È il primo “delitto eccellente” del 1982. L'anno della guerra di mafia, l'anno della Sicilia che cambia padroni, l'anno che uccidono Pio La Torre. Lo aspettano di mattina, poco prima delle nove e trenta dell'ultimo giorno di aprile, vigilia di un Primo Maggio con un popolo in festa che lo attendeva a Comiso per una grande manifestazione per la pace
Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni. Potete seguirlo su questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie si focalizza sulle storie di Pio La Torre, di Carlo Alberto dalla Chiesa, di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino. Sui delitti e sulle stragi di trenta e quarant'anni, che hanno sconquassato la Sicilia.
È il primo “delitto eccellente” del 1982. L'anno della guerra di mafia, l'anno della Sicilia che cambia padroni, l'anno che uccidono Pio La Torre. Lo aspettano di mattina, poco prima delle nove e trenta dell'ultimo giorno di aprile, vigilia di un 1º Maggio con un popolo in festa che lo attendeva a Comiso per una grande manifestazione per la pace.
Lì, gli americani volevano costruire una base per puntare più di cento missili contro l'Unione Sovietica. “Cruise” li avevano chiamati, missili da crociera.
I sicari di mafia ammazzano Pio La Torre e Rosario Di Salvo, un amico che era emigrato in Germania e che era tornato in Sicilia per restare al suo fianco.
Sulla scena del crimine ci sono il consigliere istruttore Rocco Chinnici, i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, il capo della sezione Investigativa della squadra mobile Ninni Cassarà. Negli anni a venire, uno dopo l'altro, anche loro saranno tutti uccisi
Nel pomeriggio del 30 aprile sbarca in Sicilia il generale dei carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa, appena nominato prefetto di Palermo. Gli chiedono: «Quale è il movente del delitto, perché hanno ammazzato Pio La Torre?». Risponde: «Per tutta una vita».
Quattro mesi dopo, il 3 settembre, sarà proprio il generale l'obbiettivo dei killer.
Figlio di contadini, nato nella borgata palermitana di Altarello di Baida, Pio La Torre è prima sindacalista, protagonista dell'occupazione delle terre nell'infuocato dopoguerra siciliano, poi consigliere comunale del partito Comunista Italiano, poi deputato alla Regione Siciliana e infine alla Camera per tre legislature. La legge sull'associazione mafiosa e sui beni confiscati che abbiamo ancora oggi porta il suo nome e quello del ministro dell'Interno del tempo, Virginio Rognoni.
Per una ventina di giorni pubblicheremo sul Blog Mafie ampi stralci tratti da “Uomini Soli”, il libro di Attilio Bolzoni, scritto nel 2012 e ristampato dalla Zolfo Editore. Dentro ci sono le storie di Pio La Torre, di Carlo Alberto dalla Chiesa, di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino. I delitti e le stragi di trenta e quarant'anni, giù a Palermo.
Qui la lista degli articoli della serie pubblicati fino ad ora:
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