Il Golpe Borghese tocca pure Federico Umberto D'Amato, capo di fatto dell'Uar e negli anni seguenti capo formale, attraverso la figura del dr. Drago, medico del ministero e amico di D'Amato. Costui subisce un contraccolpo per la vicenda della sottrazione del mitra che assume il valore di riscontro oggettivo della penetrazione dei golpisti all'interno del ministero e di ricatto ai vertici del ministero