall’Unione europea e propone di rafforzare la difesa dei confini europei continuando a stringere accordi con i paesi d’origine per fornire aiuti allo sviluppo condizionandoli «al rispetto di rigorosi impegni in materia di contenimento dell’immigrazione illegale».

In materia di asilo, il Carroccio propone di creare centri di identificazione nei paesi di transito dove vengono raccolte e analizzate le domande dei migranti. Infine l’adozione di regole nazionali che consentano di sanzione i trafficanti di esseri umani «e tutti gli attori che facilitano l’immigrazione illegale». Quest’ultima è una frecciatina diretta alle navi delle Ong che salvano vite in mare.

Forza Italia

Anche il partito fondato da Silvio Berlusconi utilizza la parola immigrazione «clandestina» e chiede una gestione dei flussi migratori che coniughi «umanità, ordine e sicurezza». Forza Italia punta sia al contrasto dei trafficanti di esseri umani e a livello europeo propone un «meccanismo obbligatorio e rigoroso per ricollocamenti con condivisione di responsabilità, solidarietà ed oneri tra i paesi» membri.

Per arginare i flussi all’origine propone di avere un maggiore controllo delle procedure di asilo e un piano Marshall di investimenti per l’Africa.

Avs – Verdi Sinistra italiana

Nel preambolo dedicato al tema migratorio, l’alleanza si dice contraria al concetto di fortezza Europa, rifiuta gli accordi con i paesi terzi come quelli firmati negli ultimi mesi da Meloni e respinge i muri alla frontiera. Vengono proposti una riforma dell’attuale patto sulla migrazione e l’asilo e il superamento dell’approccio hotspot. Viene scritto nero su bianco di facilitare l’accesso alla protezione internazionale per chi fugge da violenze o persecuzioni a causa del genere o dell’orientamento sessuale.

Chiedono un meccanismo di condivisione del trattamento delle domande di asilo quando uno stato si trova in difficoltà; più investimenti per le politiche di inclusione e integrazione e un sistema di visti Ue per i difensori di diritti umani e dell’ambiente.

Per far fronte ai flussi migratori causati dai conflitti, Avs propone di applicare la direttiva sulla protezione temporanea. Una proposta che non trova spazio negli altri programmi è il riconoscimento dello status di rifugiato climatico.

Il partito propone anche di rivedere il mandato di Frontex, dare vita a una missione Ue per i salvataggi in mare e creare un meccanismo che garantisca maggiore trasparenza su come vengono gestiti i fondi europei dopo i vari accordi con i paesi d’origine.

Stati Uniti d’Europa

Anche la coalizione formata da +Europa, Italia viva, Radicali, Psi, Libdem e Italia c’è propone di riformare Frontex e si oppone all’esternalizzazione delle frontiere europee. I leader della coalizione hanno di recente proposto di attivare meccanismi semplificati di ingresso in Europa di cittadini di Paesi terzi, che siano altamente qualificati o meno, purché gestiti in coerenza con le effettive necessità registrate nei mercati del lavoro degli stati membri. Per fare questo propongono di inserire nella riforma istituzionale europea un Commissario europeo per il Mediterraneo.

Infine, propongono l’istituzione di un’agenzia europea delle migrazioni che lavori a stretto contatto con le amministrazioni locali disposte ad accogliere migranti e richiedenti asilo, prevedendo degli strumenti di sostegno, giuridico, logistico ed economico, per le realtà che si impegnino per il raggiungimento degli obiettivi di integrazione e salvaguardia dei diritti fondamentali dei migranti.

Siamo europei

A differenza degli altri partiti, Siamo europei si presenta con dati e grafici alla mano. Nel programma si propone di trasformare il tema dell’immigrazione in una competenza europea; di stabilire un meccanismo di ricollocamento più equo ed efficiente, nuovi investimenti in programmi di integrazione e aumentare le quote degli ingressi regolari per motivi di lavoro.

Viene sostenuta l’idea di stipulare accordi di cooperazione con i paesi africani in diversi settori: infrastrutture, istruzione, formazione, agricoltura sostenibile. Per arginare i flussi, invece, viene proposto di rafforzare i processi di pace nei pasi africani in conflitto e contrastare il cambiamento climatico, che spinge ogni anno milioni di persone a emigrare, attraverso una transizione ecologica.

Siamo europei propone un nuovo programma di visti umanitari, per lavoro e per il ricongiungimento familiare. Infine, una nuova missione europea nel Mediterraneo che metta a disposizione mezzi per Frontex.


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